La dolce ape Maia, durante l’incontrollata trasformazione in un perfido apicoltore, aveva scritto: “Dall’intelligenza del Dottor Prestileo un piccolo capolavoro rivolto al sottoscritto.
Caro Dottore, Le do lo spunto per un’altra favola a lieto fine: C’era una volta un megaappartamento di un imprenditore ventimigliese, vista mare, finito all’asta e comperato da un anonimo veneziano: ne conosce per caso il nome? … omissis . Marco ape Maia”
Caro Sig. Marco Ballestra, mi può dare un altro spunto per un’altra favola? Quello che mi ha dato non è a lieto fine: “Anonimo Veneziano” racconta una singolare e struggente storia d’amore e di morte, l’ultimo incontro di un uomo – un musicista – cui restano soltanto pochi giorni di vita, con la donna che un tempo lo ha molto amato, che lo ha lasciato, ma forse lo ama ancora… L’uomo e la donna si cercano, si ritrovano, riscoprono la loro giovinezza e il loro amore, le loro radici profonde, anche dietro parole che feriscono. Questo ultimo incontro darà all’uomo il coraggio di morire, nel lugubre splendore di una Venezia che lentamente sprofonda. Una storia d’amore che ispirò un film con Florinda Bolkan e Toni Musante.
Mi scusi, ma se fa così mi porta fuori strada, sa non siamo proprio tutti abituati a parlare senza sapere esattamente cosa diciamo. Anche la storia da lei raccontata é un po’ confusa.
Strano però perché lei ha sempre delle fonti precise ed è difficile che racconti qualcosa di non fondato e che voglia creare dei sillogismi inesistenti! Forse questa volta era arrabbiato con me e ha voluto punirmi a tutti i costi, mettendoci un po’ di cattiveria e inventandosi indegnamente alcuni collegamenti inesistenti, ma in questa sede la perdono (non nelle aule giudiziarie).
Lei è davvero sicuro che l’imprenditore innominabile abbia qualcosa da recriminare nei miei confronti e sui comportamenti da me adottati? Non credo proprio.
Per quanto riguarda l’ex amministrazione è vero, ed è a tutti noto, che l’ex sindaco riteneva di realizzare un piccolo approdo protetto nella zona di Nervia, in cui raggruppare tutte le barche oggi esistenti, in modo sparso, sulle varie spiagge. In tal senso parlano gli atti programmatici dell’ex amministrazione. Nulla era stato definitivamente deciso, anche perché bisognava fare “i conti” con la Regione Liguria che non dimostrava certo entusiasmo, anzi era molto critica.
La informo comunque che la Giunta aveva, nel novembre 2010, dato un’indicazione favorevole alla realizzazione di una struttura a ristorante sul Lungomare Varaldo, da parte del predetto imprenditore, e si attendeva l’esito della conferenza dei servizi, tenuto conto che il parere del Comune di Ventimiglia era favorevole, come risulta anche da deliberazione del consiglio comunale del dicembre 2010.
La Conferenza di Servizi in sede referente, convocata dal Comune in Regione a Genova, sempre nel mese di dicembre 2010, per l’esame del progetto, ha bloccato però l’iniziativa su richiesta degli uffici regionali che ritenevano essere necessaria una variante di PUC. Il Comune di Ventimiglia aveva accolto l’interpretazione più favorevole all’imprenditore essendo a suo tempo già inserita nel PUC, anche se in malomodo, l’iniziativa. La Regione Liguria aveva anche già espresso pareri negativi sulla possibilità di realizzare altri stabilimenti balneari, sia per questioni paesaggistico ambientali, sia per garantire il naturale flusso delle onde marine, evitando di infraporre ostacoli non sicuri, ecc.
Quando a marzo 2012 ho letto su Il Secolo XIX che con l’arrivo della Commissione si dava il progetto come sbloccato, sono rimasto felicemente colpito. Non conta certo il mio parere, ma ho sempre ritenuto che l’iniziativa fosse apprezzabile ed il progetto era molto bello. Vedo purtroppo che dopo un anno dall’annuncio del marzo 2012 nulla è ancora successo, nonostante ci sia la Commissione straordinaria ed i cattivi siano stati mandati a casa. Spero che lo stabilimento sia già funzionante per la prossima estate o anche per quella dopo e, se gradito, diventerò un cliente della nuova struttura.
Quindi ancora una volta, inviperito Sig. Marco Ballestra, ha parlato senza conoscere i fatti e con affermazioni molto offensive, ma tra un frizzantino e l’altro, lei crede sia possibile farlo. Chiederà scusa e aspettando qualche contributo, tra una condanna e l’altra, pagherà qualche altra indennità.
Mi scusi se non provvedo a lincare il suo articolo e se ho dovuto inserire un …omissis .., ma essendo quest’ultima parte oggetto di querela, il regolamento di Ventimigliablog non lo permette (che barba, che noia che barba, sono tuttti astemi, qui i frizzantini e le battute da bar non sono consentite).
8 marzo 2013 – Marco Prestileo