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MIA C’A TE MIU

Della serie “Quelli che se la sono andata a cercare”.

Dopo la comparsata elettorale con il sindaco di Genova Bucci la passerella “Squarciafichi” era sparita dai radar ma è rimasta nel cuore di tutti i 21.457 elettori di Ventimiglia.

Metà di loro, poi, per la precisione 10.222, è andata alle urne e 8.949 erano all’oscuro del destino del progetto che era già stato approvato nella Conferenza dei Servizi “decisoria” del 12 aprile 2022 quando la Lega aveva cinque consiglieri sugli undici di maggioranza.

Migliorarlo” era il nuovo “indirizzo politico” che in quello show il candidato sindaco leghista aveva soltanto annunciato, ma sul “come” tutti noi pensavamo che fosse già nella testa dei 1.273 elettori di quel Partito la cui rappresentanza subito dopo è scesa da cinque a tre e che statisticamente rappresenta un ventimigliese su venti.

Invece anche loro erano all’oscuro e solo tre giorni fa il neo eletto sindaco con 21 condivisioni su questa piattaforma social che finora hanno ottenuto 63 “like” cioè statisticamente con l’approvazione di un ventimigliese su quattrocentocinuantatre, ha finalmente acceso la luce sulle sue reali intenzioni.

Le quali non sono più di migliorare il progetto già pronto per il bando di gara ma di abbandonarlo, decisione che ha fulmineamente tradotto in pratica convocando l’ATI dei progettisti alla quale ha comunicato il nuovo indirizzo politico.

Opzione che come “decisore politico” Flavio Di Muro è autorizzato a prendere, legge alla mano, ovviamente in presenza del presupposto.

La norma, per i pignoli, è l’articolo 21, quinquies, del testo unico n. 241/90 sul procedimento amministrativo e la Conferenza dei Servizi “decisoria” conclude, appunto, un procedimento amministrativo.

Si tratta del cosiddetto “ius poenitendi” della P.A. che può sempre pentirsi eventualmente anche in autotutela e magari in via prudenziale applicando l’articolo 32, comma 7, del Codice n. 50/2016 degli appalti che dice: “L’aggiudicazione diventa efficace dopo la verifica del possesso dei prescritti requisiti” e quindi ammette fino all’ultimo una rivisitazione del progetto addirittura già aggiudicato.

L’asino casca sul presupposto che deve essere un motivo di pubblico interesse “sopravvenuto”.

Cioè o il caso di mutamento della situazione di fatto che non poteva essere prevista il 12 aprile 2022 al momento dell’adozione del provvedimento, oppure il caso di una nuova valutazione dell’originario interesse, però solidamente motivata.

In entrambi i casi il “decisore politico” può impartire al Dirigente Area Tecnica, titolare della competenza e della responsabilità di gestione, come indirizzo “politico” la revoca della sua Determina ovviamente con l’implicito indennizzo dell’eventuale danno subito dalle parti negoziali.

Fuori da questi casi l’eventuale danno suscettibile di valutazione economica cagionato dal “decisore politico” nell’ambito del suo rapporto di servizio con l’Ente Locale e in conseguenza delle sue decisioni lo paga di tasca sua.

E eventualmente in solido con coloro che vi hanno concorso partecipando alle riunioni e approvando le deliberazioni degli Organi collegiali attraverso le quali si è concretato il danno in questione.

Non c’è bisogno di pensare al dolo, anzi è da escludere in partenza, ma sulla colpa grave la Procura regionale presso la Sezione giurisdizionale della Corte dei Conti per la Liguria è poco indulgente, anzi alcune mie cicatrici quando cambia il tempo sono lì a ricordarmi la sua dura intransigenza.

E qui mi fermo dopo aver letto il motivo di pubblico interesse “sopravvenuto” per ora solamente accennato nel post del “decisore politico” Flavio Di Muro e in attesa di leggerne il “ritenuto” e il “considerato” negli indispensabili atti deliberativi di indirizzo impartito al Dirigente Area Tecnica.

E in attesa ancora una volta mi tocca pensare che: “Quos Deus vult perdere, amentat.”

Bruno Giri

In memoria di Silvio Berlusconi

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Nel momento in cui tutta la Nazione è scossa dalla notizia della morte di Silvio Berlusconi, ogni cittadino ed ogni collettività non può fare a meno di rivolgere il pensiero a chi, per almeno un quarantennio, ha avuto un impatto decisivo sulla vita del Paese. E quando dico impatto penso alla vita economica, sociale, politica di una comunità.
Di Silvio Berlusconi , in questi giorni, abbiamo conosciuto ogni risvolto, e questo ha messo in luce aspetti dell’uomo che in altri momenti non erano apparsi o erano stati volutamente oscurati.
Di lui voglio ricordare – e in questo contesto ritengo di essere la persona più idonea a farlo – il grande impegno politico profuso nella fondazione del partito di Forza Italia, nel 1994, raccogliendo l’ eredità dei partiti di centro -destra, a colmare un vuoto che poteva portare una deriva illiberale e antidemocratica. Con la sua capacita di leader, Berlusconi aggregò altre forme partitiche, componendo una alleanza innovativa ancora oggi riscontrabile nella vita politica italiana e , venendo a noi, nella congerie cittadina. Il principio unificatore era, per tutti, la rivendicazione del liberalismo, del riformismo, del conservatorismo moderato in cui trovava condivisione la dottrina sociale della Chiesa nel porre la famiglia a nucleo fondamentale della società e la persona al centro dei suoi diritti individuali.

A Ventimiglia, si può dire che il partito da lui fondato, e via via fatto crescere anche a livello locale, sia stato presente  con risultati positivi da allora e sino ad oggi, sempre largamente condiviso e con nuove e attuali alleanze e convergenze. Credo che la presenza di Silvio Berlusconi abbia segnato profondamente la vita economica italiana nonché la vita sociale.
Voglio per questo richiamare la sua statura di imprenditore attraverso le grandi aziende che portano la sua firma e che occupano, a livello nazionale e internazionale, il mondo del lavoro, della comunicazione, dello sport, della finanza.   Voglio anche sottolineare la sua presenza in ogni settore della vita pubblica, leader indiscusso e a volte vituperato, sempre attento ai cambiamenti, all’ innovazione, alla sperimentazione. Sempre con coraggiosa, sottile ironia e fascino nell’affrontare le sfide della vita.
Per l’unicità della persona e le sue grandi doti umane, per la sua rilevante presenza in ogni aspetto della società civile, per la forza che a Ventimiglia ha avuto il suo pensiero politico e sociale
Propongo

Che la città dedichi alla memoria di Silvio Berlusconi il belvedere del nuovo tratto di pista ciclo-pedonale in via di allestimento. Un nuovo chilometro che riassume in sè l’ invito al movimento , al guardare sempre verso l’orizzonte, a ricaricarsi col riposo per percorrere fortemente un cammino.
E se questo fosse ritenuto riduttivo al confronto della personalità straordinaria di Berlusconi, si lascia comunque all’Amministrazione la facoltà di decidere altro luogo adatto a ricordare la grande statura politica, imprenditoriale, sportiva che Berlusconi ha evidenziato

Gaetano Scullino

Scullino sull’ elezione di Di Muro

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POLITICA | 30 maggio 2023, 09:20

Elezione di Flavio Di Muro a sindaco: Scullino “Mi complimento e all’opposizione farò il meglio per la città” (Video)

“Non ho sostenuto il candidato della Lega che ha fatto cadere la nostra amministrazione di centrodestra a due anni dalla scadenza, senza un democratico e dovuto confronto pubblico”

Elezione di Flavio Di Muro a sindaco: Scullino "Mi complimento e all'opposizione farò il meglio per la città" (Video)

“Mi complimento per il risultato del neo eletto Sindaco Flavio Di Muro. Lo impone il rispetto degli elettori ed il senso delle istituzioni”. Sono le parole di Gaetano Scullino, candidato a sindaco alle ultime elezioni ed eletto in qualità di consigliere di opposizione.

https://youtu.be/mTV9bPo8CUU

Quel che sarà in grado di fare in concreto – prosegue Scullino – la nuova amministrazione eletta dalla maggioranza della metà degli elettori che si sono recati alle urne, lo valuteremo nel tempo. Anche in tal caso, qualora si concretizzassero iniziative lodevoli e a favore della città, non mancherò di complimentarmi dalle fila dell’opposizione. Nel caso opposto, o se nel corso del mandato continuasse la mera propaganda politica senza risultati concreti, non mancherò di sottolinearlo”.

“Non ho sostenuto il candidato della Lega – termina Scullino – che ha fatto cadere la nostra amministrazione di centrodestra a due anni dalla scadenza, senza un democratico e dovuto confronto pubblico (ma cosa ben nota recandosi dal Notaio). Lo rifarei mille volte, perché sono persuaso che esistano virtù che valgono più del vanto di avere vinto o di avere contribuito alla vittoria altrui. Anche dai banchi dell’opposizione, cercherò solo il meglio per la mia amatissima città. Viva Ventimiglia”.

Elisa Colli

Alle fonti del degrado civico

Finalmente con la proclamazione di un sindaco nel ballottaggio, uno vale l’altro, la parola fine scorrerà sullo schermo di Ventimiglia a chiudere la farsa elettorale e il 50 % degli spettatori che ha spento la tv o cambiato canale avrà la possibilità di chiedere giustizia al TAR Liguria nei prossimi trenta giorni.
Dubito lo faccia, l’acquiescenza alla illegalità diffusa è un potente antidoto per chi si fa i cazzi suoi, non occorre andare in farmacia, è nell’aria, lo assumi a piccole dosi col respiro.
La filiera di regime ha funzionato non ostante l’intoppo al Consiglio di Stato sulla ricusazione a Scullino e se anche oggi ce ne fosse stato un altro con Sismondini, si poteva sempre darmi ragione, far annullare le elezioni al TAR e mandare un Commissario straordinario, questa volta domestico.
Ma non è stato necessario.
Come in tutti i regimi anche in questo i gerarchi locali nei prossimi cinque anni, magari anche dieci, si detesteranno ma consapevoli del mestiere della loro Mamma politica si sopporteranno.
Una Mamma che viene a Ventimiglia non per dare ma per prendere voti e acqua, fare affari e cercare complicità nelle privatizzazioni di acqua, gas, sanità e igiene urbana, e che a Roma, a Genova e a Imperia ha saputo costruirsi un cavallo di Troia pieno di bisognosi.
Bruno Giri

Siamo ancora in uno Stato di diritto ?

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Nel “Deep Web” leggono i miei post sull’annullamento delle elezioni comunali di Ventimiglia e qualcuno di loro chiede: “Possibile che in 71 giorni tra il 10 marzo 2023, data del decreto prefettizio di convocazione dei comizi e oggi, sabato 20 maggio 2023, e a otto giorni dal ballottaggio tra Di Muro e Sismondini, nessuno in Prefettura se ne sia accorto e che in Procura nessuno abbia aperto un fascicolo a carico di ignoti?”.

I meno acculturati ironizzano: “Possibile che aspettassero il dottor Alzheimer?”.

I più acculturati aggiungono: “Possibile che al Consiglio di Stato neppure loro se ne siano accorti quando hanno risuscitato Tano?”.

Cinque risposte:

1°. Nei 35 giorni tra il 10 marzo al 14 aprile i candidati consiglieri dovevano optare tra giudice e imputato, perché erano ruoli da svolgere immediatamente e non all’esito finale quando era differita l’opzione.

2°. Il 14 aprile 2023, giorno di insediamento della Sottocommissione elettorale, il vice-Prefetto che la presiede e che aveva in mano le 16 liste di candidati consiglieri comunali definitive e immodificabili doveva prendere atto che la rappresentanza elettiva di 6 membri (3 effettivi e 3 supplenti) era ridotta a 2 membri 1 effettivo e 1 supplente) e aveva 15 giorni per chiederne al Consiglio provinciale con procedura d’urgenza l’indispensabile SOSTITUZIONE.

3°. SOSTITUZIONE e non SURROGAZIONE, e a dirlo non è il dottor Alzheimer ma con queste parole la storica e evergreen ADUNANZA GENERALE del Consiglio di Stato del 31 agosto 1967 n. 969, che troviamo citata in tutti i Bignami di Diritto Amministrativo: “Va preliminarmente chiarito un EQUIVOCO nel quale cadono tanto il [Comune di …] ricorrente quanto il riferente MINISTERO [dell’Interno]. Nella specie,[“decesso” di membro elettivo”, N.d.r.] infatti, non è esatto il riferimento all’istituto della “SURROGAZIONE” dei componenti di organi collegiali amministrativi di origine elettiva, il quale ha un proprio e ben delimitato campo di applicazione, trattandosi non già di “surrogazione” del componente cessato dalla carica, ma di PARZIALE RINNOVAZIONE DELL’ORGANO attraverso la “SOSTITUZIONE” del componente deceduto [nel caso di Ventimiglia addirittura 4 “decaduti” per incompatibilità genetica originaria, N.d.r.] in corso di carica.

4°. Il vice-Prefetto non ha provveduto e addirittura, presiedendo una Sottocommissione titolare in astratto dei poteri necessari ma carente della possibilità di esercitarli in concreto in assenza del presupposto del plenum strutturale di 3 membri effettivi “di origine elettiva” e 2 di nomina prefettizia, sta portando a termine l’intero procedimento elettorale con provvedimenti geneticamente viziati dal peccato originale ma anche, come nel caso della ricusazione della candidatura Scullino, affetti da altri vizi sopravvenuti.

5°. Il Codice Amministrativo all’articolo 130 dice che “contro tutti gli atti del PROCEDIMENTO ELETTORALE successivi all’emanazione dei comizi elettorali è ammesso ricorso soltanto alla CONCLUSIONE DEL PROCEDIMENTO ELETTORALE, unitamente all’impugnazione dell’atto di proclamazione degli eletti”. Questo diversamente dai “provvedimenti immediatamente lesivi del diritto del ricorrente a partecipare al PROCEDIMENTO ELETTORALE PREPARATORIO per le elezioni comunali” che sono subito impugnabili, come ha fatto Tano Scullino.

Ecco perché bisogna aspetta le proclamazione degli eletti per far saltare la Santabarbara.

Adesso le domande le fa il dottor Alzheimer.

Lo Stato dirà “Se passa è buona” e farò finta di niente?

Gli illeciti saranno bagatellari e perseguibili d’ufficio?

Si ammetteranno gli illeciti ma con la “prova di resistenza” non avendo provocato danni saranno salvati i loro effetti, cioè gli eletti?

Tutto passerà sotto silenzio e sarà oscurato per evitare grane?

Dalle risposte sapremo, Signor Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, se l’Italia da Lei rappresentata è ancora uno Stato di diritto nel quale vige sempre la Legge.

Bruno Giri

http://www.miacatemiu.it/index.php?option=com_content&view=article&id=406%3Asiamo-ancora-in-uno-stato-di-diritto&catid=34&Itemid=297&lang=en&fbclid=IwAR3lHDVE0A0hGo00GWwD_xuHo2O6PlM4EQ6PhAhaotsZqO-UD4cnsj3p9N8_aem_th_ASqHuV7_oxI-6FNRcTuKC_xqd2QxW54JPrCc7-RTeS-Q1RbWTOyjE9kOZblmwNDl63A

Ventimiglia nel cuore , sempre

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Dopo la decadenza da Sindaco provocata dallo scioglimento anticipato del Consiglio comunale ridurre il danno e preparare uno scenario sostenibile per la ripresa è stata la nostra scelta.
Lo abbiamo fatto come lo consentivano le circostanze e facendo appello a risorse umane che hanno accettato con entusiasmo di partecipare a una avventura per loro inedita alla quale molti erano impreparati.
Ci siamo dati un programma di tre soli anni per superare l’emergenza, che non è una nostra invenzione, è reale, tangibile e preoccupante.
Gli elettori, metà dei cittadini, al nostro grido di allarme hanno preferito chi lo sottovaluta e chi invece lo nasconde dietro promesse messianiche, mentre l’altra metà se ne è disinteressata e non ha votato.
Noi tutti abbiamo la coscienza a posto, ci abbiamo provato senza riuscire nel nostro intento ma non per questo ci sentiamo sconfitti.
Anzi, nel ringraziare tutte indistintamente le persone che ci hanno messo il cuore e l’anima, io che ero in testa alla coalizione mi ci metto ultimo in coda a spingere perché l’appuntamento con il successo delle ragioni del nostro impegno civico non è cancellato ma solamente rinviato.
Viva Ventimiglia!