Scullino si fa attendere per il programma elettorale. C’è da fare tutto – dice – e bisogna decidere da dove partire.
Quando lo sento parlare di Ventimiglia mi ricorda mia mamma che, da piccolo, entrava nella mia stanza per riordare. Non credo avesse un programma: partiva dal togliere le mutande dal lampadario, dividere la biancheria sporca da quella pulita e finiva con il parcheggiare in ordine, sulla scrivania, le Micromachine. Poi, con la pazienza che solo le mamme hanno, tirava fuori il battipanni: un colpo al tappeto e uno al mio didietro.
Ecco, credo che alla fine di questi 5 anni, Ventimiglia appaia un pò così: con le mutande sul lampadario in attesa di una mamma con il battipanni.
3 aprile 2019 – Albino Dicerto