I° puntata de il “Barbablù Intemelio”

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Ah! le donne !

Prima o poi mi aspetto il “book vernissage” di un thrilling intrigante, il noir “Barbablù Intemelio”, con sconvolgenti testimonianze di donne svilite e angariate da un macho duro e maturo.

In altre parole, lo sfogo letterario delle vittime di Tano Scullino, lo stalker seriale che con la scusa delle quote rosa le ha perseguitate in Giunta.
È l’impressione che si ricava leggendo i comunicati stampa e i virgolettati femminili che, ad onta delle lauree accademiche, tradiscono una certa propensione al gossip e alla fiction tv, frutto di radicata consuetudine alla lettura dei rotocalchi piuttosto che al ripasso dei testi sacri della pubblica amministrazione, dell’urbanistica, del diritto, dell’economia e della politica.
Roba da “Isola dei Famosi”, al massimo da riderci sopra.
A patto però che la roba non venga sbattuta in faccia a un tipo permalosetto come Tano.
Uno che non si fa salire la mosca al naso e non si lascia espellere dal circo mediatico come un qualsiasi Cugino di Campagna, sotto gli occhi di Ilary Blasi e di Vladimir Luxuria.
Così le repliche di Tano, più che smentite suonano come scomuniche “latae sententiae” e anatemi biblici, tanta roba.
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Noi ci scherziamo sopra, però per capirlo mettetevi prima nei panni di uno un pò fumino e poi provate a rimanere sereni e impassibili dopo aver letto che “fin dal primo giorno Scullino è stato il sindaco dei nuovi supermercati”, accusa riferita alla storica vicenda bellica del supermercato Coop di via Tacito.
Proprio lui che il 28 maggio 2019, primo giorno da sindaco, si è trovato nel pieno della Seconda Guerra Punica con la patata bollente del supermercato in mano lasciatagli in eredità dal suo predecessore, il cartaginese Annibale Ioculano, reduce della sconfitta della Prima Guerra Punica dopo le due disfatte della battaglia del TAR il primo febbraio 2019 con sentenza n. 89/2019 e del Consiglio di Stato il 24 dicembre 2019 con sentenza n. 8801/2019, la madre di tutte le battaglie.
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Sentirselo dire dalla mitica casalinga di Voghera ci può stare, ma non da una bullizzata che di mestiere fa l’avvocato, oltre tutto assessore presente in Giunta quando alla vigilia di Natale 2019 arrivò in Comune il conto di € 15.000 da pagare per le spese legali.
Da allora la fanciulla avrà 11 mesi per studiare quella sentenza prima del 16 Novembre 2020 quando sfuggirà dalle grinfie del Barbablù Intemelio e entrerà in Consiglio regionale a Genova, la sede competente a decidere se il supermercato s’ha da fare o no.
Cito testualmente il Supremo Collegio amministrativo: “L’erronea qualificazione della variante urbanistica alla stregua di aggiornamento non sostanziale ha infatti comportato la rimessione della procedura di screening ad un’autorità incompetente (il Comune di Ventimiglia) anziché la Regione Liguria.”
E la Giunta regionale con atto n° 499-2022 nella seduta n° 3741 del primo giugno 2022 ha approvato la variante al PUC per la localizzazione a Ventimiglia di una nuova zona correlata alla realizzazione di un edificio commerciale -Media Struttura di Vendita- e contestuale verifica di assoggettabilità alla Valutazione Ambientale Strategica.
Ecco perché Tano si è incazzato nel vedersi attribuire la paternità “fin dal primo giorno” di un trovatello concepito dal PD un paio d’anni prima e adottato quest’anno a Genova da una matrigna che per pudore elettorale lo nasconde agli occhi della gente dicendo in giro di essere stata stuprata da Scullino.
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Completamente diverso è invece l’atteggiamento di Barbablù nei confronti di un’altra preda, questa volta architetto con delega all’urbanistica.
Una che il 27 giugno -evidentemente sotto ipnosi- ha dichiarato: “Si è detto che il Sindaco sia un ‘accentratore’ ma non è così perché ha invece sempre delegato noi Assessori che, in Giunta, abbiamo sempre raggiunto l’unanimità nella votazione delle pratiche”.
Salvo poi il 3 ottobre scorso liberarsi dalla possessione diabolica e rimproverare Tano perché “si amministra per gli altri, e non per se stessi”, brutto egocentrico che non sei altro! Meglio Pizzileo, il Rasputin de noantri!
Tano non l’ha cagata, come del resto ha fatto anche per il suo Virgilio, e si è accontentato di vederle stampata addosso la lettera scarlatta che svela al mondo il tradimento col maggiordomo che si crede un Messia.
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La trama del noir si snoda per tre lunghi anni nei quali le ingenue ancelle ne hanno subite di tutti i colori, “”Scullino ha di fatto agito sempre come un padre padrone non ascoltando i suoi consiglieri e i suoi assessori, anzi, denigrandoli” è lo sfogo liberatorio di una di loro, scampata al martirio.
Il tutto ambientato in una coreografia stile vittoriano, alla Mister Hyde, con Tano-Erode truce “disgregatore di asili nido” (sic!), sordo al “confronto e a un dialogo costruttivo” l’equivalente del “Parliamone!” delle mogli con problemi di coppia.

Non voglio anticipare nulla sul finale del noir, lascio al lettore il piacere di scoprirlo, mi limito a dire che anche Barbablù, come il Duce, ha fatto qualcosa di buono, tenere mansuete per un triennio queste guerriere.

Bruno Giri

Scullino a Riolfo : un bel tacer non fu mai scritto !

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Un bel tacer non fu mai scritto!

Ancora una volta, la consigliera regionale Mabel Riolfo ha perso una buona occasione per tacere anziché scagliare i suoi strali contro la mia persona e dimostrare quanto il suo percorso di pensiero sia ingannevole e contradditorio nelle sue stesse manifestazioni.

“L’ex sindaco Scullino dimostra di essere un uomo politicamente solo” è la frase che costituisce l’incipit dell’intervista rilasciata dalla Riolfo ad un giornale. Ma di questo non stupirei: già altre volte sui giornali fui definito “uomo solo al comando” e ad ogni crisi amministrativa mi fu attribuito il ruolo di catalizzatore esclusivo di tutte le decisioni di governo della città. Ruolo che peraltro credo di aver sempre svolto con parsimonia e oculatezza, nella responsabilità di portare avanti scelte assennate e non scellerate come quelle che qualcuno ha recentemente assunto. E ammetto volentieri di essere spesso ‘solo’ quando intendo sfrondare la congerie politica di voltagabbana. Stupisco invece quando, ancora presa nel vortice della disanima, la stessa consigliera regionale arriva ad affermare di essere stupita (lei!) che ‘ ad oggi i suoi sostenitori vogliano costituire delle associazioni’.

Affermazioni contradditorie, perché un politico è ‘solo’ -come mi ha appena definito – in virtù di un abbandono da parte di terzi – , ma allora questi ‘suoi sostenitori’ – successivamente chiamati in causa- ci sono o no o appaiono a intermittenza? O solo o con sostenitori. Delle due l’una.

La logica non è un’opinione e non lo è nemmeno la capacità politica di amalgamare e coinvolgere i ‘ sostenitori’ che, a detta sempre della consigliera vorrebbero ‘creare un dialogo coi cittadini per fare delle liste civiche”. Credo proprio che questo sia il nodo cruciale della questione: la creazione di liste civiche che potrebbero infastidire i partiti già sempre meno condivisi – e l’astensionismo elettorale ce lo ha recentemente ribadito- e distrarre voti da coalizioni politiche vecchie di saltimbanchi e traditori dell’ultimo minuto.

La consigliera Riolfo, dice di aver cercato un confronto con me prima di quella scelta incredibile –  e, come abbiamo visto, politicamente suicida per il suo partito – che ha portato alla caduta del consiglio comunale e che, a suo dire, non è stata una scelta carbonara!  Credo sia evidente a tutti, e il mio curricolo lo conferma, che sono un politico di vecchio stampo, formatosi nei consigli comunali in cui si votava la fiducia ad un Sindaco dopo aver ben discusso tutte le sue manchevolezze, accettandone le motivazioni e cercando insieme, laddove era possibile, gli strumenti di nuovo indirizzo. Non c’erano riunioni nelle segrete stanze e passaparola social che sfociavano davanti a notai.Confesso che questi mezzi mi sono ostici.

Siete andati a firmare di nascosto da un notaio, tramando alle mie spalle, nell’ ombra, come i carbonari e i traditori. Indubbiamente spesso non vengo amato perché ho il coraggio di dire ciò che penso di fronte e non alle spalle delle persone, e ve lo dico: era questo il confronto che cercavate con me? Queste le vostre modalità?

Quale migliore opportunità esisteva di un confronto leale,chiaro e diretto in consiglio comunale, la sede più idonea alla discussione democratica, un chiarimento sereno e pubblico, magari in diretta, o anche in streaming, ma pubblico, a futura memoria e soprattutto nel rispetto dei cittadini? Alla luce del sole sarebbero emerse le vostre ragioni e le mie, faccia a faccia. Invece no. Avete ‘cercato il confronto ’  al di fuori dei luoghi deputati ad accoglierlo, rendendo vani anche gli strumenti che gli organi di governo hanno per chiedere e discutere e chiarire le problematiche. Tramando alle spalle senza dare modo di rendere esplicite e chiare le decisioni, di fugare ombre e dubbi: questo era il vostro confronto? Commissariare una città e tapparmi la bocca!!!! Poi sarei io il padre padrone ….

Ora che le ferite di ciò che hanno fatto sono ancora fresche e la città comincia a sentire la ricaduta di quanto avvenuto bloccando la mia Amministrazione e con essa tutti i progetti già in via di realizzazione, la consigliera Riolfo si augura un futuro candidato sindaco che guardi alla vocazione turistica e commerciale della città. Forse che la consigliera si augura un prossimo candidato che mi somigli? Perché non ho solo sviluppato i famosi ‘chilometri di marciapiedi’, ma ho dotato la città di due isole pedonali e di tre nuovi parcheggi nelle aree ferroviarie per un totale di 1.500 posti auto che risolverebbero il problema del traffico congestionato e del parcheggio selvaggio. E non dimentichiamo il proseguimento della pista ciclopedonale a sbalzo sul mare, il rifacimento dei giardinetti pubblici, una miriade di medi e piccoli interventi in ogni dove. Abbiamo previsto tre parcheggi frazionali (Calvo, Bevera, Varase) e già completato il nuovo allestimento della piazza a Grimaldi. Abbiamo investito decine di milioni in tre anni, facendo i conti con la pandemia e l’alluvione. Tralascio tutti gli importanti progetti (che sommano 25 milioni!), sospesi o annullati a causa del commissariamento (passerella, centro sociale, prolungamento della ciclabile, mercato, scuola del Centro storico, sottopasso di Peglia, via due Camini, viabilità di cornice, nuova destinazione del Parco Roja….)ma rivendico la volontà di dare a Ventimiglia un assetto turistico di ampio respiro e di maggiore vivibilità e qualità di vita. Tutti gli importanti interventi già avviati dai privati nel Centro Storico, il Porto fronte mare, il Campasso campussportivo con scuola internazionale, il villaggio turistico di Grimaldi con la scuola di botanica saranno determinanti per definire il rilancio della città. Però la consigliera mi contesta di aver rifatto solo i marciapiedi o di aver pensato a progetti faraonici! E auspica un futuro sindaco che renda la città dimenticando più vivibile e sicura, dimenticando di avere,proprio loro, bloccato il centro di accoglienza. Scusate, tutte queste contraddizioni mi fanno girare la testa. Desidero ricordare alla Riolfo che la Lega ha preteso e ottenuto da subito la delega alla Sicurezza e all’Immigrazione, restituita dopo due anni e mezzo di nulla. Sempre loro decisero di non accettare l’organizzazione di una qualsivoglia minima struttura provvisoria di accoglienza proposta dal Prefetto, la quale struttura avrebbe dato riparo temporaneo ai migranti ealle famiglie con minori, col dovuto controllo sanitario e di polizia.

E desidero ancora aggiungere una riflessione perché, in tutte queste mie mancanze, non mi torna il ruolo che la stessa consigliera regionale, ex Assessore per i servizi sociali di Ventimiglia, responsabile della Lega e ‘collega’ di partito del deputato Di Muro, ha giocato nei confronti della città. Cosa ha fatto ‘lei’ per la sua città, quale aiuto ha dato?Quale aiuto hanno dato entrambi al futuro di Ventimiglia? E mi chiedo perché gli assessori, e soprattutto appunto quelli della Lega, pur non condividendo il mio operato, nonabbiano mai votato contro le pratiche presentate né mai si siano astenuti dal voto nelle centinaia e centinaia di delibere discusse, sempre approvate all’unanimità. Per gli altri farneticanti addebiti, quali la pratica COOP, approvata a maggioranza e soprattutto già avallata dal pd, mi preme sottolineare come il consigliere Palmero sia stato uno dei pochi a votare contro tale pratica: lui, appartenente alla mia lista civica, di solido consenso popolare.

E qualcuno, adesso, se ne duole, a parole, e addossa a me l’unica responsabilità. Che certamente ho. Perché ho voluto cambiare la città e renderla più bella e ordinata, turisticamente e commercialmente più appetibile, e se avessimo continuato a fare il nostro dovere e rispettato responsabilmente il mandato dei ventimigliesi, la città avrebbe trovato, in poco tempo, un maggiore respiro.

Allora chiedo alla consigliera Riolfo di approfondire meglio le sue informazioni: le tasse ai cittadini non sono state aumentate, alle frazioni erano stati assegnati 250.000 euro (mai spesi), la scelta relativa all’asilo nido è stata l’unica possibile e tutto sommato accettabile, le varie associazioni hanno sempre collaborato con la mia amministrazione, con reciproca soddisfazione. E per finire le chiedo di verificare meglio l’ipotetica perdita dei finanziamenti regionali per la ricostruzione della passerella: noi li abbiamo ottenuti – quattro milioni- ma purtroppo Ventimiglia li perderà perché la gara per i lavori di ricostruzione è stata sospesa ed il termine per l’inizio lavori scade entro l’anno. Se in un futuro si riprenderà in mano questo progetto, si potrà realizzare nel giro di cinque anni e solo allora i ventimigliesi riavrannol’importante passerella di collegamento cittadino, nevralgica anche sotto l’aspetto di collegamento economico tra le parti della città.
Cinque anni di attesa di cui la Lega, che ha voluto la caduta della mia Amministrazione, è la responsabile.

Gaetano Scullino

 

 

I numeri parlano chiaro su ciò che bolle in pentola .

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Raga, è arrivato il momento di sfatare il luogo comune che a Ventimiglia esista una categoria di eletti dallo Spirito Santo con la missione di evangelizzare i poveri cristi che a loro insaputa portano la croce del vivere quotidiano.
La manipolazione genetica “ordinaria” avviene nell’incubatore di un Partito con l’inserimento di una tessera nella sequenza del DNA di un cittadino anonimo che da quel momento viene toccato dalla Grazia divina in attesa di essere illuminato dalla elezione o dalla chiamata a una carica pubblica.
La variante “straordinaria” interviene invece in via eccezionale quando il Priore o un chierico ordinario che ha preso i voti sacerdotali, si monta la testa, si sente un po’ Savonarola e un po’ Giordano Bruno e, dismesso il saio, aizza le turbe.
“Semel abbas, semper abbas” è il loro motto perché la mutazione è irreversibile.
Raga, ribelliamoci!
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Lo chiamano populismo in senso spregiativo, il medesimo termine usato per i dissidenti e i contestatori già sotto lo Statuto Albertino.
Allora la mutazione dei geni avveniva per legge ad opera dell’1,89 % dei regnicoli, un elettorato scelto in base all’età, al censo e all’istruzione.
Non come ora che può votare il 100 % dei maggiorenni però è un universo dimezzato dall’assenteismo e falcidiato dai Partiti con inganni, trappole e alchimie elettorali.
Il 25 settembre scorso, per esempio, tra obiettori e schede bianche e nulle quasi metà Ventimiglia, precisamente il 48,83 % del corpo elettorale se n’è chiamato fuori.
Percentuale che nel 2019 alle amministrative era stata del 45,76 % e che con l’aggiunta delle liste civiche e di 4 liste personali nel 2019 era salita al 75,49 %, cioè tre maggiorenni ventimigliesi su quattro hanno -direttamente o indirettamente- mandato affanculo la categoria degli illuminati dallo Spirito Santo di un Partito politico nazionale.
E l’anno prossimo dopo la performance carbonara del 23 giugno in odio al populismo di Tano questa percentuale crescerà ancora.
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Raga, questo è lo stagno di Google Maps, con tanti anonimi rospi civici in attesa di essere baciati dalla Principessa, rappresentata da quella mitica percentuale del 24,51 % illuminata, missionaria e ammanicata con le alte sfere di Imperia, Genova e Roma.
Non manca neppure la rana dalla bocca larga che si sente all’altezza del bue Tano, si gonfia di ovvietà e di buoni sentimenti e che fa la stessa fine raccontata da Esopo e da Fedro.
Il luogo comune religioso della trasfigurazione soprannaturale dei Partiti resiste grazie alla legge dello stagno che prevede l’elezione diretta del sindaco e che comporta quindi una sua candidatura preventiva e non la designazione successiva che avviene con i due baci, della Principessa buona e di quella cattiva
E le loro Altezze cercano in questi giorni ognuna il rospo civico da baciare dopo lo scoppio della rana carbonara che il 23 giugno ha azzoppato il bue populista.
Raga, il 2023 si avvicina, sarà l’Anno del Bue, e questo è l’incipit del Manifesto patriottico e populista.

Bruno Giri

La mia replica da ex Sindaco al consigliere Regionale Mabel Riolfo

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Leggo con stupore le esternazioni che la Lega, tramite il suo consigliere regionale Mabel Riolfo, presenta in merito alla passata alluvione di fango a Ventimiglia ed alla mancata costruzione della passerella sul Roja.
Stupisco nel leggere che la consigliera Riolfo auspica un prossimo Sindaco capace di costruire la passerella ed in grado di rendere la città vivibile e sicura per i residenti.
E stupisco non poco, perché la consigliera conosce bene i fatti accaduti che, a scanso di equivoci, le voglio rammentare.
Il sottoscritto, in qualità di Sindaco, ha fatto approvare il progetto esecutivo per ricostruire la passerella senza perdere un solo giorno di tempo e, nonostante la mostruosa burocrazia incontrata, è riuscito a presentarlo ai ben 17 Enti necessari,  che lo hanno approvato e sottoscritto.
la passerella in se avrà un costo di 6 milioni, a cui si sommano lavori collaterali imprescindibili.

Precisamente: il  costo della passerella  è di € 6.100.000 a cui vanno aggiunti :
importo di 2.319.012,20 euro per lavori a ponte e spalle,764.779,18 euro per l’adeguamento argini, 380.106,24 euro per gli impianti elettrici,260.112,26 euro per gli impianti idraulici e2.308.721,59 euro per la riqualificazione urbana.Un progetto dal costo totale di 12.132.731,47 euro,
E’ chiaro che se si continua a parlare a vanvera e a non mettere in pratica la vera ricostruzione affermando che la prossima amministrazione 2023 dovrà procedere ad una nuova progettazione meno costosa, sicuramente i prezzi aumenteranno, ma soprattutto passeranno tanti anni, e purtroppo non si è ancora capito che, quella soluzione in acciaio a campata unica senza pile centrali nell’alveo del fiume è la unica che ha i requisiti determinati dai vincoli ambientali gravanti nell’area.

A giugno, quando una parte dei consiglieri leghisti ha fatto l’inciucio con la sinistra e, in modo carbonaro, è andata dal notaio per far cadere la mia Amministrazione, il progetto si è bloccato.
Bravi!
Un grande tempismo senza dubbio, perché, se ci avessero dato il tempo, oggi saremmo in fase di gare di appalto ed a novembre partirebbero i lavori !
 Proprio bravi!
Anche perché, grazie a loro ed alla loro lungimiranza, perderemo con certezza, oltre al tempo necessario a ri-percorrere le varie tappe già percorse, anche il contributo di circa 4 milioni di euro che il Presidente Toti aveva promesso.
E la stessa fine sembra fare il progetto di messa in sicurezza degli argini del Roja.

Altro che speranze di pronte realizzazioni!

La consigliera Riolfo, nelle sue speranze intorno al prossimo sindaco, metta pure quella di un sindaco che non sia appoggiato dalla Lega, ed ancor più non abbia a governare con quei leghisti carbonari che tramano alle spalle, ovviamente ‘ nell’interesse della città’!!!
E la Lega, se vuole fare davvero il bene della città, anziché parlare, cominci a darsi da fare.  Ha due assessori regionali e numerosi consiglieri: si rivolga a loro e si faccia garantire i fondi per ricostruire Ventimiglia dopo l’alluvione!
Aveva anche un deputato – ora non più eletto- si rivolga a lui per sapere dove sono i soldi per il ristoro dei cittadini e dei commercianti rimasti alluvionati, perché ad essi lo Stato aveva fatto precise promesse.
E chieda ai suoi rappresentati perché i 500 mila euro che il Principe di Monaco mise a disposizione della città a seguito dell’evento siano stati bloccati per due anni in Regione e ad oggi non si abbia ancora notizia della promessa donazione.
Chieda ! Ai suoi rappresentanti.
Ed agisca di seguito.
La Lega ha iniziato la sua campagna elettorale.  Indubbio. Perché le risposte a questi interrogativi, ben conosciute – come conosciute sono le possibilità di intervento -, fanno pensare più ad un avvio di campagna elettorale che ad un reale interesse di soluzione.

Ma se la Lega vuole risolvere i problemi della città, non si limiti a parlare, ma si assuma le sue responsabilità. Che sono molte. E agisca di conseguenza.

Gaetano Scullino

Un drammatico anniversario. Forza Ventimiglia !

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Sono passati due anni da quella drammatica notte, che rimarrà indelebile nel mio cuore.
Non potevo dare segni di cedimento dato il mio ruolo, ma ad oggi vi posso confidare il timore e l angoscia di quei giorni, in cui mi son ritrovato solo davanti alla catastrofe, 
ma a confortarmi siete stati Voi,
che insieme ai miei collaboratori, al personale comunale ed alle ditte ,
siete scesi tutti in campo, uno accanto all’altro ad aiutarsi, senza divisioni,
e senza mai risparmiarsi , con il solo scopo di ricominciare, tutti insieme !
Spinti dalla voglia di far rinascere la nostra amata città.
Mi auguro che privati ed imprenditori vengano completamente risarciti da Stato e Regione dell enorme danno subito.
Purtroppo non è ancora finita, dobbiamo urgentemente ricostruire la nostra passerella e ridare viabilità a Via due camini e altro, cosa che potremo fare solo se l ‘amministrazione cittadina sarà formata da persone responsabili e coerenti.

Forza Ventimiglia, nella mia mente e nel cuore .

Gaetano Scullino

100 giorni dal tradimento

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Oggi, sabato 1° ottobre 2022, è il 100esimo giorno del “Golpe” del 23 giugno scorso, data del tradimento del patto elettorale con i cittadini di Ventimiglia dopo tre anni di attività dell’Amministrazione del Sindaco Gaetano Scullino.
Di solito i 100 giorni rappresentano per le Amministrazioni pubbliche la luna di miele con i cittadini, un periodo in cui i peccati sono tutti veniali e ottengono indulgenza, in questo caso, invece, la luna è di fiele ed è servita a mostrare ai ventimigliesi i peccati mortali dei golpisti e a mandarli all’Inferno.
Di solito la Nemesi Storica tarda a venire e se ne perde la memoria, di solito, ma non in questo caso perché 95 giorni dopo i cittadini traditi sono stati chiamati alle urne.
Segno che San Secundin non si è distratto.
*****
La fine del Pinochet de noantri era annunciata, anche gli astrologi erano d’accordo, era soltanto questione di tempo, la Lega lo sapeva e infatti lo mummificherà al terzo posto di una lista proporzionale dall’esito blindato unicamente per il primo.
“Oh fortuna volubile e leggiera!
Appena vidi il Sol, che ne fui privo
e al cominciar del dì giunse la sera.”
Era il sonetto che, col Poeta, avrebbe mestamente cantato il Nostro se non avesse pensato invece di andare alla conquista della Terra Promessa usurpata da Tano e come Giosuè di ordinare 95 giorni fa da un notaio: “Fermati, o Sole!”.
Da 100 giorni su Ventimiglia il Sole ha effettivamente lasciato il posto al buio della notte commissariale rotto da lampi che illuminano i tanti peccati mortali del golpista.
E, come sappiamo, finalmente il 25 settembre scorso la Nemesi elettorale ha finito col punire lui e a imprimere un marchio indelebile sui congiurati.
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Neppure il tempo di fare l’inventario della disastrosa eredità ricevuta senza beneficio dal PD e su Ventimiglia il 2-3 ottobre 2020 si è abbattuto il meteorite Alex a devastarla, a portarsi via la passerella Squarciafichi e a far sentire l’intero suo territorio molto più esposto e vulnerabile di quanto già si sapesse.
Per la gente non era solo un comodo viadotto per scavalcare a piedi il Roya ma un simbolo cittadino e nel suo cuore quella tragedia assomiglia in piccolo all’incidente della funivia che otto mesi dopo colpirà Stresa.
Al netto delle attività tecniche, l’istruttoria amministrativa per la ricostruzione di quel simbolo e dei relativi argini si è conclusa il 12 aprile 2022 dopo soli 365 giorni con la conferenza dei servizi decisoria di approvazione del progetto definitivo indispensabile per accedere ai finanziamenti tempestivamente prenotati e preliminarmente ammessi, separatamente, sui fondi del “Programma Regionale di Rigenerazione Urbana” (PRRU), su quelli della “Programmazione regionale degli interventi strutturali e di manutenzione straordinaria, monitoraggi e progettazioni in materia di viabilità e mobilità ciclistica” e poi, ovvio, su quelli ordinari della programmazione opere pubbliche regionali trattandosi di argini demaniali.
Il fascicolo era pronto per la centrale unica di appalto del lotto 1, passerella in prefabbricato metallico scatolare, e i delicati contatti con gli Enti finanziatori erano ormai nella fase conclusiva, e il golpe ha incenerito ogni cosa e nei prossimi 12 mesi di inerzia commissariale farà saltare in particolare il quadro economico esposto a una bufera inflattiva senza precedenti.
Ma questo è soltanto uno, e neppure il più grave, dei peccati mortali.
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Solo delle mezze calzette miopi e col paraocchi non vedono il Peccato Originale dei carbonari, aver decapitato la loro Città proprio quando la sua presenza politica era richiesta da fondamentali trasformazioni in atto.
Sulla privatizzazione di Rivieracqua in tutti i Consigli comunali dell’Imperiese in questi giorni è in atto un vivace e democratico confronto e a Ventimiglia il Commissario prefettizio con un ukase dà a Scajola la delega in bianco.
C’è da aspettarsi che la stessa cosa accada con il gas e ancor peggio sta già verificandosi con la falsa partenza di Teknoservice che è alla base della scandalosa situazione igienica attuale.
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Dopo Alex una seconda batosta, questa volta sociale, ha colpito Ventimiglia, la chiusura del centro immigrati gestito da Croce Rossa-Caritas-Onlus varie, disposta dal Viminale, attento unicamente agli aspetti di polizia e di ordine pubblico e incurante di tutte le altre conseguenze a carico delle persone, ventimigliesi messi di fronte a situazioni inaccettabili e immigrati trattati peggio dei cinghiali ammessi invece a grufolare nelle aiuole cittadine.
Il golpe leghista è avvenuto proprio nel momento esatto in cui il cambio della guardia a Roma e a Imperia esprimeva un indirizzo del Viminale più attento alle conseguenze e tra il Prefetto, il sindaco Scullino e la Regione, Toti, Scajola jr e Berrino c’era l’intesa su un centro di transito e smistamento immigrati alla Mortola con consenso generoso degli abitanti della frazione.
Le mezze calzette ignorano tutto questo e l’unica speranza è che il nuovo parlamentare che sostituisce il trombato se ne ricordi.
E’ persona seria che conosco e stimo fin da quando era praticante dello Studio Rovere a Sanremo, e sono certo che troverà modo di metterci una toppa.
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Chiudo il mio saluto al 100esimo giorno di infamia lasciandomi dietro mille altri peccati mortali, occasioni perse, treni passati e appuntamenti mancati.
Mille, ho detto mille e non per vuota retorica ma perché sono mille e forse più.
Le mezze calzette miopi e col paraocchi non vedono al di là della loro scrivania e si mobilitano per fare seghe a un morto, il commissario prefettizio.
Meglio raccogliere i cocci, capire, conoscere e riconoscere le tante novità politiche in corso e immaginare come cavalcarle tra 9 mesi, il tempo di una gravidanza.

Bruno Giri

….riflessioni…

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Vedendo fermo il cantiere dietro la stazione, ho pensato che non solo il parcheggio centrale con duecento posti macchina ha subito rallentamenti, ma anche il previsto ‘palazzo della salute’ può tornare ad essere un miraggio.
La sua prevista realizzazione risolve il problema, da anni sul tavolo delle amministrazioni, di offrire ai cittadini ventimigliesi, in un solo luogo, importanti servizi sanitari, ora delocalizzati o frammentati in più sedi, spesso svolti in locali non di proprietà comunale.
Penso al punto prelievi, ora possibile in città solo per gli esenti ticket, alle visite specialistiche, al potenziamento di servizi  di prevenzione e recupero per disabili, minori e anziani.
Un incremento di offerte, plurime, in un’unica zona, centrale, di facile accesso per tutti. Senza dubbio un bel risparmio per la città ed una grande  facilità di fruizione per i cittadini !

Tanti i motivi di riflessione …

Gaetano Scullino

Ultima trincea

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Questa mattina un galoppino della Lega Carbonara a corredo di un servizio di Pietro Zampedroni su Sanremonews.it dal titolo: “Ventimiglia ultimo e unico laboratorio politico in provincia tra fratture interne al centrodestra e moti di protesta per le strade” mi ha fatto avere il dispositivo della sentenza di condanna a morte del dittatore e tiranno Adolfo Benito Francisco Franco Scullino detto “Tano”, emessa a Ventimiglia, provincia di Norimberga, dalle “segreterie cittadine e provinciali di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia” in data 23 giugno 2022, giorno dello sciacallo.
Francamente non mi aspettavo la prosa gelida e curiale della Santa Inquisizione e neppure quella alchemica, forbita e al veleno che nella DC in casi come questo le correnti distillavano con l’alambicco.
Ma qualcosa di sensato e in pace con consecutio temporum, logica, buonsenso, grammatica e sintassi, beh! almeno questo mi era dovuto, e invece niente, neppure il minimo sindacale.
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Lacuna che però con la pagliacciata dell’inaugurazione del point elettorale in via Cavour aiuta a separare la realtà dalla sua rappresentazione romanzata che trovo nel servizio di cui sopra, al netto di alcune verità.
La prima verità riguarda la ribellione al “pensiero unico” attraverso le Liste Civiche. Nel 2019 in Consiglio comunale erano 5 a fronte di 4 Partiti, avevano 7 consiglieri a fronte di 10 con la tessera in tasca, e con “Tano” Scullino esprimevano il sindaco.
Nei tre anni successivi mentre le Liste Civiche, di destra e di sinistra, marciavano compatte il marasma dei Partiti ha gettato benzina sul fuoco della ribellione.
Un Partito, Forza Italia, è sparito dai radar, un altro, Fratelli d’Italia, si è dimezzato, un altro, Cambiamo! è nato, la Lega in ammollo si è colorata di rosso e ha cominciato a perdere i pezzi e solo il PD coi suoi due tesserati è rimasto stabile grazie al “rigor mortis”.
Una seconda verità è la “deflagrazione del centrodestra”, espressione corretta in fisica, ma romanzata in politica e crimine amministrativo al cospetto della Città.
Mi spiego.
1°. I 9 consiglieri necessari e sufficienti per sciogliere il Consiglio comunale sono stati PD (2), Liste Civiche di sinistra (4) e Lega (3 su 5). Dunque la deflagrazione “politica” è di 3 da una parte e 8 dall’altra parte poiché la maggioranza di centrodestra era di 11. Ergo 9 versus 8, una scorreggia ha “deflagrato”, non una bomba.
2°. L’operazione non ha nulla di politico ma è stata, come si usa dire, “di bassa Lega”. Il miracolato sulla via di Montecitorio consapevole che i miracoli non si ripetono, specie dopo il taglio delle poltrone e i sondaggi al ribasso, si era pianificato un lunario di dodici mesi, da onorevole calante, da commissario politico pieno e da sindaco crescente. Ma un mese dopo aver sciolto il Consiglio comunale di Ventimiglia Mattarella gli ha sciolto la Camera e il suo piano di collocamento personale a fasi lunari è saltato.
3°. Ma è in amministrazione che la “deflagrazione” ha profili di autentico dolo che però non compare nella sgrammaticata e farneticante sentenza di condanna che addirittura ignora la materia, ma dalla affannosa e maldestra difesa dalle accuse del “Duce” Scullino.
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Troppo da dire, mi limito a un solo flash che dice tutto della malafede dei tre leghisti carbonari e dei loro mandanti e sodali.
Pratica COOP: il 28 giugno il caporione carbonaro replica a “Tano”: “Ci siamo schierati contro, da sempre, perché non riteniamo quel luogo adeguato e non rileviamo l’interesse pubblico per un nuovo supermercato alimentare in centro città. Glielo hanno detto i residenti, le associazioni di categoria dei commercianti, il centrodestra, perfino un consigliere comunale della sua lista, ma niente, ha preferito votare con il PD (a proposito di inciuci).” “Abbiamo aperto la crisi perché Scullino ha votato con il Pd, non la Lega.”
Leggo il dispositivo dell’Atto n° 499-2022 – Seduta n° 3741 – del 01/06/2022 – Numero d’Ordine 25 Prot/2022/391754 della Giunta Regionale Ligure, organo competente ad approvare la variante del distretto di trasformazione per realizzare una Media Struttura di Vendita commerciale.
Alessandro Piana è vice Presidente dell’Organo deliberativo, è presente e votante ed è pure Commissario Provinciale della Lega e attuale capolista al Senato nel proporzionale.
Ecco la decisione: “Delibera: 2) di approvare la variante al vigente PUC del Comune di Ventimiglia … consistente nella creazione, all’interno del distretto di trasformazione… di un nuovo Ambito di Riqualificazione denominato “A.RI.com3 – Cabagni Baccini”.
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L’antefatto comunale sulla “procedibilità” della pratica sarebbe stato un misfatto comunale se l’istruttoria tecnica non fosse stata portata nei termini di legge all’esame dell’Assemblea cittadina, cosa avvenuta il 5 agosto dell’anno scorso.
Quel giorno la Lega intemelia ha votato CONTRO il medesimo provvedimento sul quale la Lega provinciale e regionale, politicamente e giuridicamente titolare della competenza esclusiva, voterà A FAVORE e il bello è che tutti gli altri Partiti del centrodestra hanno votato anche loro A FAVORE.
Neppure il PD, non ostante la cinghia di trasmissione COOP, ha votato compatta, 2/3 A FAVORE e 1/3 CONTRO e ASTENUTO.
Però il capro espiatorio è “Tano” per aver compiuto da Sindaco un atto dovuto.
È solo un flash, ma lascia intuire il resto sui deliri della Lega carbonara.

Bruno Giri

” una improvvisa allucinazione “

In primo piano

La prima impressione in chi legge il titolo è di essere colpito da una improvvisa allucinazione.
Ma subito dopo leggendo il resto del comunicato-stampa uno capisce tutto.
Tranquillo, a Ventimiglia è la Lega Carbonara a essere fuori dal mondo, non sono io che sto leggendo.
Il titolo dice: “La passerella ha costi esorbitanti, pensiamo ad altra destinazione per la donazione del Principe”.
Traduco: “In campagna elettorale facciamoci una sega mentale coi soldi del Principe.”
Riavvolgere la pellicola aiuta a capire il marziano che si nasconde in quel Carbonaro, già vice di Tano e adesso titolare della Lega intemelia con tanto di nome in Ditta.
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Le date dicono tutto: 2-3 ottobre 2020 il tragico evento; 22 ottobre 2020 inserimento ricostruzione passarella e argini nella programmazione triennale Opere Pubbliche 2021-23; 29 ottobre 2020 incarico studio idraulico aggiornato; 7 dicembre 2020 stima Area Tecnica dei costi lordi della sola passerella ciclo-pedonale pari a €. 6.500.000.000 complessivi; 5 marzo 2021 incarico di progettazione definitiva/esecutiva assegnato a seguito di gara pubblica; 20 maggio 2021 domanda di inserimento della passerella nel “Programma Regionale di Rigenerazione Urbana” (PRRU); 27 maggio 2021 stessa domanda di inserimento nella “Programmazione regionale degli interventi strutturali e di manutenzione straordinaria, monitoraggi e progettazioni in materia di viabilità e mobilità ciclistica”; 28 luglio 2021 approvazione dello studio di “riqualificazione urbana delle sponde del fiume Roja, legate alla ricostruzione della passerella ciclopedonale”; 19 agosto 2021 consegna progettazione definitiva sia della passerella e sia degli argini; 9 settembre 2021 approvazione comunale di detta progettazione definitiva e degli studi archeologici e geologici e incarico all’Area Tecnica di indire apposita Conferenza dei Servizi per la approvazione di esclusiva competenza; 21 settembre 2021 indizione Conferenza dei Servizi e termini per osservazioni/integrazioni/assensi scaduti il 25 novembre 2021; 25 ottobre 2021 inserimento nel triennale 2022-24 ed annuale 2022; 1° febbraio 2022 deposito dei progetti aggiornati in base alle osservazioni/integrazioni/assensi pervenuti nei termini; 10 febbraio 2022 presa d’atto dei progetti aggiornati; 11 febbraio 2022 riapertura dei termini da parte dell’Area Tecnica per l’approvazione e ultima scadenza 28 marzo 2022; 12 aprile 2022 approvazione in Conferenza del progetto definitivo per la realizzazione di una passerella ciclopedonale sul fiume Roja, messa in sicurezza degli argini nel tratto terminale e riqualificazione urbana.
Totale 556 giorni e se si tolgono i 159 sabati e domeniche e le festività prescritte si scopre che in un solo anno Tano Scullino e la sua orchestra sinfonica hanno battuto tutti i record tecnici e burocratici in materia di opere pubbliche.
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Anche i soldi dicono tutto: la Conferenza ha stabilito che 1°) l’opera va realizzata in “almeno” n. 3 lotti funzionali, passerella, argine destro, argine sinistro; 2°) l’importo a base d’asta per il primo lotto (passerella) è di € 5.557.685 più € 1.955.315, come somme a disposizione della stazione appaltante per direzione lavori, collaudo, allacci, imprevisti, contributi e tasse (IVA al 10 % in parte e al 22 % in parte) per un importo complessivo di € 7.513.000; 3°) gli importi sono fissati in base al Prezzario delle Opere Edili ed Impiantistiche annualità 2022 (Aggiornamento al 29 luglio 2022) sulla base degli approfondimenti tecnici sulle voci che avevano fatto registrare valori anomali di mercato effettuati sulle opere finite dalle varie sub-Commissioni tecniche nominate dalla Regione Liguria d’intesa col Provveditorato Interregionale per le OO.PP. Piemonte-Valle d’Aosta- Liguria; 4°) rimane da capire cosa intenda il Carbonaro ex vice sindaco per “costi esorbitanti”, anche perché se non avessero pugnalato Tano alla schiena saremmo già alla gara d’appalto del primo lotto funzionale e il problema non sarebbe la base di gara ma il ribasso, che nella peggiore delle ipotesi la manderebbe deserta, semplice ipotesi perché i prezzi sono remunerativi trattandosi in prevalenza di manufatti prefabbricati tipo quelli del ponte sul Bevera cioè travi scatolari in acciaio a sezione rettangolare di dimensioni crescenti.
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La realtà parallela nella quale naviga la Lega Carbonara di Ventimiglia non ignora solo le date e i soldi ma anche la buona creanza.
Per esempio ignora la provenienza e la destinazione dei soldi monegaschi che vorrebbe spendere in una marchetta elettorale e così indirettamente cancellare i meriti di Tano e della sua orchestra sinfonica.
A ricordarlo venerdì 22 luglio scorso a Cala del Forte all’assemblea della Confindustria è stato il direttore del Porto degli Scoglietti, l’ingegnere Marco Cornacchia: “I porti turistici devono essere perfettamente integrati con la città: è importantissimo. Noi siamo leggermente zoppi da quando non abbiamo più la passerella, prima c’era tanto, ma tanto, passaggio in più: la città era molto più unita con il porto, adesso sentiamo la differenza.”
Un modo elegante per rinfrescare la memoria sui rientri e sulle aspettative di riconoscenza della raccolta fondi dei tanti donatori monegaschi della associazione “Les amis de la passerelle” sorta ad iniziativa del principe Alberto II e presieduta da Aleco Keusseoglou, presidente della Société d’exploitation des ports de Monaco realizzatrice del porto Cala del Forte.
Ciliegina sulla torta, il Carbonaro vuole invitare il Commissario a “ripensare” tutto questo e a entrare a braccetto con lui nel suo favoloso mondo di unicorni, draghi, folletti, mostri degli abissi e leoni alati.
Da Ventimiglia è tutto.

Bruno Giri

Forza Italia volta le spalle a Scullino, la replica “Non capisco le ragioni di queste assurde dichiarazioni”

In primo piano

Stupisco non poco a leggere ciò che Forza Italia ed un suo rappresentante hanno recentemente dichiarato in riferimento alle future amministrative di Ventimiglia: ‘siamo stati noi per primi a volere la caduta del sindaco Scullino’ ed ancora più chiaramente: ‘Mai di nuovo con Gaetano Scullino’.

Da storico e consolidato militante di Forza Italia, e soprattutto da convinto difensore dei suoi principi, non riesco ad afferrare le motivazioni di questa ‘scomunica’, essendo stata la mia fede politica una forza decisiva e costruttiva; un Credo, aggiungo sottovoce, che in politica è sempre stato presente nel mio cuore e nella mia mente e, in segreto, sulla punta della mia matita. Ma l’amore per la propria Città, per chi ci vive e per chi ci lavora, quando è assoluto, impone di essere ecumenico, sinonimo di ‘civico’, e di lasciare la maglietta di Partito nello spogliatoio. Ed è stato con questo spirito che ho ripreso e svolto il ruolo di Sindaco per la seconda volta.

L’ho fatto perché, già tre anni fa e ancora più in questi ultimi tempi, assistiamo al prevalere di scelte che nuocciono alla credibilità della “forma-Partito” e, anziché consolidarne l’ideologia, creano delusione e disorientamento, allontanando gli elettori dal voto nelle consultazioni politiche ed anche, purtroppo in misura sempre maggiore, nelle amministrative. La mia candidatura civica, così come è compito di tutte le liste civiche federate e non federate e di qualsivoglia orientamento partitico, è servita e continuerà a servire per intercettare la massa crescente di questi cittadini che disertano le urne, delusi e sfiduciati da una attività politica che non rispetta i loro bisogni.

Rispetto alla mia area politica, incrollabilmente di centro-destra unito, e considerando il mio primo amore verso “Forza Italia”, appaio “divisivo”, e il mio carattere irruente e diretto non giova. Ma a chi oggi mi pone ‘come un limite invalicabile’ non posso non ricordare che, nel maggio del 2019, la lista di ‘Forza Italia’ era stata preparata da noi.
Degli attuali componenti, provinciali e comunali, nessuno ne faceva parte perché il simbolo di FI, allora in locale calo di visibilità, era stato, di fatto, abbandonato da tutti.
Solo dopo qualche anno, si è potuto creare un nuovo nucleo organizzativo con cui riaprire il dialogo, e ad esso ho voluto rimanere leale, rispettando i consiglieri comunali D’Andrea e De Villa, regolarmente eletti in quella nuova coraggiosa lista.

Nessuno della futura ed attuale compagine organizzativa, era iscritto o presente in lista. Pertanto, quando mi fu chiesto di rimuovere l’assessore De Villa dalla Giunta per inserire al suo posto uno del nuovo direttivo, nel rispetto della persona e ancor più della comune fedeltà al partito, non potei farlo.
Questo il motivo per cui oggi Forza Italia dice ‘Mai più con Scullino?’ Un motivo per tutti di riflessione, guardando ai confini tra l’ossequio al partito e la dignità nelle relazioni.

Gaetano Scullino