I primi giorni, mentre spalavamo, sembrava che non ci potesse essere rimedio. Che le pale, le scope, i tira-acqua ed ogni altro strumento improvvisato per l’occasione fossero inutili, esattamente come il nostro spostare fango dal marciapiede alla strada, dalla strada al marciapiede.
Ma poi.
Poi ho chiuso gli occhi e mi sono fermato.
Li ho rivisti tutti i ventimigliesi mentre, armati di pale e scope, difendevano l’impero romano. Li ho rivisti, dopo 2.000 anni, con le stesse identiche armi, con le stesse identiche mani nude, difendersi dalla natura. In mezzo, tra questi due gruppi di giovani divisi solo dal tempo, un leone giallo, in piedi sulle sue zampe.
Civitas ad arma iit.
Me lo ricorderò per sempre quel giorno in cui i giovani ventimigliesi corsero alle armi. Perchè ora io li ho visti.
Quello stemma, oggi, parla anche di loro.
9 ottobre 2020 – Albino Dicerto