Nel pomeriggio partirò per Roma, ma non per la marcia di Grillo. Torno nella mia vecchia università a insegnare ai giovani studenti della facoltà di economia un pò di marketing. Mi piace fare esempi quando spiego. Potrò prendere un sacco di spunti dai nostri partiti politici, dai nostri blogger, dai nostri giornali, da chi urla, da chi si inventa la mafia per eliminare l’avversario politico, da chi, a forza di “comunicazione” sta rovinando il nostro paese e le nostre città. Ogni forza politica ed ogni movimento sta confondendo il “prodotto” con la “comunicazione” e, mentre ci urliamo slogan a vicenda e applaudiamo i nostri successi nel cambiare le nostre strategie acchiappa-voti, gli altri intorno a noi – le altre città e gli altri stati – innovano il prodotto e ci annientano nella competizione locale e globale.
Da quanto non si sente parlare del prodotto “Città di Ventimiglia”? Da quanto tempo ci piace pensarla triste e mafiosa al posto di sognarla nel suo futuro ecologico, senza traffico, bella come mamma natura l’ha fatta?
P.s. Sono rimasto in Via Cavour per un pò di tempo, ieri, ammirando l’inizio della prima opera post-Scullino per questa Città. Sono passati 14 mesi. Non ho retto e mi sono commosso.
21 Aprile 2013 – Albino Dicerto