“TRADITORE”

“TRADITORE”
Devo dire che i tra vari epiteti che mi sono stati rivolti nella mia esperienza “politica” questo mi mancava.
Intendiamoci io non desidero fare carriera nella politica, né tanto meno assurgere a cariche, ho già molto da fare con altro.
Certo la domanda viene spontanea: perché lo fai allora? Perché semplicemente ritengo che sia un dovere di partecipare e tentare di migliorare qualcosa con le capacità che abbiamo.
Lamentarsi, protestare e non essere partecipi non serve a nulla.
Ma andiamo con ordine, cominciamo con il primo “complimento” rivoltomi alla prima esperienza di consigliere comunale: “COLLABORAZIONISTA” solo perché ritengo e ritenevo che fare opposizione non vuol dire essere contro per partito preso.
Secondo complimento: “ONDIVAGO, non sa da che parte stare”, è vero non sto’ da nessuna parte se non con la mia coscienza.
Terzo complimento: “SERVO IDIOTA” cioè colui che non capisce nulla ed è utile per i disegni del padrone.
Sull’essere “IDIOTA” posso anche concordare ma sul “SERVO”? non ho mai ricevuto o volute ricompense di nessun genere, né chiesto favori in cambio del mio mettermi a disposizione.
Quarto complimento: “FEDELISSIMO”, chiaramente data la mia età non si poteva usare l’appellativo “TANOBOYS” per classificarmi. Tanto per chiarire, l’unica persona a cui sono fedele è mia moglie e alla mia coscienza. Sono stato critico quando era il caso e continuerò ad esserlo, la partigianeria non mi appartiene.
La lista potrebbe andare avanti, ma passiamo all’ultima novità: “TRADITORE”.
Questa mi mancava e chissà quale sarà il prossimo.
“TRADITORE” di chi e di che cosa? Forse perché quando un progetto non mi convince non voglio esserne parte?
“TRADITORE” di chi e di che cosa? Forse perché rivendico la mia autonomia di pensiero, sbagliato che sia?
“TRADITORE” di chi e di che cosa? Adesso aspetto la prossima etichetta.
Mauro Merlenghi

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