Il post del Sindaco dovrebbe scoraggiare qualsiasi giovane e qualsiasi uomo a presentarsi alle elezioni. Un pò di tempo fa, una persona che ha dimostrato nel tempo di aver ragione mi diceva di stare attento a muovermi nel mondo politico, che fosse quello Ventimigliese o quello Italiano (o quello Mondiale?). Non parlava del potere della mafia nella zona, parlava più che altro di quei poteri foschi ed oscuri, quasi innominabili, che mi avrebbero potuto attaccare. Sono convinto di essere una persona onesta e di non aver mai offeso nessuno. Eppure, tutte le volte che lancio un messaggio nel vuoto cosmico della rete, vengo assalito dal presentimento che qualcuno potrebbe attaccarmi, inventare cose per farmi del male. Un esempio delle modalità con cui operano questi poteri è stata la famosissima querela di qualche mese fa: da un post di altissima qualità satirica, la Commissione ha trovato spunto per attaccarmi legalmente e sputtanarmi sui giornali. Chiarisco subito, a scanso di equivoci, che la Commissione di per se stessa, non fa parte ne rappresenta in alcun modo questi poteri. Li cito solo per illustrare il meccanismo che si potrebbe utilizzare per far del male alle persone, richiamando un fatto realmente accaduto e vissuto in prima persona. Da questo piccolo episodio ho però imparato che, pur in assenza di un vero e proprio regime fascista (e parlo in generale, ovviamente non mi riferisco a quei 3 mattacchioni), l’uso distorto degli strumenti democratici può far male tanto quanto il manganello e l’olio di ricino. Lascia lividi e ferite che si rimarginano in lunghissimo tempo e, se curate male, cicatrici profonde e volti sfigurati. Per questo, riuscendo limitatamente a capire cosa possano aver provato Tano&Prestileo, colgo l’occasione, dopo molto tempo dall’accaduto, per mostrar loro pubblicamente tutta la mia solidarietà. E fa niente se, per questo motivo, perderò qualche voto alle prossime elezioni. Per come la vedo io, un candidato Sindaco (ed in generale un essere umano) deve essere sempre in grado di essere onesto e trasparente con i propri fratelli e compagni. Soprattutto, siate sempre capaci di sentire nel più profondo qualsiasi ingiustizia commessa contro chiunque in qualunque parte del mondo. È la qualità più bella di un rivoluzionario (E. Guevara, Lettera ai figli).
1 novembre 2013 – Albino Dicerto