Pochi anni più tardi, riuscì a realizzare il suo sogno di entrare nel mondo dell’edilizia e, soprattutto, lavorare in Francia per poter portare a casa qualche soldo in più. Scoprì ben presto che ogni sogno porta con se innumerevoli sacrifici: la “miscellina”, un treno corto, rosso, che andava a gasolio, portava gli italiani a lavorare in Costa Azzurra e partiva alle 6 da Ventimiglia. Da Vallecrosia vecchia bisognava arrivare alla stazione con la bicicletta partendo alle 5, prendere il treno alle 6 e fare qualche chilometro a piedi per arrivare in tempo al cantiere. Si trattava spesso di un’altra ora di “treno delle due”. Stesso problema al ritorno. A questo si deve aggiungere che le ore di lavoro non erano mai 8 e che se i calabresi erano visti male in Liguria, gli italiani erano visti anche peggio in Francia. A peggiorare le condizioni di vita estreme dei pendolari italiani ci si misero pure i governi Italiano e Francese che non si coordinarono nell’introdurre l’ora legale: il nostro eroe arrivava così tardi alla sera che si addormentava con il cucchiaio in mano e la faccia nel piatto.
10 luglio 2013 – Albino Dicerto