Mano più leggera del Fisco nei confronti di imprese e professionisti: sembra questa la strategia delineata dal governo Renzi con l’ultima bozza di Riforma Fiscale volta alla “realizzazione di un sistema più equo, trasparente e orientato alla crescita”. Entro fine novembre arriveranno infatti i decreti attuativi della legge 23/2014 (la delega fiscale) che, tra le novità, in base alle bozze che circolano in Rete prevede anche una maggiore permissività in ambito elusione fiscale, con l’abuso del diritto non più reato penale.
Abuso del diritto (che non vuol dire evadere), un’invenzione tipicamente italiana fatta dalla giurisprudenza (non esiste nessun norma scritta sull’argomento) per cercare di porre dei limiti a quei comportamenti assolutamente legittimi che consentivano, applicando perfettamente la legge (senza neanche eluderla), ad esempio, di pagare meno imposte.
Sempre tra le depenalizzazioni, viene eliminato il reato penale in caso di fatture false sotto i mille euro: sotto questa soglia viene stabilita la non punibilità (anche retroattiva) per il reato di frode fiscale attraverso l’uso ed emissione di fatture per operazioni inesistenti, pratica che sarà punita con una semplice sanzione amministrativa. Tale norma avrà effetto anche persino sulle violazioni commesse prima dell’entrata in vigore del decreto delegato a patto che non sia già stato già notificato un atto impositivo.
Viene depenalizzato anche il reato di omesso versamento IVA oltre la soglia dei 50 mila euro.
In caso di dichiarazione dei redditi infedele vi è allo studio la possibilità di concedere soglie di punibilità più alte (almeno raddoppiate se non addirittura di 200mila euro rispetto agli attuali 50 mila), senza neanche tenere conti di tutta una serie di voci nel computo; alle imprese che decideranno di aderire ad un regime di adempimento collaborativo sotto la supervisione dell’Agenzia delle Entrate. Fonte Pmi.it
Un giorno qualcuno ci dirà la verità anche sulla depenalizzazione del falso in bilancio (che si dice sia stata prevista da un governo precedente anche se esiste ancora) e ci dirà se queste nuove depenalizzazioni sono state opportune o meno. Intanto registriamo l’inversione di tendenza tra quanto decideva il governo Prodi e quanto decide il governo Renzi.
22 novembre 2014 – Marco Prestileo