Come forse pochi sanno , in questi giorni è possibile firmare per alcuni quesiti referendari proposti dai Radicali . Vediamo quali sono le tematiche per le quali si richiedono modifiche normative .
La raccolta firme sul pacchetto referendario comprende il divorzio breve (per eliminare l’obbligo dei tre anni di separazione prima del divorzio), le droghe (per abolire la pena detentiva per fatti di lieve entità), l’abolizione finanziamento pubblico ai partiti, l’otto per mille (per lasciare allo Stato la quota di 8 per mille di chi non esercita l’opzione), il lavoro e l’immigrazione (per l’abrogazione del reato di clandestinità e modificare quelle norme discriminatorie che comportano la perdita del permesso di soggiorno per quegli immigrati che perdono il lavoro). Oltre a questi sono disponibili anche i referendum sul pacchetto giustizia che comprendono la cancellazione del filtro di ammissibilità nelle richieste di risarcimento per responsabilità civile dei magistrati; la separazione delle carriere; l’eliminazione della custodia cautelare per il rischio di reiterazione nel caso di reati non gravi; le misure restrittive per il lavoro dei magistrati fuori ruolo; l’abolizione dell’ergastolo.
Come sapete necessitano 500 mila firme che dovranno essere raccolte entro tre mesi per poter poi votare nelle primavera 2014. Si tratta comunque di un diritto importante sancito dall’ art. 75 della Costituzione , diritto che ognuno di noi dovrebbe esercitare , in quanto strumento di democrazia partecipativa .
Ricordiamo infine che le firme vengono raccolte nei Comuni . Ogni cittadino puo’ recarsi nel proprio Comune di residenza e chiedere di firmare per tutti o per alcuni quesiti referendari . In genere le firme vengono raccolte dagli Uffici Elettorali , ma cio’ poi dipende da come sono organizzati i singoli Comuni ( ad esempio : a Ventimiglia si puo’ firmare all’Ufficio ANAGRAFE dal lunedì al sabato mattina dalle ore 9.00 alle ore 13.00 ) .
Beatrice Manzini
Sig.ra o Sig.na Beatrice Manzini, lo sa che Lei e questo blog siete finora gli unici, in tutta la provincia di Imperia, ad aver scritto qualcosa sui referendum promossi dai radicali, assieme alla petizione sulla proposta di legge d’iniziativa popolare per la legalizzazione sull’eutanasia e il testamento biologico, anch’essa depositata presso il Comune di Ventimiglia?
Proprio ieri ho inviato un comunicato ai “media” locali, precisando che anche nei comuni del Ponente ligure si può firmare, etc.; poi ho elencato i temi oggetto di raccolta firme, con un’illustrazione di una riga ciascuno. Ebbene: una delle maggiori testate online locali ha risposto così: “Trattandosi di notizie non inerenti la nostra provincia di competenza vi chiediamo gentilmente di cancellare dalla vostra m-list i nostri indirizzi mail”. Al che ho risposto: “Scusi, Sig. Direttore, ma come sarebbe a dire? Sì che l’iniziativa è nazionale, ma non Le pare legittimo che si vogliano informare i cittadini di Ventimiglia, Bordighera, Sanremo, Taggia, Imperia, Diano Marina… sulla possibilità d’andar a votare nel loro municipio di residenza? Eppure, nel comunicato è chiaramente scritto, e sottolineato, che “Anche nei principali Comuni del Ponente ligure, di solito presso l’uff.elettorale [ero tentato di precisare Comune per Comune: a Ventimiglia all’uff.anagrafe, a Sanremo a quello elettorale, etc.], si può firmare sui referendum e sull’eutanasia”. Seguiva una brevissima illustrazione dei temi trattati. Insomma, sia Lei a dirmi, cortesemente, come altrimenti sia possibile avvisar la gente di questa chance democratica. Non Le pare che tale informazione faccia parte di un servizio pubblico doveroso, almeno in termine di chiarezza logistica e, nel merito, politica? Certo di un fraintendimento involontario, ho appena telefonato allo 018…, e un uomo gentile mi ha risposto, ascoltando queste mie ovvie considerazioni, e mi ha detto che La avrebbe informata. La notizia è nazionale, ma l’avviso ai residenti è doverosamente locale. Cordialità”. Gruppo Radicale.
Nel frattempo, due testate giornalistiche online hanno pubblicato il testo di un’altra forza politica che, avendo aderito a 4 referendum su 12 (!), se ne appropria, senza citare, ovviamente, i radicali promotori, né gli altri 8 referendum [+l’eutanasia]. Il tutto viene pubblicato senza tante storie, mentre io sono stato costretto a ripetere il comunicato, aggiungendo particolari francamente sciocchi, come “lì si vota all’uff.elettorale, là presso il Comando Vigili, altrove al piano rialzato, entrando a destra…”: ciò a scapito delle poche righe dedicate alla sostanza della plurima raccolta-firme. Lei ha fatto bene a indicare luogo e orari di Ventimiglia, ma io come posso elencare luoghi e orari di tutti i Comuni? Do la notizia che in ogni Comune, etc. e spiego di che si tratta: gli interessati sapranno trovare la strada, no?
NB: il titolo del mio post era “Referendum radicali e democrazia svogliata”. Già, proprio svogliata, a partire da certi giornalisti, in cui è difficile distinguere la mala fede dalla limitatezza professionale e generale.
Scoprire il Suo scritto è stato, per me, di momentanea consolazione. La ringrazio. Le fatiche di Sisifo… continuano!
Non sono d’accordo su alcune vostre proposte referendarie, alcuni temi sono particolarmente “delicati” e moralmente rilevanti (ad esempio l’eutanasia) ma occorre parlarne. Cercare di non favorire la discussione e il dialogo significa non voler accettare possibili cambiamenti, il libero pensiero e la partecipazione popolare non devono essere fermati da un’informazione giornalistica pilotata o paurosa.
Difendiamo i nostri diritti costituzionali.
Ringrazio Sisifo per l’apprezzamento dimostrato nei confronti del nostro Blog . Ventimigliablog è nato proprio per essere un’utile strumento di comunicazione , rivolto a tutti coloro i quali apprezzano la libertà di pensiero e di espressione , nel rispetto sempre delle opinioni di tutti . Da sempre ho ritenuto il referendum un’utile strumento di partecipazione al processo legislativo , tanto piu’ considerando il rilievo dato allo stesso dalla nostra Carta Costituzionale . Concordo con il dottor Sottile per cio’ che attiene alcuni quesiti ( es. l’eutanasia ) in quanto estremamente delicati e particolari . Cio’ non toglie che ad esempio sul quesito inerente il cd. ” divorzio breve ” si debba , a mio avviso , ragionare con molta attenzione . In altri realtà democratiche ( es. USA ) , non ci vogliono anni per rendere effettiva la conclusione di un rapporto matrimoniale . La ratio della norma italiana è ormai desueta e forse frutto di una mentalità ormai arcaica . C’è bisogno , secondo me , di una rivisitazione dei tempi , onde evitare che si creino situazioni spiacevoli , soprattutto quando vi sono figli . Se non vi sono piu’ possibilità di rimettere insieme i ” cocci ” , molto meglio affrontare una nuova vita separatamente , da adulti , da persone mature , e in cio’ una riduzione sostanziale dei tempi previsti per giungere al divorzio , puo’ essere sicuramente d’aiuto . Poi ciascuno di noi è libero di pensarla diversamente . Saluti . B.M.