Paralleslismi classici e oltre

In primo piano

Al liceo “Cassini” quando nel compito in classe c’era Plutarco da tradurre dal greco ci scambiavamo sguardi soddisfatti nascosti dietro il monumentale vocabolario Rocci.
Lui nel primo secolo dopo Cristo “scriveva come mangiava” senza fronzoli e lo faceva in una lingua attica elegante e fluente, più “orecchiabile” di quella aristocratica ed esclusiva dei classici dell’epica e della commedia, dei grandi tragici, dei sofisti e degli oratori.
I brani da tradurre erano sempre estratti dalle sue “Vite parallele”, dove Plutarco premette: “Io non scrivo storie, ma vite”, sono un biografo pedagogo.
Oggi negli schemi della gnoseologia scientifica si sarebbe definito uno storico di Serie B che con finalità morali attraverso il carattere ((ἦθος) e l’azione (πρᾶξις) dei suoi Eroi descritti in carne e ossa, positivi o negativi, mette a confronto virtù e vizi.

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È così che ieri mentre sfogliavo l’album dei ricordi e con questi precedenti classici alle spalle ho colto un mio “parallelismo” con Tano in alcuni passaggi cruciali delle rispettive amministrazioni comunali quando abbiamo aperto armadi pieni di scheletri e di dossier velenosi ereditati senza beneficio di inventario.

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Goethe su queste cose ci ha scritto un romanzo, e io per una “affinità elettiva” subliminale ieri ho pensato che Tano, se non fosse stato accoltellato dai tre leghisti “carbonari”, avrebbe dovuto pagare lui all’Agenzia delle Entrate di Genova la somma di € 4.439,75 entro il 25 novembre prossimo, termine assegnato al soccombente Comune di Ventimiglia dalle due sentenze “Calcestruzzi Val Roya s.r.l.” del 2 maggio 2019 n. 390 e del 5 marzo 2021 n. 176.
Il pagamento in sua vece lo ha fatto fare invece da burocrate il Commissario prefettizio il 25 ottobre scorso, un mesetto prima della scadenza, però come atto dovuto di ordinaria amministrazione, e quindi, come è ovvio, senza conoscere e senza aver vissuto gli antefatti della loro causale.
Nessun atto di accusa da parte mia, sia chiaro, per me vale la gerarchia virgiliana “Prima pietas, secunda sanctitas, tertia iustitia aut aequitas nominatur”, principio che in questo caso mette sullo stesso piano gli amministratori buonanima e quelli ancora vivi ma politicamente morti e i loro prodotti abortivi.

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Bisogna risalire alla preistoria e alla prima tornata amministrativa del mitico sindaco socialista Aldo Lorenzi per ricostruire la cronologia dei fatti, quando nell’agosto del 1979 fece approvare dal Consiglio comunale il P.I.P., acronimo del Piano per gli insediamenti produttivi, a Trucco, Porra e Fogliarè in sponda sinistra del Roya in applicazione della legge regionale del ‘76 in materia di strumenti urbanistici attuativi dei piani regolatori comunali.
Dopo le effimere sindacature DC delle meteore Mario Blanco e Alberto Cassini, nel giugno ’87 sarà il mitico Commissario prefettizio Elio Maria Landolfi a stipulare con la “Calcestruzzi Val Roya s.r.l.” una convenzione che nel “Piano Lorenzi”, in uno dei tre comparti nei quali era suddiviso Fogliarè, le assegnava mezzo ettaro circa di terreno, metà in proprietà piena e metà con solo diritto superficiario.
Assegnazione da attuare sotto forma di permuta tra cosa certa e cosa futura, cioè con il passaggio al Comune di una equivalente superficie negli altri due comparti tutta già di proprietà della Società assegnataria in cambio di aree che per metà dovevano essere ancora espropriate dal Comune entro il biennio successivo e per l’altra metà dovevano da lui essere ottenute dal Demanio statale in concessione del diritto di superficie.

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Nel biennio successivo, dice il Giudice amministrativo, il cavaliere Pietro Walter Ravera per sette mesi e il commendatore Albino Ballestra per gli altri diciassette “disponevano di un tempo senz’altro sufficiente per dare luogo agli incombenti necessari” e invece hanno “ingiustificatamente mantenuto un comportamento inerte omettendo di provvedere agli adempimenti occorrenti per l’attuazione degli obblighi che comportavano l’acquisizione delle aree oggetto di assegnazione al privato”.
Cioè per dirla nel lessico oxfordiano, “se lo sono menato”.
Ma anche dopo il giugno ’89 quando è scaduto il biennio tutti quelli che sono venuti dopo se la sono cercata perché hanno continuato a menarselo allegramente.
Il dottor Claudio Berlengiero sordo alla diffida della Società del 15 dicembre 1995 a ottemperare alla Convenzione oppure a restituire i terreni occupati dal Comune o almeno a pagarli, sordità proseguita tre anni dopo sul sollecito ricevuto il 9 aprile 1998.
Non meno sordo a un ulteriore sollecito del 20 ottobre 2003 si è dimostrato l’avvocato Giorgio Valfrè fino a costringere la Società a adire le vie legali il 19 settembre 2007.
Così la patata calda se l’è trovata in mano Gaetano Scullino, costretto dalla legge ad aspettare il responso del Giudice, responso che si farà aspettare per quattordici anni.
Questa la conclusione del responso: “Tale comportamento inadempiente è fonte di pregiudizi suscettibili di valutazione economica e di risarcimento”, ovviamente al netto “delle spese che avrebbe dovuto sostenere la Società ricorrente nel caso di attuazione della convenzione urbanistica per cui è causa”.
Il destino ha voluto che il 20 maggio 2021 fosse ancora Gaetano Scullino a chiedere al Consiglio comunale di approvare come debito fuori bilancio il risarcimento alla “Calcestruzzi Val Roya s.r.l.” quantificato in € 145.929,34 somma che verrà pagata a “Calcestruzzi Val Roya s.r.l.” il 22 dicembre successivo.
Inutile dire che, una volta tanto, tutto questo sarà approvato all’unanimità, succede quando tutti ne hanno cagato un po’ e adesso bisogna coprirla.

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A spingermi a annotare queste mie rimembranze intemelie ieri sera è stato Giuseppe Palmero, persona che continuo ad ammirare e a stimare “in amministrazione” anche quando “in politica” indossa una maglietta che per me è sbagliata.
Dedica che copro non solo con la “pietas” virgiliana di cui sopra, ma che annoto, direbbe Tacito, “sine ira et studio”, pacatamente.
Per lui ho rievocato la vittoria di “Calcestruzzi Val Roya s.r.l.”, storia esemplare di un caso rarissimo (forse unico in Italia) di risarcimento a un cittadino del danno subito a causa della “inerzia” di pubblici amministratori comunali.
I movimenti civici nascono spontaneamente quando gli amministratori eletti dai Partiti politici per tutelare i “diritti” collettivi e individuali dei cittadini rimangono inerti, “se ne battono il belino”, come dicono a Cambridge.
Alla dedica a Giuseppe Palmero aggiungo però una chiosa che mi viene spontanea mentre al suo fianco vedo Patriz… pardon! Maddalena Pentita.
Era lei PD il braccio destro militante e in prima linea del sindaco PD tra il 2014 e il 2019, colei che l’11 agosto 2015 commemorava il mitico sindaco Aldo Lorenzi con queste parole: “Questa giovane amministrazione, giovane per età di alcuni suoi amministratori in primis il sindaco, ma soprattutto giovane di idee, progetti, entusiasmo e spirito di gruppo, lo ricorderà …”
Era vero, il suo sindaco PD aveva 28 anni, e anche Claudio Berlengiero di “Rifondazione Comunista” con i suoi 43 anni non era poi così vecchio quando ha debuttato e neppure Giorgio Valfrè che alla sua prima elezione di anni ne aveva appena quaranta.
La mia chiosa è per sorridere su chi per una vita e fino a ieri in modalità PD ha cantato “Bella ciao” e che oggi in modalità “Azione” fa cantare la moderna “Giovinezza!” ai giovani ascari intemeli.
Tutto lì.

Bruno Giri

Sterili livori personali ….

In primo piano

“l’articolo pubblicato da Riviera 24 di Forza Italia Ventimiglia costituisce uno degli esempi più eclatanti dello sterile livore con cui certi politicastri in mala fede (e che ignorano – o fingono di non conoscere – la realtà dei fatti , e che sono trasportati da contrarietà esclusivamente personali e non politiche)  non riuscendo a controllare l’irrefrenabile impulso masochistico che li pervade, si abbandonano a esternazioni infantili, nel convincimento, a quanto pare, che sia produttivo e politicamente vincente continuare  a gettare gratuito  discredito verso colui che, piaccia o no, ha guidato con dedizione e sacrificio indiscutibili – e riconosciuti da tutta la popolazione di Ventimiglia – l’amministrazione di centrodestra. Anziché documentarsi e cercare di smarcarsi dal rovinoso condizionamento di una Lega allo sbando, preferiscono appiattirvisi pedissequamente, alla stregua di bravi scolaretti ubbidienti, attaccando in modo scomposto il sottoscritto con argomenti risibili e che danno di per sé la misura del livello di impreparazione politica ed amministrativa che caratterizza, purtroppo, una certa classe politica.

Leggersi nell’articolo in questione, letteralmente, che il sottoscritto dovrebbe smetterla “con la solita demagogia, perché tutti sappiamo che se un ‘opera procede perché è stata impostata bene dalla sua amministrazione (era composta anche da Lega e Fdi e non solo dalla sua lista civica, lo ricordi! Quindi è anche merito loro) ma, se non procede, è colpa degli altri, ovvero dei partiti del centrodestra che sono rei di averla fatta cadere, ma che sono gli stessi che componevano la sua maggioranza». Ora, a parte l’uso involuto della lingua italiana, sfugge il concetto di fondo: o effettivamente “l’opera” fu impostata bene dall’amministrazione da me guidata – ed allora il merito andrebbe attribuito a me e, ovviamente, ai “partiti del centrodestra” – oppure fu impostata male, ma allora la “colpa” di ciò non potrebbe ricadere solo su di me ma, per logico contrappasso, dovrebbe estendersi anche a quei partiti. O mi sbaglio?

Ora, si dà il caso che nella fattispecie l’opera in questione (che non mi pare sia rappresentata dalla piramide di Cheope bensì da una dignitosa passerella che, come tale, dovendo essere costruita negli anni 2022-2023 d.C. e rispondere necessariamente a determinati requisiti tecnologici, non potrebbe di certo costare quattro soldi né essere costruita “a risparmio”  a costo di consegnare alla città una bruttura precaria destinata a rapida obsolescenza), abbia formato oggetto di specifica Delibera di Giunta (n. 80 del 20.05.2021) approvata dal Consiglio Comunale, con tanto di parere tecnico favorevole della conferenza dei servizi, rispettosa degli obblighi dei piano di bacino , e sottoscritta dal Dirigente dell’Ufficio Tecnico e ciò allo scopo di conseguire l’inserimento nella programmazione Regionale (DGR 336/2021) e accedere ad apposito e approvato prestito flessibile presso la Cassa Deposito e Prestiti, che assieme ai contributi regionali ( due + due ML e la donazione di 500 mila ) e del Principe di Monaco, si sarebbe già  a giugno predisposto la gara europea e oggi  affrontato la ricostruzione agevolmente,
Il sottoscritto quindi non si è “avventurato” a caccia di sogni irrealizzabili ma si è adoperato, nel rispetto delle leggi vigenti, allo scopo di reperire concretamente i denari necessari a finanziare il progetto in questione, denari che sarebbero puntualmente pervenuti, (come sopra già descritto) , consentendo così alla impresa vincitrice del bando di gara di iniziare entro Novembre il cantiere , se altri non si fossero “avventurati”, loro, all’inseguimento di finalità non facili da comprendere.

 È vero: “a tutti noi ventimigliesi sta a cuore la realizzazione della passerella”. Peccato solo che ad alcuni altri cittadini stessero più a cuore altri obiettivi, (magari personali) da essi egoisticamente anteposti al bene della Città di Ventimiglia. Che poi quegli stessi soggetti, non paghi di aver creato con il loro gesto le condizioni che hanno di fatto “castrato” la città, abbiano il coraggio di prendersela proprio con colui che ha fatto di tutto per ottenere risultati concreti, costituisce un autentico paradosso, sul quale dovranno meditare tutti coloro che  amano per davvero Ventimiglia.

Gaetano A. Scullino

La triplice ‘presa per la marmellata’ : Campo Roya, Centro di accoglienza e transito, congiura del PD con la Lega “carbonara”

In primo piano

C’è un piddino a Ventimiglia che mi ricorda quando ogni tanto da bambino rubavo la marmellata e poi puntavo il dito sporco di marmellata per accusare mia sorella.
Il Presidente Toti fa bene a prendersela con la Francia però non può accettare di essere preso per il culo da un suo consigliere regionale del PD, e anche Gaetano Scullino ex Sindaco della Città non può passare la cosa sotto silenzio.
Il piddino anche lui ex sindaco 2014-19 accusa Toti di aver “deciso scientemente di non occuparsi della questione” e di aver “permesso, grazie ai partiti a lui alleati, lo smantellamento di quei presidi minimi di umana assistenza degni di un paese civile che con fatica avevamo creato quando amministravamo la città”.

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La presa per il culo è triplice e riguarda la chiusura del Campo Roya (1), il Centro di accoglienza e transito alla Mortola (2) e la congiura del PD con la Lega “carbonara” che lo ha fatto naufragare e che ha creato l’attuale situazione “al di qua della frontiera” nella metà campo italiana (3).

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Punto n. 1: “Chiusura Campo Roya”, è avvenuta il 31 luglio 2020 dopo una gestione quadriennale 2016-2020 di “Croce Rossa-Caritas- varie ONG” e con la sola parentesi del periodo del lockdown covid quando l’accoglienza dei migranti in transito verso la Francia e altri Paesi europei è rimasta sospesa.
Era un palliativo generato dal territorio e non dalle Istituzioni pubbliche, un semplice compromesso ibrido senza alcuno status giuridico che lo legittimasse, il male minore dopo che la Francia a giugno 2015 aveva sospeso il Trattato di Schengen che, come sappiamo, prevede la libera circolazione delle persone in Europa e aveva chiuso la frontiera con il nostro Paese, scossa dall’attentato terroristico di Charlie Hebdo del gennaio 2015 e sconvolta poco dopo dalla strage del Bataclan nel novembre successivo.
In precedenza non è che a Ventimiglia fosse tutto rose e fiori, anzi, tra l’accampamento sul sagrato, nell’oratorio e dentro la Chiesa di Sant’Antonio alle Gianchette che accoglieva donne sole, minori non accompagnati e famiglie e il campo autogestito di via Tenda sotto il cavalcavia.
Per non parlare dei precedenti dei Governi PD di Letta e di Renzi con Angelino Alfano al Viminale tra il 28 aprile 2013 e il 12 dicembre 2016 e con gli accampamenti sugli scogli e gli scontri della Polizia con i no-border, in uno dei quali è morto per infarto Diego Turra, agente del reparto mobile di Genova.

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(Segue Punto n. 1: “Chiusura Campo Roya”)
Bene o male tra il 2 dicembre 2016 e il 1º giugno 2018 con Marco Minniti al Viminale nel Governo Gentiloni e poi tra il 1º giugno 2018 e il 5 settembre 2019 con Salvini nel Governo gialloverde di Conte I, il “Campo Roya” ha affrontato degnamente le criticità, soprattutto perché il primo contrastava le partenze d’accordo con la Guardia costiera libica e il secondo scoraggiava e dirottava gli arrivi con quella costiera italiana.
Che il “Campo Roya” funzionasse a dirlo non sono io ma il Vaticano che il 19 Marzo 2019 ha inviato a visitarlo nientemeno che Padre Fabio Baggio, sottosegretario della sezione “Migranti e Rifugiati” del Dicastero dello Sviluppo umano integrale istituito tre anni prima da Papa Francesco con il motu proprio, “Humanam progressionem”, il quale dichiarerà alla stampa: “Ho trovato un luogo degno, con persone trattate in modo altrettanto degno; strutture adeguate alle esigenze e operatori motivati e competenti, ma preoccupa il dopo.”
E il “dopo” è stato quello della Luciana Lamorgese arrivata al Viminale il 5 settembre 2019 per restarvi tre anni fino a 20 giorni fa con i Governi Conte II e Draghi.
Aveva il compito di mettere in pratica la “Dottrina woke di Letta” che in nome del progressismo e dell’anticonformismo cancella tutto, dai Decreti Sicurezza ai confini nazionali, dalla differenza di genere a quella etnica, dalla legittima difesa della persona e del domicilio alla tutela della proprietà nei rave-party, tutto.
E lei il 2 luglio 2020 ha subito eseguito, spedendo a Ventimiglia al “Campo Roya” il prefetto Michele Di Bari capo del Dipartimento Libertà Civili e Immigrazione del Ministero con l’ordine di chiuderlo.
Ordine fulmineamente eseguito dal prefetto di Imperia Alberto Intini nei 29 giorni successivi, tra le vibrate proteste dell’ex sindaco Gaetano Scullino preoccupato dell’abbandono allo stato brado come cinghiali dei migranti sul territorio e nel centro urbano e con il tacito consenso del PD locale e della nascente fronda “carbonara” della Lega dietro la scusa che il “Campo” era in zona Bevera esondabile.

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Punto n. 2: “Centro di accoglienza e transito alla Mortola”.
Non so se ha influito il ritorno di Salvini in maggioranza nel Governo Draghi avvenuto il 13 febbraio 2021 oppure se davvero 10 mesi dopo, il 14 dicembre 2021, Michele Di Bari si sia dimesso per lo scandalo del caporalato migranti nel quale era coinvolta sua Moglie, sta di fatto che l’arrivo di Francesca Ferrandino al vertice del Dipartimento Libertà Civili e Immigrazione del Viminale ha rivoluzionato tutto anche grazie alla sostituzione di Alberto Intini con Armando Nanei nella Prefettura di Imperia.
A onor del vero il sindaco di Ventimiglia Gaetano Scullino si era già portato avanti con il lavoro e il 19 novembre 2021, un mese prima del cambio della guardia al Viminale, e dopo un sopralluogo di Michele Di Bari alla Mortola accompagnato dai vertici delle Forze dell’Ordine, era riuscito a strappare la promessa di approvare entro 30 giorni il Centro di identificazione di Rio Sorba inclusi i servizi essenziali di urbanizzazione, illuminazione, impianto fognario oltre alla messa in sicurezza dell’area esterna con la precisazione che la struttura gestita dalla Prefettura era prevista per ospitare un centinaio di persone con una permanenza massima di circa una settimana e la seguente ulteriore specificazione: “La formula giuridica individuata è quella del Centro di transito, per permettere alle Forze di polizia di individuare le persone e di verificare la loro posizione giuridica”.
Poi Di Bari sarà sostituito dalla Ferrandino, già valorosa Prefetto di Bologna la quale il 24 maggio 2022 si è precipitata a Ventimiglia per un nuovo sopralluogo e per una riunione conclusiva in Prefettura con intorno al tavolo i due Scajola senior e junior, lo Zio Presidente della Provincia e il nipote Assessore regionale all’Urbanistica e Gaetano Scullino, Sindaco di Ventimiglia, oltre ovviamente al padrone di casa Armando Nanei e al suo braccio destro Giuseppe Felice Peritore, Questore di Imperia.
La conclusione è stata: OK al progetto ministeriale, OK della Regione in forza delle competenze del Presidente Toti e dei suoi due assessori Scajola jr e Berrino e OK del Comune di Ventimiglia.
Il consigliere regionale PD che adesso prende per il culo Toti e Scullino sarà il primo dei nove firmatari che hanno sciolto il Consiglio comunale di Ventimiglia il 23 giugno 2022 e fatto decadere Scullino cancellando tutto il lavoro da lui svolto per risolvere il problema degli arrivi in fondo all’imbuto francese.

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Punto n. 3: “La congiura del PD con la Lega “carbonara”.
L’ex deputato leghista e kommissario politico del suo partito a Ventimiglia il 2 luglio 2020 in occasione del sopralluogo al “Centro Roya” di cui sopra aveva impartito i suoi personalissimi indirizzi alla “Lega Carbonara”.
Indirizzi che cito a spezzoni: “Il problema sul Campo Roya è secondario: perché un migrante all’interno oppure fuori dal campo non ha comunque titolo per esserci e non deve stare a Ventimiglia.” Traduco: va eliminato, deve scomparire, dissolversi, cancellarsi dalla faccia della terra.
“Il campo Roja è una struttura di attrattività per far venire i migranti a Ventimiglia …. va chiuso subito…. ma contestualmente deve esserci un piano straordinario di trasferimento dei migranti da Ventimiglia.” Traduco: rastrellamento e deportazione.
“Per Ventimiglia ci vuole un piano straordinario che contempli l’aumento dei controlli sui treni perché è impensabile che i migranti possano attraversare tutta Italia, superare varie Prefetture, varie Questure, vari Comuni e arrivare qui anche irregolari.” Traduco: sterminiamoli tutti dopo averli presi, ma quale diritto di asilo? Ma quali principi umanitari? Ma quali minori soli non accompagnati? Sono tutti irregolari e vanno ributtati in mare, cazzo! For d’i ball!
È la piattaforma ideologica e programmatica della congiura organizzata dal PD e dalla Lega Carbonara Intemelia.
Serve altro?

Chi fa e chi dice …

In primo piano

Gli orfani di Tano ieri guardavano all’albero e oggi piantano bandierine, lui invece ha sempre guardato alla foresta e continua a lavorare per la collettività.
Dopo l’exploit della leghista carbonara che con un emendamento in Consiglio regionale scopre la medicina sportiva in una sanità dove a Ventimiglia lei quando era assessore non ha saputo neppure riaprire l’ambulatorio comunale, oggi è il turno della ex assessore delegata al territorio che si pianta una bandierina sull’alluce incarnito scoprendo i benefici del surf in un abitato devastato dalla “Tempesta Alex” e rimasto come era la notte tra il 2 e il 3 ottobre 2020, sempre più vulnerabile e indifeso.
La Pulzella voleva intestarsi un autogol e c’è riuscita.

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La notizia è una minestra riscaldata e riguarda il versante ligure del finanziamento dei fondi che il PNRR Missione 2 Componente 4 Investimento 2.1b “Misure per la gestione del rischio di alluvione e per la riduzione del rischio idrogeologico”.
Materia di competenza del Dipartimento della Protezione Civile di Palazzo Chigi e precisamente in questo caso concernente l’applicazione di una precisa norma del relativo “Testo Unico”.
Per gli appassionati della materia dirò che si tratta dell’articolo 25 “Ordinanze di protezione civile” che al comma 2 lettera d) incarica il Dipartimento: “della realizzazione di interventi, anche strutturali, per la riduzione del rischio residuo nelle aree colpite dagli eventi calamitosi, STRETTAMENTE connesso all’evento e finalizzati PRIORITARIAMENTE alla tutela della pubblica e privata incolumità, in coerenza con gli strumenti di programmazione e pianificazione esistenti”.

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La minestra l’aveva scodellata il Capo del Dipartimento Fabrizio Curcio fin dal 18 dicembre 2021 con una lettera al Presidente Toti per dirgli che le sue proposte di finanziamento presentate il 30 novembre 2021 erano state accolte a copertura finanziaria di quattro macro-interventi “RIFERITI AGLI EVENTI AVVERSI OCCORSI NEL MESE DI OTTOBRE 2018, NOVEMBRE 2019 E OTTOBRE 2020 PER CUI È STATO DELIBERATO LO STATO DI EMERGENZA” il tutto “per un totale di € 20.861.457,13” al quale si aggiungono altri € 10.430.728,57 per quattro ratei relativi a lavori “in essere” sui torrenti Argentina, Centa e Vara.
Fabrizio Curcio allegava alla lettera la “slide” dei quattro “nuovi interventi regionali di mitigazione del rischio idraulico” che -a costo di stancare i lettori con date e numeri- riproduco testualmente:
1°. Evento calamitoso 29-30 ottobre 2018 – DCM 8 novembre 2018 su intero territorio ligure € 3.476.909,13.
2°. Eventi calamitosi ottobre, novembre, dicembre 2019 – DCM 21 novembre 2019 (per il periodo 14 ottobre-8 novembre); DCM 2 dicembre 2019 (per il periodo 22-24 novembre) e DCM 13 febbraio 2020 (per il periodo 20-21 dicembre 2019) su intero territorio ligure € 3.476.909,13.
3°. Evento calamitoso 2-3 ottobre 2020 – DCM 22 ottobre 2020 in provincia di Imperia € 3.476.909,13
4°. Evento calamitoso 29-30 ottobre 2018 – DCM 8 novembre 2018 su intero territorio ligure € 10.430.728,13.
Dunque Ventimiglia è stata prevista e finanziata al 3° e al 4° PUNTO, il primo riguarda l’evento calamitoso “TEMPESTA ALEX” e l’altro la mareggiata e il maltempo di due anni prima.
Ambedue i macro-eventi sono finanziati dal Dipartimento della Protezione Civile di Palazzo Chigi in base all’articolo 25, comma 2, lettera d) e, come dicevo, devono essere “STRETTAMENTE connessi all’evento” e devono essere “finalizzati PRIORITARIAMENTE alla tutela della pubblica e privata incolumità”.

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Per l’ex assessore delegata al territorio il primo stralcio del “Progetto di fattibilità tecnica ed economica del completamento della riqualificazione delle spiagge del centro abitato comprese tra via Lamboglia e la foce del fiume Roya – Studio Sirito associazione professionale – Savona” approvato col numero 49 il 15 aprile 2021 dalla Giunta Comunale RISPONDE A QUESTI REQUISITI.
Anche se nel dispositivo si dà atto che “l’intervento rientra nel Progetto Liguria 2001” vecchio di vent’anni fa consistente nella demolizione delle scogliere posate dal Genio Civile negli Anni ’80 e ’90 per favorire il naturale ripascimento degli arenili grazie all’apporto naturale di materiali lapidei provenienti dal fiume Roya e dal torrente Nervia e al loro contenimento.
Quanto alle opere fisse “strategiche di difesa della costa” consistenti in due secche, una sommersa a forma di “V” rovesciata di m. 130 x 111 con asse Sud/Sud-Ovest e una semi-affiorante davanti al Belvedere Resentello, ci sono forti dubbi sull’onda “surfabile” alta più di un metro e mezzo, cioè se le due finalità turistico-sportiva del surf e “tutela prioritaria della pubblica e privata incolumità” siano davvero compatibili.
Oppure se la prima sacrifichi la seconda.

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Per Tano, invece, le cose sono diametralmente opposte e su questo i ventimigliesi (e NON SOLO loro) dovrebbero trovare la differenza.
Lui intanto si è preoccupato di ottenere -e il 26 ottobre 2021 con delibera n. 935 della Giunta regionale ha effettivamente OTTENUTO- l’inserimento nel Programma Regionale di Rigenerazione Urbana e nel Piano degli Interventi per l’annualità 2022 di undici progetti definitivi regolarmente approvati, questo grazie agli assessori Berrino e Scajola jr.
Nell’elenco OVVIAMENTE non figura il fantomatico “Progetto Sirito” che il Consiglio comunale non ha mai neppure promosso da “studio di fattibilità tecnica e economica” a “progetto definitivo”.
Tano invece aveva messo una ipoteca di primo grado in parte degli € 3.476.909,13 del macro-intervento “TEMPESTA ALEX” per finanziare i lotti 2 e 3 del progetto definitivo concernenti la messa in sicurezza idrogeologica dei due argini approvato dalla Conferenza dei Servizi il 12 aprile 2022 e dalla Giunta regionale alla voce “11- Riqualificazione sponde fiume Roya € 2.080.000,00 (€ 800.000,00 + € 1.280.000,00).
“Aveva” ma adesso che è stato accoltellato “non ha più”.
A meno che il Commissario prefettizio a “tutela prioritaria della pubblica e privata incolumità” minacciata dalle condizioni CRITICHE degli argini latistanti il centro urbano e considerato che il finanziamento è condizionato alla cantierabilità entro il 30 giugno 2022, non stabilisca di indire la gara d’appalto, come con la pista ciclabile.

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Tutte cose inimmaginabili per la bandierina della suffragetta del surf sul lungomare che vorrebbe chiedere al Commissario prefettizio di indossare la tuta da surfista col marchio di Superman e cavalcare l’onda coi poteri del Consiglio Comunale dribblando le Stazioni della Via Crucis che abbiamo inflitto a S.A.S. Alberto II per una scogliera sommersa a protezione delle Calandre e del Porto degli Scoglietti.
Lei e il suo spin-doctor dovrebbero riflettere prima di esultare, aspettino il VAR.


Bruno Giri

Non tutti i rospi sono principi …

In primo piano


Giuseppe Palmero, Andrea Floris e le sentinelle della biodiversità nell’Oasi del torrente Nervia mi riportano indietro di una ottantina d’anni quando nel torrente Tesso guardavo negli occhi i “babi” e mi domandavo come i rospi guardassero me.
Oggi dopo tanto tempo le comari digitali indirettamente mi rispondono, anzi non lo fanno a me ma a Tano.
Nella grande stagno della fiaba intemelia di rospi ce ne sono due specie, le une che rimpiangono il principe Tano scacciato dalla “Str[l]ega Cattiva”, e le altre che lo rinnegano.
Alla fine la principessa Intemelia bacerà in principe Tano alle amministrative di primavera, le fiabe hanno sempre un lieto fine, ma oggi è istruttivo conoscere cosa pensano di lui i rospi.

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Nel centrodestra unito la Lega è un valore indiscusso e essenziale, guai se non ci fosse! non esisterebbe la coalizione e questo sia per le idee e sia per le risorse umane.
Giudizio che a Ventimiglia non vale per tutte le diverse specie di rospi, per esempio la “rhinella marina” o rospo delle canne, velenoso e cannibale, che per tre anni dal 2019 al 2022 ha avvelenato i rapporti nella coalizione e nell’amministrazione e che il 23 giugno scorso ha cannibalizzato otto suoi simili della maggioranza di centrodestra.
La fiaba non dice come nei vari Partiti le specie autoctone si difendono dalle specie esotiche e invasive.
Dipende, ci sono quelli “green” che si affidano agli antagonisti biologici, tipo i leghisti vegani che non hanno pasteggiato dal notaio oppure, perché no? i pentiti e amnistiati, ma ci sono pure i Partiti di bocca buona che si accontentano di tutto pur di essere presenti, salvo poi dover subire le metamorfosi, tipo la mutazione da Forza Italia in “Cambiamo!”.
Non sono uno zoologo prestato alla politica però ricordo le lucertole che da bambino per non farsi prendere da me si staccavano la coda.
Non aggiungo altro.

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Ai miei tempi non esisteva quella specie anfibia di batraci esotici e invasivi che vive e prospera in ambiente politico e burocratico grazie a due anglicismi piuttosto recenti, lo “staff” e lo “spoyl sistem”.
Sono rospi effimeri, col timer impostato sulla durata in carica del sindaco che li ha benevolmente assunti “intuitu personae” in deroga all’articolo 97 della Costituzione dove c’è scritto che “Agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso”.
Nel loro caso la metamorfosi avviene in ambiente politico, come questa mattina il mio amico Antonio Federico della Lega Giovani sottolineava su Fb a un rinnegato appartenente a quella specie.
Sempre in tema di cannibalismo, il caso di Tano e dell’ingratitudine del suo “nominato” col quale ha avuto una lunga e travagliata fornicazione, mi ricorda quello sessuale della mantide religiosa visto che il rospo in questione ha procurato al suo principe più ansie da prestazione che orgasmi e adesso addirittura lo vorrebbe cotto e mangiato.

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Poi ci sono i rospi smeraldini che qui sul Roya e sul Nervia sono in via di estinzione.
Si tratta di una specie protetta che canta sui social la canzone del centrodestra unito e coeso mentre sputa veleno su Tano accusandolo delle peggiori nefandezze nella speranza di attirare una femmina che alle ultime politiche ha avuto in dote dalla principessa Intemelia il 32 % dei voti.
Si sente protetta dalla sua Convenzione di Berna e dalla sua Direttiva Habitat rappresentate dal “Patto di Coalizione” e a primavera si prepara a staccare cedole e a incassare dividendi.
Nel suo caso però la metamorfosi avviene in ambiente politico e i rospi da smeraldi mutano facilmente in arancioni e carta zucchero e amoreggiano con Tano.

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Anche in politica la biodiversità è un valore quando si associa a un comune sentire basato su rispetto e correttezza.
Il suo nemico come ben sanno Giuseppe Palmero, Andrea Floris e le sentinelle dell’Oasi del Nervia è la stupidità del vandalismo e del bracconaggio che in politica prende forme altrettanto pericolose.
Se ne renderanno conto tutti i rospi dello stagno prima che per alcuni di loro sia troppo tardi?

Bruno Giri

Cantami o Diva del Pelide Tano l’ira funesta…

In primo piano

Dice il proverbio che chi va con lo zoppo impara a zoppicare e i leghisti carbonari ormai a Ventimiglia zoppicano vistosamente, più ancora dei compagni del PD, loro sodali nel “Patto della Ceralacca” stipulato dal notaio.

La gamba più corta è quella del consenso popolare “che va conquistato prima del potere”, come Gramsci ha corretto Lenin.
Ma loro non hanno fatto in tempo a studiare il pensiero di sinistra e tutti i giorni invece di conquistare consenso popolare ne perdono un pezzo per strada.
Ieri Tano li ha sbugiardati sulla passerella dopo essersi sentito ripetere per cinque mesi che non era successo niente e se era successo qualcosa, pazienza! tanto non c’erano i soldi e poi il progetto non c’era e se c’era faceva schifo e bisognava farne uno nuovo, “condiviso e amministrativamente corretto”.
Per gente come loro che considera la pubblica amministrazione un fenomeno mediatico ogni sassolino che Tano si toglie dalle scarpe va preso al volo sui social, un po’ “come il pane per l’affamato” di Gramsci quando al mattino apriva la posta a San Vittore.
Sono convinti che le persone a Ventimiglia pittano come bughe, e questa mattina sull’amo di Sanremonews.it hanno lanciato un secchio di brumezu però senza troppo riflettere.
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La notizia è scarna e brutale: il Commissario prefettizio NON darà seguito ed esecuzione al procedimento di appalto del “1° lotto funzionale: Ponte ciclo pedonale – Sistemazione urbana delle spalle” dell’importo complessivo di € 7.513.000,00 di cui € 5.557.685,00 a base d’asta (ad eccezione di € 185.000,00 relativi agli oneri per la sicurezza non soggetti a ribasso) e € 1.955.315,00 per somme a disposizione della Stazione Appaltante a copertura dello spostamento e allaccio dei servizi a rete, della Direzione Lavori, del collaudo, di imprevisti, contributi e tasse oltre a € 250.000,00 per revisione prezzi prescritta dall’articolo 29 del decreto “Sostegni-ter” a copertura delle variazioni dei prezzi dei materiali da costruzione.
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Usando un termine oxfordiano, la prima stronzata dentro il brumezu è che Tano nel riportare la notizia “non perde occasione per mettersi in mostra”, come se ottenere giustizia e rivendicare di aver avuto ragione fosse esercizio di esibizionismo, con l’aggravante della bugia di non ricandidarsi.
Un red carpet per Tano, insomma, al posto di una passerella impossibile.
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La seconda performance è pazzesca, molto più della fantozziana corazzata Potëmkin, ed è sufficiente leggere le parole per rendersene conto: “Siamo costretti ancora una volta a replicare per ripristinare la verità dei fatti, pur comprendendo che queste polemiche non interessino realmente ai cittadini ventimigliesi. Il Commissario straordinario ha spiegato chiaramente che non partirà la gara per la passerella proprio perché, come sostenuto dalla Lega, NON CI SONO E, PRESUMIBILMENTE NON CI SARANNO, le risorse economiche necessarie per legge a realizzare l’opera”.”
“Verità”, “Polemiche”, “Indifferenza”, sono i tre tag che contrassegno, memorizzo e sviluppo.
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“Verità”.
Quanto al finanziamento regionale, il 10 aprile 2022 il vice sindaco della Lega ha approvato in Giunta Comunale l’atto n. 30 relativo all’inserimento del primo lotto nel “Programma Regionale di Rigenerazione Urbana (PRRU)” e nella “Programmazione regionale degli interventi strutturali e di manutenzione straordinaria, monitoraggi e progettazioni in materia di viabilità e mobilità ciclistica” inseriti nel Piano degli Interventi per l’Annualità 2022 del Programma regionale di Rigenerazione Urbana.
Quanto al finanziamento comunale questi TESTUALMENTE sono i riferimenti: “SI DA ATTO che l’intervento di ricostruzione in argomento è stato inserito nelle varie programmazioni triennali ed annuali dei LL.PP. (CUP: H37C20000070005), in particolare nel programma triennale dei LL.PP. 2020-22 come approvato con delibera di Giunta comunale n. 223/2019 al n. CUI 00247210081-2020-32, intervento confermato nel triennale 2021-23 approvato con delibera GC n. 199 del 22/10/2020 nonché i necessari e correlati interventi di messa a norma sotto il profilo idraulico del tratto di asta terminale del Fiume Roya (argini ) (CUP: H33H20000000005) nonché nel triennale 2022-24 ed annuale 2022 approvato con delibera di GC n . 187 del 25/2/2021, seppure lo stesso dovrà essere aggiornato per tener conto delle modifiche apportate all’opera nel corso della progettazione e dei relativi costi”.
Due giorni dopo, il 12 aprile 2022 con atto n. 293 si è CONCLUSO il procedimento tecnico con prescrizioni e osservazioni “in procedendo” dei partecipanti alla Conferenza dei Servizi decisoria, e il tutto regolarmente comunicato al Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica.
Tra i pareri favorevoli spiccano quelli favorevoli alla soluzione progettuale emessi dai vari Settori della Regione Liguria dove la Lega è presente nel Governo con il vice-Presidente e altri membri in Giunta e in Consiglio.
Infine l’intero dossier tecnico è stato trasmesso alla Centrale unica di committenza per gli atti di sua competenza, cioè bando di gara e compagnia bella.
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“Polemiche”.
Dire alle migliaia e migliaia di ventimigliesi che con votazione diretta e personale ti hanno eletto sindaco della loro Città come stanno realmente le cose su una pratica che sta loro a cuore è doveroso.
Devono sapere che per una Amministrazione comunale impegnarsi nel ricevere contributi a destinazione vincolata è un atto squisitamente politico, che rientra nelle competenze esclusive e sovrane degli organi elettivi indicati dalla legge e ancor più assumere debiti pluriennali a carico del proprio bilancio.
Cose che eccedono i poteri di gestione ordinaria del commissario prefettizio ANCHE QUANDO SONO DISPONIBILI FIN DALLA ANNUALITÀ 2022.
Punto.
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“Indifferenza”.
Abbina al “non è successo niente” la speranza quel qualcosa che è successo passi in cavalleria, tra l’indifferenza generale, naufraghi in un mare di problemi quotidiani.
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Nascondere la verità, buttare tutto in caciara e confidare che i ventimigliesi abbiano altro a cui pensare è la strategia suicida della Lega carbonara.
La solitudine di Tano in realtà è del suo fantasma che come quello di Cesare a Bruto sussurra ai suoi accoltellatori : “Ci rivedremo a Filippi!”.

Bruno Giri

Con l’auspicio che i gabbiani tornino a volare

In primo piano

Lo “spirito del tempo” oggi è diventato il limbo di una moratoria su tutto, a partire da sé stessi e dalla propria identità perduta.
Le categorie sociali e politiche che ci rendevano riconoscibili sono scomparse, quelle giuridiche sono confuse e sbadite e le appartenenze biologiche di genere sono sotto attacco.
Chi dissente e si oppone alla deriva viene relegato nel ghetto dei complottisti che dietro alla evoluzione egualitaria e globalista vedono oscure trame sataniche.
Il Ministro della Difesa che si inginocchia davanti al Milite Ignoto adesso è simbolo dello “Zeitgeist” di tregua, un armistizio che fermi la demolizione del patriottismo italiano da troppo tempo celebrato solo notarilmente alle feste comandate come si ottempera a un atto dovuto.
Quando, più di 80 anni fa, ho raggiunto l’età della ragione mi hanno detto che la Patria era l’Italia, la sua bandiera era il Tricolore, che mio Padre era andato in Russia a difenderla, che io ero stato battezzato in una Chiesa cattolica dove avrei imparato il suo catechismo e partecipato ai suoi riti, e che la mia Famiglia era composta da Papà, Mamma e sorellina.
Ho anche capito da funzioni biologiche di essere un maschietto, il che avrebbe avuto i primi effetti di genere sul colore del mio grembiulino.
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Oggi nulla è più come allora, non sappiamo più chi siamo.
Cominciamo finalmente a aprire gli occhi e a accorgercene dall’arrivo a Palazzo Chigi di una donna controcorrente, da gesti come quello del Ministro della Difesa, dalla sconfessione dei dogmi vaccinali fino a ieri imposti come atti di fede e dalla estrema difesa contro l’invasione delle proprietà private da parte di orde di invasati.
Perché non siano una sterile geremiade le mie considerazioni le ancoro alla quotidianità.
Ieri pomeriggio i miei Nipotini facevano il ponte e Davide mi ha chiesto di portarlo a fare un giretto a Ventimiglia Alta, uno dei suoi luoghi “magici”, dove zio Tano gli aveva “WhatsAppato” di andare ad ammirare un “murale” sulla facciata di una casa alla Colletta, donato dal signor Thielen, un cittadino olandese.
Combinazione la Chiesa romanica di San Michele Arcangelo era aperta al pubblico e così abbiamo fatto un selfie e detto la preghierina anche alla Madonna di serie B, quella di Polsi, alla quale è preclusa la processione per il suo concorso esterno ad associazione mafiosa.
Abbiamo parcheggiato sotto il Palazzo dei Conti di Ventimiglia che ultimamente ospitava le suore giannelline, quelle “dell’orto” e Sandra, una anziana Signora, amica di Davide, che siamo passati a salutare ci ha parlato della devastazione di quell’angolo di Paradiso da parte di migranti in cerca d’asilo notturno.
Combinazione era la sera di Halloween e le strade al nostro rientro a Sanremo erano invase da zombie, metafora di come ci siamo ridotti negli altri 364 giorni dell’anno.
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Dettagli quotidiani che come i gabbiani del “murale” non volano via ma che restano lì a parlare alla coscienza di ciascuno di noi per farci tornare quelli che eravamo.
Il 27 maggio dell’anno scorso Tano salutava la stagione di rigenerazione che quel giorno si apriva, “urbana” per l’Advisor, “civile” per Scullino.
Ricordo le sue parole: “…sulle ceneri dell’antico palazzo dei Conti di Ventimiglia Guerra-Lascaris, poi diventato Convento, nasce il futuro della Città alta con una nuova e grande vocazione turistica.
E’ il nostro auspicio, che vogliamo fortemente diventi realtà.
Riteniamo che questo progetto pubblico-privato di enorme importanza possa completare la rigenerazione del “Centro storico”, un obbiettivo da noi avviata negli anni precedenti attraverso investimenti finanziati con i fondi comunitari Par-Fas e altri, investiti nella illuminazione, nei parcheggi, nell’arredo delle piazze dei sestieri e nel restauro di edifici.
Oggi abbiamo il nuovo porto, il collegamento verticale tra la zona della Marina San Giuseppe e il “Centro storico” attraverso un ascensore e in questo nuovo progetto inseriamo nuovi parcheggi pubblici per gli abitanti di Ventimiglia Alta.
La Chiesa Barocca e il giardino del Corsaro Nero, che sono parte di questo progetto rimarranno però esterni ad esso, come sue pertinenze ma con accesso autonomo e aperte al pubblico.
Lo storico palazzo dei Conti di Ventimiglia rinascerà a nuova vita, e mi piace dire che è il fiore all’occhiello dell’intera operazione di rilancio turistico e culturale della Città Alta”.
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Dopo un anno di intenso lavoro per realizzare questi auspici che, tra l’altro, in quella struttura “medical” di eccellenza avrebbero portato alla creazione di 180 nuovi posti di lavoro, voilà! ecco che tre zombi gli hanno fatto lo scherzetto.
Anzi lo hanno fatto alla loro Città, alla loro categoria politica e di Partito di appartenenza e a quella sociale di cittadini condannati in altre epoche all’esilio e nell’antica Roma alla “acquae et ignis interditio”.
È tempo che la moratoria finisca, che la Madonna sia promossa in serie A e che il gabbiano Tano torni a volare, lo dicono anche i muri.
Bruno Giri

Quando l unico modo di fermarti è accoltellarti alle spalle e bloccare volutamente la passerella !

In primo piano

Esclusiva!
Tano con finanziamento e capitolato d’appalto pronti mentre viene trascinato per i piedi e accoltellato 72 giorni dopo la conclusione positiva della Conferenza di Servizi decisoria in forma semplificata e modalità asincrona concernente l’approvazione del progetto definitivo per la realizzazione di una passerella ciclopedonale sul fiume Roja, messa in sicurezza degli argini nel tratto terminale e riqualificazione urbana.
Tutti i diritti riservati.Bruno Giri

Gli Inquisitori della Santa Lega Carbonara Intemelia hanno accoltellato fra Gaetano Giordano Bruno Scullino.

In primo piano

Uno dei capi d’accusa postumi contestati a Tano dalla cellula carbonara intemelia che il 23 giugno scorso lo ha pugnalato alla schiena è quello di “schizofrenia migratoria”.
Sindrome psichiatrica da lui manifestata sotto forma di deliri e di allucinazioni nella accoglienza degli alieni, attività che come è noto non spetta al Comune ma che rientra nella competenza esclusiva dello Stato.
Nello specifico il sindaco-nostromo senza sentire il comandante leghista del brigantino e all’insaputa della ciurma è colpevole di aver abbassato lo scalandrone e di aver fatto salire a bordo il Prefetto Armando Nanei per un sopralluogo alle stive dove accogliere gli alieni.
Per molto meno Nelson ha impiccato l’ammiraglio Caracciolo, reo di essersi ribellato al Borbone.
Tano addirittura ha osato ammutinarsi alla Regia Lega di lotta e di governo, dunque giustizia andava fatta!

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Oggi è il 28 ottobre 2022, centenario della marcia su Roma, un giorno che mi ricorda le parole di Emilio Lussu nel libro da lui intitolato a quel “suicidio parlamentare” e “dintorni”: “Il mondo non va né a destra né a sinistra. Il mondo continua a girare attorno a sé stesso, con regolari eclissi di sole e di luna.”
Non so quale dei due astri paragonare Tano, però l’astronomo politico che è in me sa per certo che la sua eclisse terminerà presto mentre la rivoluzione di Ventimiglia intorno al proprio asse prosegue tranquilla nonostante gli sciami di meteoriti, alcuni cadenti altri all’arrembaggio.
L’onda lunga del cataclisma politico del 25 settembre sull’immigrazione non è ancora arrivata da queste parti e “la tranquillité régne à Varsovie” per dirla con Horace Sebastiani che riferiva sull’ennesima invasione russa in Polonia.

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Però tutti noi abbiamo ascoltato le parole del Presidente del Consiglio che in chiusura del suo discorso programmatico ha toccato il tema degli sbarchi degli alieni.
Ha assicurato “in alcun modo [di non voler] mettere in discussione il diritto d’asilo per chi fugge da guerre e persecuzioni” e di avere come unico obbiettivo “impedire che sull’immigrazione l’Italia continui a farsi fare la selezione in ingresso dagli scafisti”.
Lo ha fatto riesumando la terza fase dell’Operazione EU “Sophia” del 2015 per addolcire la brutale e disumana espressione di “blocco navale” dei Fratelli d’Italia in versione elettorale citando la formula di un precedente comunitario meno sgradevole.
Si tratta di una vecchia iniziativa, subito fallita, di contrasto militare al traffico di vite umane in terra e in mare all’interno delle acque territoriali nazionali, da eseguire attraverso la distruzione delle imbarcazioni e delle strutture logistiche nelle basi di partenza dei trafficanti.
Però doveva compiersi previa risoluzione ONU e col consenso degli Stati costieri interessati, condizioni all’epoca venute entrambe a mancare.
Fin qui per ciò che riguarda l’ingresso degli alieni sul pianeta EU, ma a Ventimiglia loro non sbarcano sul lungomare e alle Calandre, sono già sbarcati o entrati da altri pertugi di frontiera e ci arrivano dopo una odissea lungo lo stivale, sono di passaggio, in transito verso la Francia che però li respinge.
E qui casca l’asino.
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È cascato quando il Presidente del Consiglio ha proseguito integrando il suo programma con “la creazione sui territori africani di hotspot, gestiti da organizzazioni internazionali, dove poter vagliare le richieste di asilo e distinguere chi ha diritto ad essere accolto in Europa da chi quel diritto non ce l’ha.”
Azz! Mi sono detto, ma è ciò che Tano lo Schizofrenico stava facendo “sui territori intemeli” quando è stato accoltellato!
Mi ricordo bene tutto.
L’anno scorso qualcuno al Viminale doveva aver scoperto che gli alieni sono esseri umani e deve averlo rivelato alla Lamorgese la quale a novembre aveva impartito il “contrordine, compagni!” a Michele Di Bari, capo del dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione, cioè la stessa persona che l’anno prima aveva chiuso il Campo Roya con dentro 500 alieni dispersi allo stato brado come i cinghiali.
Poco dopo a Roma al dipartimento ci sarà il cambio della guardia con l’arrivo di Francesca Ferrandino mentre lo stesso avverrà a Imperia tra il prefetto Alberto Intini e il suo successore da Armando Nanei.
Avvicendamenti che hanno contribuito ad accelerare la traduzione in pratica dell’idea di Tano, Toti, Berrino e Scajola jr di un hotspot nel rio Sorba alla Mortola “dove poter vagliare le richieste di asilo e distinguere chi ha diritto ad essere accolto in Europa da chi quel diritto non ce l’ha” come oggi il Governo intente fare in Africa.

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Per quella idea sacrilega e eretica maturata in nome dell’articolo 13 della Costituzione e dell’articolo 5 della Convenzione Europea dei Diritti Dell’Uomo, cioè dell’“habeas corpus” degli alieni riconosciuti come esseri umani e non selvaggina gli Inquisitori della Santa Lega Carbonara Intemelia hanno accoltellato fra Gaetano Giordano Bruno Scullino.
Però gli hanno risparmiato il rogo ed è qui che hanno sbagliato, perché prima o poi l’eclisse finisce e a Campo dei Fiori di Ventimiglia gli elettori stanno già preparando il suo monumento, ma da vivo.

Bruno Giri