Il mio 25 aprile.

Come ogni anno, sarò presente ai festeggiamenti  ventimigliesi del 25 aprile. Ricordo mirabolanti viaggi fatti da tutti i posti del mondo in cui mi trovavo pur di non perdere quest’avvenimento nella mia città. In prima fila, silenzioso come tutti i (pochi) cittadini ventimigliesi, con il solo scopo di celebrare i nostri padri morti per un ideale. Il 25 aprile, non mi vergogno a dirlo, per me è diventata la festa dei partigiani, dei fascisti e dei nazisti. Non mi sento in grado di sbilanciarmi, come facevo da giovane, per un ideale o per l’altro. E’ troppo facile pensare che i partigiani fossero i buoni e fascisti fossero i cattivi, è un’esemplificazione che non posso permettermi. L’ho capito solo crescendo. Così come crescendo ho sentito sempre di più il distacco della mia generazione da quelle generazioni in lotta per un ideale, giusto o meno giusto (o sbagliato) che fosse. E allora, da qualche anno, il mio essere presente al 25 aprile Ventimigliese è diventato la celebrazione di eroi. Eroe è per me colui che combatte per un ideale.

Il 25 aprile è diventato per me un momento di riflessione sulle distanze siderali che dividono la nostra politica, anche quella locale, da quella dell’epoca. Leggendo delle piccole ripicche sui blog, dei meschini tentativi di screditare l’avversario con le mezze verità, sfogliando i giornali e trovando solo gossip politico, ho temuto di essere diventato anche io parte di quel sistema: una persona senza idee, senza un sogno se non quello di soddisfare il mio ego, ricoprendo cariche, aumentando gli zeri del mio conto corrente.

Quest’anno, il partecipare al corteo del 25 aprile per me sarà diverso: sarà il tentativo di ricordare che gli ideali, giusti o sbagliati, hanno portato le persone a dare la propria vita con serenità, nel tentativo di creare un mondo migliore, di raggiungere un sogno. Il 25 aprile sarà per me un momento di riflessione, su ciò che sarei disposto a fare io per avere una città e un mondo migliore da consegnare a chi verrà dopo di me. Prima di alzarmi un mattino e “trovare l’invasor”…

24 aprile 2013 – Albino Dicerto

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