Il Consiglio dei Ministri, riunitosi il 23 gennaio in seduta straordinaria, ha approvato un decreto legge che introduce i nuovi criteri per la tassazione IMU dei terreni montani, con un sostanziale ripristino delle vecchie casistiche di esenzione. Il provvedimento mette fine al “caos” generatosi negli ultimi giorni. Le nuove regole, infatti, saranno applicabili anche per il 2014 con l’ulteriore proroga al 10 febbraio 2015.
A tal fine il provvedimento introduce a regime il criterio dell’esenzione sulla base dell’elenco dei Comuni montanti elaborato dall’ISTAT ai sensi della Legge 991/1952, ristabilendo la totale esenzione per i terreni montani. Più precisamente, il decreto prevede che a decorrere dal 2015, l’esenzione dall’imposta municipale propria (IMU) si applica:
– ai terreni agricoli, nonché a quelli non coltivati, ubicati nei Comuni classificati come totalmente montani, come riportato dall’elenco dei Comuni italiani predisposto dall’Istat;
– ai terreni agricoli, nonché a quelli non coltivati, posseduti e condotti dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali, di cui all’articolo 1 del D.lgs. 99/2004, iscritti nella previdenza agricola, ubicati nei Comuni classificati come parzialmente montani, come riportato dall’elenco dei Comuni italiani predisposto dall’Istat.
Il decreto stabilisce che i nuovi criteri trovano applicazione anche all’anno di imposta 2014, risolvendo così il caos venuto a determinare in seguito alla conferma della scadenza del 26 gennaio 2015. Inoltre, il decreto stabilisce che per il 2014 non è comunque dovuta l’IMU per quei terreni che erano esenti in virtù delle regole stabilite dal DM 28 novembre 2014 e che risulterebbero ora imponibili per effetto dell’applicazione dei nuovi criteri.
Il decreto prevede, infine, che i contribuenti che non rientrano nei parametri per l’esenzione, dovranno versare l’imposta entro il 10 febbraio 2015. (fonte: ipsoa quotidiano)
Naturalmente ogni commento è superfluo, erano state cambiate le regole per fare cassa (far pagare l’IMU anche ai terreni montani che godevano dell’esenzione) in modo confuso, differenziando le casistiche in modo pasticciato e chiedendo ai contribuenti nuovi calcoli in poco tempo. Poi la proroga al 26 gennaio, poi i ricorsi al tar e infine a soli tre giorni dalla scadenza, nuove regole.
Forza signori governanti che potete riuscirci, coraggio anche ai signori burocrati dei ministeri, con un invito a cambiare gioco, ormai quello di fare norme incomprensibili e lunari per far impazzire i cittadini è scontato!
24 gennaio 2015 – Marco Prestileo