Ho ripreso a leggere le locandine: un mix di progetti, nuove iniziative, carico di lavoro in aumento e qualche sprazzo di vita qui e là (quando si ha tempo, insomma, non bisogna mai vivere troppo…) mi aveva tenuto lontano da Ventimiglia e dalle sue locandine. Scopro che l’illusione dell’anno (o del mese?) è un enorme outlet nel Parco Roja. Passerà anche questa, tranquilli. Lo dico a tutti i commercianti disperati per la prospettata perdita di clienti e a tutti i disoccupati fiduciosi, con il curriculum già in mano.
Il problema, in generale, non è l’outlet o l’Ikea, l’industria o l’artigianato, il commercio o il mercato. Il problema è la totale mancanza di un’idea, di un progetto razionale in grado di guardare più in là di sei mesi. Il gatto e la volpe arrivano con il progetto dell’outlet sottobraccio? Bene, evviva l’outlet! Paperone e Rockerduck ci propogno l’Ikea? Wow! Cosa è meglio? Cosa è peggio? Non ci importa, in verità. Quel che ci importa è poter fare nuovi annunci, nuove locandine, infondere nuove speranze nei giovani illusi (il nostro sindaco dovrebbe capirci un pò di più, considerando l’età…) a quelli che non hanno vissuto le bugie degli ultimi 33 anni. Io, che sono un vecchio saggio, di nuovo, dico: non preoccupatevi, nulla succederà. Ed insieme cantiam:
“Disoccupati gentili non più sospiri;
tutti i politicanti sono incostanti;
un piede in terra un altro in mare,
non sospirate, fateli andare.
E in ogni guisa fra giochi e risa
mutate l’intimo vostro rovello
in un ironico bel ritornello.
Trallerallera, trallalallà”
(Testo riadattato da “Much Ado About Nothing” – Shakespeare)
13 ottobre 2014 – Albino Dicerto