Pane al pane vino al vino.

Su questioni tecniche che interessano tutta la Città bisognerebbe almeno sapere di cosa si sta parlando.
Questo signore che adesso a Ventimiglia si candida a fare il sindaco con una lista civica di centrosinistra è uno dei 10 consiglieri che, da indipendente, ma con il resto del Gruppo PD & “3 Leghisti Carbonari 3 Associated” il 24 giugno 2022 ha fatto “come i ladri di Pisa che di giorno litigano e la notte vanno a rubare insieme” (Vocabolario della Crusca, cit.) e ha firmato le sue dimissioni da un Notaio invece di verbalizzarle e spiegarle pubblicamente in Consiglio Comunale.
Il giorno dopo ha detto cose in malafede perché uno come lui che nel corso del suo curriculum vitae di culi ne ha visti tanti, più della siringa dell’ospedale, non poteva non conoscere la verità.
Ha detto sulla passerella che “MANCA IL PROGETTO ESECUTIVO” sapendo benissimo che due mesi prima sull’Albo Pretorio era stata pubblicata la Determina n° 293 del 12 aprile 2022 che chiudeva la Conferenza dei Servizi Semplificata in modalità asincrona “DECISORIA” che approvava il progetto “DEFINITIVO” della passerella e che, al punto n.° 3 del dispositivo stabiliva: “DI DARE ATTO che la progettazione ESECUTIVA e la successiva fase di esecuzione delle opere dovrà recepire interamente le prescrizioni ed osservazioni formulate dalle varie Amministrazioni e soggetti che hanno partecipato.”
Questo signore sapeva benissimo che il punto n.° 3 era diretto alla Centrale Unica di Committenza Ventimiglia-Camporosso che nel Bando di gara e nel Capitolato doveva includere e valutare le suddette osservazioni e le prescrizioni come requisito per i partecipanti nel presentare l’offerta e poi nel predisporre il progetto ESECUTIVO di loro competenza.
Le sue dimissioni hanno impedito questo ultimo adempimento e hanno fermato il perfezionamento della pratica di finanziamento con relativo piano di copertura in attesa soltanto della deliberazione formale e della firma.
Questo signore ha anche detto che sull’igiene urbana Scullino “se l’è menato” perché “l’appalto era già stato predisposto tre anni fa ma c’era tutto il tempo per metterci mano. L’hanno fatto su quello che volevano e hanno volutamente ignorato il resto.”
Lui sa benissimo che il servizio di igiene urbana non è solo di Ventimiglia ma di altri 17 Comuni associati, sa benissimo che la gara l’ha bandita la Centrale Unica di committenza Ventimiglia-Camporosso che il 3 settembre 2021 ha aggiudicato l’appalto a Teknoservice, sa anche che l’aggiudicazione è stata impugnata al TAR il quale il 10 febbraio 2022 aveva respinto il ricorso ma che era stato presentato appello al Consiglio di Stato.
Sa benissimo che Scullino era sindaco del Comune capofila e che doveva mettere insieme e d’accordo gli altri 17 sindaci su tre documenti complicatissimi: 1°) schema di contratto d’appalto di 7 anni di durata, rispettando i Criteri Ambientali Minimi di cui al Decreto 13 febbraio 2014 del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, 2°) sul Capitolato Speciale d’Appalto e 3°) su un Progetto e Disciplinare di 359 pagine.
Aggiungo un’ultima cosa che questo signore non poteva sapere, che il Consiglio di Stato il 4 gennaio 2023 respingerà l’appello e anche lui confermerà che Scullino non solo non “se l’è menato” ma ha anche fatto presto e bene.
Ditemi voi se questo signore può sostituire l’insostituibile Tano.

Bruno Giri

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