Contro la carità cristiana e l’umanità ragionevole ha vinto la terza via, il “Gott mit Uns!” che intercetta e deporta tutti i “diversi”, quelli che “non sono di noi”.

A partire da questa mattina, venerdì 3 febbraio 2023, e fino alla rielezione di Tano a Ventimiglia, l’inviato speciale free lance Baby Yoda prende servizio come addetto alla rassegna stampa quotidiana con incarico specifico dei pro memoria e delle smentite. (Ordine di Servizio n. 1)

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Pro memoria
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Sanremonews 30 luglio 2020, 11:59
“Ventimiglia: domani chiude il Campo Roya, il VESCOVO ANTONIO SUETTA “DECISIONE CHE FACCIO FATICA A CAPIRE.”
Maurizio Marmo (Caritas Intemelia) “Ci sembra davvero poco opportuna la decisione”. Don Angelo Di Lorenzo (Caritas Diocesana) “Il Governo ha dimostrato la sua poca sensibilità”
Domani chiuderà il Campo Roya di Ventimiglia.
Con il trasferimento degli ultimi 30 migranti che erano all’interno, infatti, il campo di accoglienza terminerà il suo ‘mandato’, iniziato nel 2016 dopo un anno di emergenza sul territorio di Ventimiglia ed i gravi problemi che si sono venuti a creare con gli arrivi di moltissime persone che cercavano di oltrepassare il confine.
“E’ una decisione che faccio fatica a capire, non tanto nel merito perché non conosco le ragioni che hanno portato alla determinazione, ma nella prospettiva della gestione del fenomeno migratorio, soprattutto in questa stagione”.
Sono le parole del VESCOVO DELLA DIOCESI DI VENTIMIGLIA-SANREMO, ANTONIO SUETTA, in relazione alla decisione di chiudere il Campo Roya.
“Se consideriamo l’incremento degli sbarchi in questa stagione – prosegue – la linea adottata dal Governo in ordine all’accoglienza e che il confine di Ventimiglia è un luogo imprescindibile per il fenomeno, faccio fatica a capire come le autorità preposte su come intendano gestire la situazione. Mi auguro che il disagio che ne consegue non sia a carico delle persone, visto che ci sono famiglie con minori. E’ giusto che lo Stato decida ma è anche necessario avere la soluzione dei problemi. Dal mio punto di vista – termina Suetta – mi sembra che non ci sia e AUSPICO CHE LE AUTORITÀ DISPONGANO MODALITÀ ALTERNATIVE per far fronte alle diverse situazioni che si registrano a Ventimiglia, sia a carico dei migranti che del territorio”.
“Ci sembra POCO OPPORTUNO chiudere il Campo Roya in questo momento, visto che i migranti a Ventimiglia continuano ad arrivare.
Arrivano anche famiglie con bambini piccoli, oltre ad altri come negli altri anni.
Il passaggio è lievemente aumentato negli ultimi giorno, con una media tra le 40 e le 70 che arrivano quotidianamente. Il fenomeno non si è certo concluso”.
Lo ha dichiarato Maurizio Marmo, presidente della Caritas Intemelia, commentando la notizia della chiusura del campo, decisa dalla Prefettura di Imperia. “Ci auguravamo che ci fosse una riapertura dopo lo stop per il Covid, che era necessaria sia per i migranti ma, di riflesso anche per i cittadini, che devono convivere con una situazione che non sappiamo quanto andrà avanti”.
Cosa cambierà da domani?
“Ora non cambia molto rispetto agli ultimi tre mesi, visto che il campo era di fatto chiuso. Avremo persone costrette a muoversi in diversi luoghi della città, senza la possibilità di avere beni primari. Noi continueremo a fornire le colazioni al mattino e sicuramente le associazioni francesi la sera. Mancherà anche un’assistenza legale che veniva fatta al Campo Roya, che svolgeva una serie di funzioni utili a chi era in transito ma anche a chi si fermava. Venivano anche limitati gli accampamenti in città. E’ chiaro che, se c’è un aumento degli arrivi in Italia potranno crescere i passaggi a Ventimiglia, visto che ci sono molti migranti che vogliono andare in altri paesi europei. Senza dimenticare chi intende muoversi dall’Italia. Anche se fossero numeri ridotti, bisognerà trovare qualche modo di aiutare le persone in arrivo. Sicuramente da domani tutta l’assistenza sarà affidata alle associazioni, anche se la Croce Rossa continuerà sicuramente a dare assistenza ma, senza il campo Roya tutto sarà più difficile”.
Marmo conferma che dovrebbe essere fatta una riflessione ad ampio raggio: “Che il campo fosse temporaneo lo si sapeva, ma la storia di questi ultimi anni ci conferma che servirebbe un luogo stabile, a seconda delle necessità. Fino a quando il flusso andrà avanti bisogna essere organizzati e, quando è mancata l’assistenza si sono sempre formati dei vuoti e degli scompensi. Non vedo nessun vantaggio con la chiusura”.
Molto chiara anche la posizione della Caritas Diocesana, con le parole del Direttore Angelo Di Lorenzo: “Penso che, con questa decisione – ha detto – il Governo ha dimostrato la sua poca sensibilità. Non credano che tutto possa ricadere su di noi perché noi faremo quello che possiamo per rispettare la dignità delle persone, ma deve essere lo Stato a fare da garante. Chiude una realtà molto importante e si dovrà trovare una soluzione per il futuro”.
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Note: da “Sanremonews Ventimiglia, 2 Luglio 2020”
“E’ arrivata poco dopo le 12,30 la delegazione del Dipartimento Libertà Civili e Immigrazione del Ministero dell’Interno, guidata dal prefetto Michele Di Bari.
Sindaco Gaetano Scullino
“Siamo consapevoli di essere in una città di confine ma non possiamo continuare a essere portatori di situazioni di illegalità o di continuo arrivo di persone che vogliono andare in Francia e vengono continuamente respinte”. Lo ha dichiarato il sindaco di Ventimiglia, Gaetano Scullino, a margine dell’ispezione ministeriale al campo Roya. “Chiediamo un intervento definitivo – ha aggiunto il primo cittadino -. 
Questo è un campo di transito, che però c’è da cinque anni e non è più di transito.
NON VOGLIAMO ASSOLUTAMENTE CHE DIVENTI UN CAMPO DI ACCOGLIENZA, un CAR, anche perché il CAR a Ventimiglia non può essere formato perché Ventimiglia è città di confine”.
FINCHÉ C’ERA UN TRANSITO, OK, ma ora il transito non c’è più quindi non so cosa potranno fare di questo.
Desideriamo un intervento particolare per Ventimiglia, perché la QUALITÀ DELLA VITA deve migliorare e deve farlo attraverso un intervento nazionale”.
Secondo Scullino: “Il fatto che sia arrivata da Roma una commissione presieduta da un prefetto, quindi finalizzata a trovare una soluzione per la città di Ventimiglia è finalmente motivo di tranquillità, mi auguro che si arrivi ad una soluzione definitiva”.
Onorevole Flavio Di Muro
“Auspico un intervento subito, deciso da parte del Ministero, perché abbiamo il timore che Ventimiglia possa rivivere alcuni brutti momenti che vogliamo lasciare al passato. Questa preoccupazione è giustificata dai numerosi sbarchi che si stanno susseguendo sulle coste siciliane e noi ventimigliesi sappiamo cosa significa un incremento di flussi migratori: significa arrivare all’imbuto a Ventimiglia perché la Francia continua a non far passare i migranti.”
Domanda: “Chiudere o aprire il campo?”
“QUESTO È UN PROBLEMA SECONDARIO.
Per Ventimiglia ci vuole un piano straordinario che contempli l’aumento dei controlli sui treni perché è impensabile che i migranti possano attraversare tutta Italia, superare varie Prefetture, varie Questure, vari Comuni e arrivare qui anche irregolari.
Serve un controllo almeno sulla linea ferroviaria Savona – Ventimiglia PER INTERCETTARE I MIGRANTI E PORTARLI NELLE STRUTTURE PREPOSTE.
Poi serve un aumento delle forze dell’ordine in città.
E QUINDI SERVE UN PIANO DI TRASFERIMENTI ATTIVO H24 CHE IDENTIFICHI I MIGRANTI IN CITTÀ E LI PORTI FUORI.
PER QUESTO DICO CHE PROBLEMA SUL CAMPO ROJA È SECONDARIO: perché se un migrante è all’interno del campo e non ha titolo per starci, un migrante è fuori dal campo Roja e comunque non ha titolo per starci allora non deve stare a Ventimiglia.
SE IL CAMPO ROJA È UNA STRUTTURA DI ATTRATTIVITÀ PER FAR VENIRE I MIGRANTI A VENTIMIGLIA, ALLORA VA CHIUSO SUBITO. Però ripeto, è nato per avere una valvola di sfogo rispetto a quelli che erano bivacchi alla stazione di Ventimiglia o in alcune aree di Ventimiglia.
Quindi: chiusura sì, ma contestualmente deve esserci un piano straordinario di TRASFERIMENTO dei migranti da Ventimiglia.”
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Commento: RAUS!
Come un nipotino dello zio Adolf, l’onorevole invita il Capo Dipartimento del Viminale a DEPORTARE stranieri “irregolari”, profughi, migranti in transito fossero anche richiedenti asilo e pure se malati, vecchi, donne o bambini.
Ecco.
Bruno Giri

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