Immobili ma non del tutto

Vado in ferie e torno fan della Commissione Straordinaria che finalmente ne azzecca una: con l’ordinanza 2013/304 si interviene sull’ex calzaturificio Taverna per segnalarne lo stato di pericolosità e la necessità di un intervento. Se completassero con un’ordinanza di demolizione immediata (sarà possibile?) diventerebbero i miei eroi. E poi proseguiamo con tutti gli altri immobili decadenti della passeggiata mare, ivi compreso l’ex dispensario: ai cittadini Ventimigliesi non frega nulla di chi sono i proprietari di questi obbrobri quanto, piuttosto, quanto tempo bisogna concedergli per portar via le macerie ed, eventualmente, ricostruire qualcosa di decente. Non si tratta certamente di poveri proprietari con le pezze al culo quanto, con ogni probabilità, di persone che hanno tentato di fare un affare comprando un immobile 40 anni fa e che poi han cambiato idea e programmi.

5 gennaio 2014 – Albino Dicerto

P.s. Ma perchè ho il sentore che ci terremo quell’immobile lì, in mezzo alla passeggiata, ancora per molti e molti e molti altri anni?

4 pensieri su “Immobili ma non del tutto

  1. Non tutti la pensano come te, vedi: http://www.beveraedintorni.com/lettere-deliranti/4482-ingannati-i-commissari-prefettizi-ed-estorto-limprenditore-marcello-orengo.html
    Non sappiamo se l’ordinanza “Taverna” è un’iniziativa dei Commissari o degli uffici. Non sappiamo come i Commissari reagiranno all’articolo di Bevera e d’intorni, non sappiamo come siano andati realmente i fatti. Certo quello che vediamo dall’esterno, guardano l’ex calzaturificio Taverna, é evidente: degrado e incuria.

  2. Non avevo letto. Gli auguro di avere il tempo di cancellare il post prima che la triade agisca in difesa del buon nome del Comune. Mi sembra vada un po’ oltre rispetto al mio “organizzazione criminale” detto all’UT ormai un anno fa… Magari all’edilizia privata hanno un maggior senso dell’humor… Diciamo che se lo querelassero avremmo altri due punti in comune: il primo, la querela della commissione; l’altro il pensiero che l’operazione “la svolta” non è altro che il tentativo di “colpire la mafia degli straccioni calabresi, quelli terra terra di prossimità, denominata ndrangheta, per far vedere che lo Stato c’é e lavora per noi”

  3. Ho fatto le tue stesse considerazioni, staremo a vedere, ma tieni presente che B&D è un tipo “spontaneo” e poi non è uno che abbandona amici e sponsor (mi riferisco all’imprenditore). Non sono neanche sicura che la triade intenda mettersi contro uno così, meglio per loro far finta di non aver letto il post (e probabilmente anche gli uffici sceglieranno la stessa strategia), della serie non buttiamo benzina sul fuoco. Su un concetto non ha però tutti i torti, chi ha i soldi ha maggiore possibilità di far valere le proprie ragioni e questo è trieste e ingiusto. Far passare però quel imprenditore come una vittima è troppo. L’ultimo esempio è che ha sanato il mega abuso edilizio dei parcheggi di latte con la sanzione minima (1/3 di quello che l’ufficio inizialmente richiedeva).

  4. A parte la diffamazione di persone che fanno il proprio lavoro, ritenute “colpevoli” poichè hanno osato punire (giustamente) “l’amico dell’amico”, siamo sicuri che siano normali certe pressioni a mezzo blog?

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