Leggo di Tano che vuole ricominciare. Dopo due anni di massacri mediatici personali e di distruzione sistematica della città messa per coatta punizione dei liberi cittadini che lo hanno votato, credo che un suo ritorno non possa che essere la miglior cosa per questa città. Io e il movimento delle 40.000 pezze, ancora in attesa di collocazione, saremmo molto lieti di ascoltare i suoi programmi e capire se coincidono con i nostri.
Detto questo, stanotte pensavo al mercato del Venerdì, a questa risorsa preziosa che rischiamo di perdere nel calderone delle nostre incapacità. Allora: ho pensato che i cinesi, quelli, non li possiamo fermare. Non possiamo nemmeno permettere che il nostro mercato del Venerdi diventi un mercatucolo come altri mille, duplicabile e quadrupicabile da chiunque abbia 1 km quadrato da riempire di cianfrusaglia d’importazione. Allora, ho pensato che dobbiamo portare il Made in Liguria e il Made in Italy al mercato, al più presto, riservandogli uno spazio, lavorando attivamente perchè i Liguri e gli Italiani portino i loro prodotti sulle bancarelle delle città. Bisogna creare una “riserva protetta” all’interno del mercato dove espositori fissi e temporanei si alternino per dare un senso e valorizzare il mercato. Insomma, sogno una bancarella dove B&D possa esporre l’italico miele e raccontare ai bambini di quanto sono belle e laboriose le api.
22 Febbraio 2014 – Albino Dicerto