Ti serve qualcosa che ti spetterebbe e non l’hai avuto? Vuoi ottenere quello che ti è stato negato ingiustamente? Non concordi su come è intervenuto un Ufficio comunale? Nessun problema, scrivi un articolo su un quotidiano lamentandoti e la soluzione molto probabilmente arriverà subito. I Commissari straordinari che oggi amministrano Ventimiglia, anche con scelte politiche che impegneranno il futuro della Città, non vogliono pubblicità negativa.
Un articolo sul giornale critico o un esposto potrebbe essere il passepartout che apre tutte le porte. Questo è quello che si inizia a dire o pensare nei bar e suoi marciapiedi di Ventimiglia.
Naturalmente potrebbero essere semplici congetture, facili illazioni, semplici collegamenti o indizi non concreti, univoci o rilevanti, ma però alcuni fatti accaduti hanno supportato quest’idea: lamentati sui giornali e ti sarà data immediata risposta.
Vediamo solo alcuni casi:
- Questa estate alcuni cittadini e turisti hanno richiesto di sistemare una doccia in una bella spiaggia ventimigliese. Dopo settimane, nulla di fatto, sembrava che gli operai dovessero seguire l’ordine cronologico delle richieste di manutenzione, a parità di importanza, regolarmente protocollate. Ebbene, si dice, che è bastato lamentarsi con un Commissario ed il miracolo è accaduto. La doccia era già montata e funzionante il giorno dopo. Cosa ci sarebbe di male anche se così fosse? L’importante è che la doccia sia stata messa! Si ma le priorità e le procedure saltate? I cittadini che avevano chiesto un intervento protocollando regolarmente la domanda, solo perché non si sono lamentati da una persona che conta, si sono visti calpestare i loro diritti?
- L’area della stazione era in condizioni desolanti, la sporcizia era predominante, il caos regnava indisturbato. Dopo averlo detto più volte, niente. E’ bastato un articolo giornalistico ed il giorno dopo è stato tutto sistemato. Bene, complimenti per la tempestività e a chi ha eseguito il lavoro ed a chi lo ha raccomandato. Quindi nulla da dire, non si è solo capito con quale sistema occorre che il cittadino comunichi il suo malessere: attraverso i giornali o protocollando la richiesta di intervento in Comune?
- La stessa cosa è successo per una lamentela su Roverino, nel Centro storico ed in altre parti della Città. Tu chiedi direttamente a chi comanda o attraverso giornali è la probabilità che tutto sia risolto immediatamente sale vertiginosamente. Altro che vecchio modo di fare politica! Con il sistema Internet Global Service (IGS) avevamo voluto modificare il vecchio sistema di operare, tutti i cittadini erano uguali e quindi tutte le richieste di intervento erano trattate alla pari. Il sistema è ancora usato, nulla da dire, ma diciamo che si ha l’impressione che operi di meno e che sia forse possibile fare delle eccezioni, delle deroghe alle priorità d’intervento. Probabilmente chi lo dice si sbaglia.
- Più volte si era detto, attenzione, gli appalti fatti con formale gara pubblica attraverso procedure europee, non solo comportavano tempi più lunghi (almeno 54 giorni per la pubblicazione del bando), ma soprattutto costi maggiori e alta probabilità di contenziosi. La legge, il codice dei contratti pubblici, prevede tre tipologie di intervento, a parità di garanzie di trasparenza ed equità: l’affidamento diretto per i lavori sino a 40.000 (ad eccezione delle cooperative sociali in cui si può arrivare sino ad euro 200.000), la procedura negoziata (con lettera invito inviata ad almeno 5 o 10 ditte) nei lavori sino ad un milione di euro e la procedura aperta a tutti coloro che vogliono partecipare (senza lettera invito) per gli importi maggiori ad un milione. Se lo dice la legge un motivo ci sarà? Certo che si, ma dopo lo scioglimento si era quasi voluto rimarcare, senza naturalmente dirlo perché sarebbe stata un’evidente falsità, che se non si procedeva con la gara aperta a tutti, bandendo le lettere invito, si procedeva in modo non trasparente. Passati i mesi e calata l’attenzione dei primi giorni, con i Commissari straordinari caricati di una montagna di problematiche, le cose paiono cambiare. Cosa succede? Che se guardate all’albo on line del Comune vedrete, giustamente, sbucare fuori qualche affidamento diretto, l’uso delle cooperative sociali è sempre più frequente (la Regione ed altri Enti importanti, secondo lo spirito della legge, chiedono di andare a favore delle fasce più deboli e quindi delle cooperative sociali), si tornano a invitare le ditte a partecipare ai lavori. La predominanza rimane la gara aperta a tutti. Succede però che un’associazione a tutela degli animali, tramite il suo presidente, scrive sui quotidiani che procedendo con la gara aperta a tutti, il costo dell’opera salirebbe almeno del 25%. Lui non ci sta, consapevole che la legge permette di procedere in modo diverso. La risposta è stata una sua immediata convocazione in sala del consiglio con tutti i sindaci del comprensorio per discutere, giustamente, del problema e delle altre tematiche collegate alla tutela degli animali! E’ bello vedere con un articolo sul giornale possa far cambiare idea anche in caso come questi! A proposito di animali, che fine a fatto l’UDA (ufficio difesa animali) che era stato provvisoriamente insediato nell’atrio del Comune?
- Non parliamo poi del caso dehors!!! Nell’ultimo anno di amministrazione il comandante della Polizia locale di allora sollevò problematiche che sembravano insormontabili, di codice della strada, dell’apposito regolamento comunale e di sicurezza dei cittadini. Gli amministratori politici erano contrari a far chiudere, di fatto, dei locali che davano lavoro a diverse famiglie. La polizia stradale, nel frattempo, però scriveva una lettera precisando la pericolosità dell’incrocio di Via Roma con Corso della Repubblica. Il comandante della Polizia locale insisteva e dichiarava anche che persino alcune sedie fuori da alcuni locali creavano situazioni di pericolo. Gli amministratori politici dichiaravano come indirizzo la loro contrarietà ad una soluzione drastica ma come sempre, secondo legge, si rimetteva agli uffici comunali per le decisioni finali e per evitare che i cittadini transitanti nei luoghi incriminati, rimanessero a rischio, come tutte le relazioni scritte dicevano. La lettera della Polizia stradale accelerava indubbiamente l’iter amministrativo e la Polizia locale, dopo il commissariamento del comune, emetteva addirittura ordinanza di demolizione dei dehors considerati fuori regola e non più in possesso delle relative autorizzazioni. Gli esercenti interessati ricorrevano al TAR Liguria. Nel contempo gli esercenti iniziavano a tuonare sui giornali contro i provvedimenti comunali. Alcune persone sui marciapiedi già dicevano che tutto sarebbe stato sistemato. Si diceva che qualcuno in Comune si stava già occupando di trovare la soluzione giusta. Detto fatto, sembra sia vero. Ecco cosa pubblicava sanremonews.it , in data martedì 30 ottobre 2012, 14:38: “Dehor a Ventimiglia: caso risolto, ritirato ricorso al Tar. Ecco le autorizzazioni, ‘progetti modificati’ dei commercianti e dal Comune ‘nuove misure’
Tra gli accorgimenti più significativi, spunta l’installazione di tende trasparenti e l’abbassamento a un metro delle vetrate laterali dei dehor. “Il Comune – annuncia il maggiore della Polizia Locale – aumenterà l’illuminazione notturna e provvederà ad installare bande rallentatrici”.
Tutto risolto, siamo contenti per gli esercenti interessati, ma allora bastava poco, era sufficiente rivolgersi alle persone giuste. Qualcuno ha detto: menomale che non ci fossero i soliti politici, sempre preoccupati di essere accusati dalla Procura delle Repubblica, per abuso di atti d’ufficio o magari favoreggiamento di privati, per reati contro la sicurezza pubblica e altre violazioni varie. Per fortuna che ci sono i Commissari, a loro nessuno dice nulla.
Siamo davvero felici per i commercianti interessati. Certo che poverini, quest’estate, con le tende trasparenti chissà il sole come colpirà i loro avventori e, d’inverno, il vetro abbassato all’altezza di un solo metro chissà che vento gelido fare passare. Visto che si era fatto trenta, potevano i Commissari fare trentuno e sistemare definitivamente la questione!
6. La settimana scorsa era uscito un articolo, linkato anche da noi, sulla selva fotografata in alcuni giardini pubblici sul lungomare. Nessuno problema, il giorno dopo l’articolo delle lamentele vi erano degli operai, non sappiamo di quale cooperativa, che tagliavano l’erba. Bene, complimenti per la tempestività!
Queste ed altre dicerie, si sentono in giro. I mass media sono armi che se ben usate influenzano molto, non è una grande scoperta, ma pensavamo solo i politici. Invece ……….. forse vale per tutti gli essere umani.
Prossimamente vi parleremo delle opere pubbliche “sospese” (rotonda di Via Tacito, passarella di collegamento del lungomare di Camporosso con quello di Ventimiglia, pedonalizzazione di Via Aprosio) e delle “nuove iniziative” di cui una volta sarebbe stato impossibile solo parlarne (grande parcheggio interrato alla frontiera e nuovo centro commerciale in pieno centro cittadino, nella stazione ferroviaria).
Alla prossima puntata.
5 novembre 2012 – Gaetano Antonio Scullino