Non conosco ancora gli atti, dalle anticipazioni dei giornali si evincono però alcune intercettazioni in cui dei millantatori utilizzano tra di loro il mio nome. Capisco solo ora perché la procura ha voluto indagare su di me ed è ampiamente comprensibile. Hanno fatto bene, era un atto dovuto.
Gli inquirenti fanno il loro dovere, io al loro posto avrei fatto ugualmente. Confermo pienamente quanto avevo scritto il 28 novembre scorso, già pubblicato in questo blog, prima dell’operazione denominata “la svolta”: sono dalla parte della Legge senza tentennamenti. Aspetterò che le indagini proseguano, astenendomi quindi da ogni ulteriore commento, e mi auspico che la svolta vada in direzione della verità, su di me e sui miei comportamenti.
Con un po’ di umiltà e pazienza, due valori che spesso, purtroppo, vengono sopraffatti dalle eccessive certezze e dalla determinazione di giungere velocemente al risultato, tutto sarà chiarito.
E chi ha millantato credito utilizzando il mio nome, creandomi un danno enorme e infangandomi, sarà da me legalmente perseguito, ovviamente qualunque cognome esso abbia.
Marco Prestileo