Contro la carità cristiana e l’umanità ragionevole ha vinto la terza via, il “Gott mit Uns!” che intercetta e deporta tutti i “diversi”, quelli che “non sono di noi”.

In primo piano

A partire da questa mattina, venerdì 3 febbraio 2023, e fino alla rielezione di Tano a Ventimiglia, l’inviato speciale free lance Baby Yoda prende servizio come addetto alla rassegna stampa quotidiana con incarico specifico dei pro memoria e delle smentite. (Ordine di Servizio n. 1)

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Pro memoria
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Sanremonews 30 luglio 2020, 11:59
“Ventimiglia: domani chiude il Campo Roya, il VESCOVO ANTONIO SUETTA “DECISIONE CHE FACCIO FATICA A CAPIRE.”
Maurizio Marmo (Caritas Intemelia) “Ci sembra davvero poco opportuna la decisione”. Don Angelo Di Lorenzo (Caritas Diocesana) “Il Governo ha dimostrato la sua poca sensibilità”
Domani chiuderà il Campo Roya di Ventimiglia.
Con il trasferimento degli ultimi 30 migranti che erano all’interno, infatti, il campo di accoglienza terminerà il suo ‘mandato’, iniziato nel 2016 dopo un anno di emergenza sul territorio di Ventimiglia ed i gravi problemi che si sono venuti a creare con gli arrivi di moltissime persone che cercavano di oltrepassare il confine.
“E’ una decisione che faccio fatica a capire, non tanto nel merito perché non conosco le ragioni che hanno portato alla determinazione, ma nella prospettiva della gestione del fenomeno migratorio, soprattutto in questa stagione”.
Sono le parole del VESCOVO DELLA DIOCESI DI VENTIMIGLIA-SANREMO, ANTONIO SUETTA, in relazione alla decisione di chiudere il Campo Roya.
“Se consideriamo l’incremento degli sbarchi in questa stagione – prosegue – la linea adottata dal Governo in ordine all’accoglienza e che il confine di Ventimiglia è un luogo imprescindibile per il fenomeno, faccio fatica a capire come le autorità preposte su come intendano gestire la situazione. Mi auguro che il disagio che ne consegue non sia a carico delle persone, visto che ci sono famiglie con minori. E’ giusto che lo Stato decida ma è anche necessario avere la soluzione dei problemi. Dal mio punto di vista – termina Suetta – mi sembra che non ci sia e AUSPICO CHE LE AUTORITÀ DISPONGANO MODALITÀ ALTERNATIVE per far fronte alle diverse situazioni che si registrano a Ventimiglia, sia a carico dei migranti che del territorio”.
“Ci sembra POCO OPPORTUNO chiudere il Campo Roya in questo momento, visto che i migranti a Ventimiglia continuano ad arrivare.
Arrivano anche famiglie con bambini piccoli, oltre ad altri come negli altri anni.
Il passaggio è lievemente aumentato negli ultimi giorno, con una media tra le 40 e le 70 che arrivano quotidianamente. Il fenomeno non si è certo concluso”.
Lo ha dichiarato Maurizio Marmo, presidente della Caritas Intemelia, commentando la notizia della chiusura del campo, decisa dalla Prefettura di Imperia. “Ci auguravamo che ci fosse una riapertura dopo lo stop per il Covid, che era necessaria sia per i migranti ma, di riflesso anche per i cittadini, che devono convivere con una situazione che non sappiamo quanto andrà avanti”.
Cosa cambierà da domani?
“Ora non cambia molto rispetto agli ultimi tre mesi, visto che il campo era di fatto chiuso. Avremo persone costrette a muoversi in diversi luoghi della città, senza la possibilità di avere beni primari. Noi continueremo a fornire le colazioni al mattino e sicuramente le associazioni francesi la sera. Mancherà anche un’assistenza legale che veniva fatta al Campo Roya, che svolgeva una serie di funzioni utili a chi era in transito ma anche a chi si fermava. Venivano anche limitati gli accampamenti in città. E’ chiaro che, se c’è un aumento degli arrivi in Italia potranno crescere i passaggi a Ventimiglia, visto che ci sono molti migranti che vogliono andare in altri paesi europei. Senza dimenticare chi intende muoversi dall’Italia. Anche se fossero numeri ridotti, bisognerà trovare qualche modo di aiutare le persone in arrivo. Sicuramente da domani tutta l’assistenza sarà affidata alle associazioni, anche se la Croce Rossa continuerà sicuramente a dare assistenza ma, senza il campo Roya tutto sarà più difficile”.
Marmo conferma che dovrebbe essere fatta una riflessione ad ampio raggio: “Che il campo fosse temporaneo lo si sapeva, ma la storia di questi ultimi anni ci conferma che servirebbe un luogo stabile, a seconda delle necessità. Fino a quando il flusso andrà avanti bisogna essere organizzati e, quando è mancata l’assistenza si sono sempre formati dei vuoti e degli scompensi. Non vedo nessun vantaggio con la chiusura”.
Molto chiara anche la posizione della Caritas Diocesana, con le parole del Direttore Angelo Di Lorenzo: “Penso che, con questa decisione – ha detto – il Governo ha dimostrato la sua poca sensibilità. Non credano che tutto possa ricadere su di noi perché noi faremo quello che possiamo per rispettare la dignità delle persone, ma deve essere lo Stato a fare da garante. Chiude una realtà molto importante e si dovrà trovare una soluzione per il futuro”.
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Note: da “Sanremonews Ventimiglia, 2 Luglio 2020”
“E’ arrivata poco dopo le 12,30 la delegazione del Dipartimento Libertà Civili e Immigrazione del Ministero dell’Interno, guidata dal prefetto Michele Di Bari.
Sindaco Gaetano Scullino
“Siamo consapevoli di essere in una città di confine ma non possiamo continuare a essere portatori di situazioni di illegalità o di continuo arrivo di persone che vogliono andare in Francia e vengono continuamente respinte”. Lo ha dichiarato il sindaco di Ventimiglia, Gaetano Scullino, a margine dell’ispezione ministeriale al campo Roya. “Chiediamo un intervento definitivo – ha aggiunto il primo cittadino -. 
Questo è un campo di transito, che però c’è da cinque anni e non è più di transito.
NON VOGLIAMO ASSOLUTAMENTE CHE DIVENTI UN CAMPO DI ACCOGLIENZA, un CAR, anche perché il CAR a Ventimiglia non può essere formato perché Ventimiglia è città di confine”.
FINCHÉ C’ERA UN TRANSITO, OK, ma ora il transito non c’è più quindi non so cosa potranno fare di questo.
Desideriamo un intervento particolare per Ventimiglia, perché la QUALITÀ DELLA VITA deve migliorare e deve farlo attraverso un intervento nazionale”.
Secondo Scullino: “Il fatto che sia arrivata da Roma una commissione presieduta da un prefetto, quindi finalizzata a trovare una soluzione per la città di Ventimiglia è finalmente motivo di tranquillità, mi auguro che si arrivi ad una soluzione definitiva”.
Onorevole Flavio Di Muro
“Auspico un intervento subito, deciso da parte del Ministero, perché abbiamo il timore che Ventimiglia possa rivivere alcuni brutti momenti che vogliamo lasciare al passato. Questa preoccupazione è giustificata dai numerosi sbarchi che si stanno susseguendo sulle coste siciliane e noi ventimigliesi sappiamo cosa significa un incremento di flussi migratori: significa arrivare all’imbuto a Ventimiglia perché la Francia continua a non far passare i migranti.”
Domanda: “Chiudere o aprire il campo?”
“QUESTO È UN PROBLEMA SECONDARIO.
Per Ventimiglia ci vuole un piano straordinario che contempli l’aumento dei controlli sui treni perché è impensabile che i migranti possano attraversare tutta Italia, superare varie Prefetture, varie Questure, vari Comuni e arrivare qui anche irregolari.
Serve un controllo almeno sulla linea ferroviaria Savona – Ventimiglia PER INTERCETTARE I MIGRANTI E PORTARLI NELLE STRUTTURE PREPOSTE.
Poi serve un aumento delle forze dell’ordine in città.
E QUINDI SERVE UN PIANO DI TRASFERIMENTI ATTIVO H24 CHE IDENTIFICHI I MIGRANTI IN CITTÀ E LI PORTI FUORI.
PER QUESTO DICO CHE PROBLEMA SUL CAMPO ROJA È SECONDARIO: perché se un migrante è all’interno del campo e non ha titolo per starci, un migrante è fuori dal campo Roja e comunque non ha titolo per starci allora non deve stare a Ventimiglia.
SE IL CAMPO ROJA È UNA STRUTTURA DI ATTRATTIVITÀ PER FAR VENIRE I MIGRANTI A VENTIMIGLIA, ALLORA VA CHIUSO SUBITO. Però ripeto, è nato per avere una valvola di sfogo rispetto a quelli che erano bivacchi alla stazione di Ventimiglia o in alcune aree di Ventimiglia.
Quindi: chiusura sì, ma contestualmente deve esserci un piano straordinario di TRASFERIMENTO dei migranti da Ventimiglia.”
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Commento: RAUS!
Come un nipotino dello zio Adolf, l’onorevole invita il Capo Dipartimento del Viminale a DEPORTARE stranieri “irregolari”, profughi, migranti in transito fossero anche richiedenti asilo e pure se malati, vecchi, donne o bambini.
Ecco.
Bruno Giri

In primo piano

Venerdì scorso 27 gennaio Baby Yoda mi ha spedito l’Ordinanza n. 00324/2023 con la quale la sezione quinta del Consiglio di Stato in sede giurisdizionale ha accolto l’istanza cautelare di sospensione dell’esecutività della sentenza dal TAR che ha annullato il procedimento di restyling di Porto Vecchio qui a Sanremo.
Capisco che c’è il Festival, che Zelenski è più importante di Piras, e “ubi maior minor cessat” però almeno due righe potevano starci.
Invece niente, nemmeno sulla data di trattazione nel merito e in pubblica udienza del ricorso fissata, all’insaputa generale, per giovedì 11 maggio 2023.

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Dopo una settimana di tenebra accendere una candela mi è sembrato doveroso, se non altro per rispetto delle vittime di questo imbroglio e Baby Yoda non si è sottratto al mio invito a farlo.
“È un enigma dentro un indovinello avvolto in un mistero” la sua risposta.
Alla faccia della trasparenza.
L’enigma, mi spiega usando le parole dell’Ordinanza, riguarda “la determinazione di AGGIUDICAZIONE conclusiva della procedura in contestazione” la quale è oggetto di “impegno assunto dal Comune di Sanremo, trasfuso in atti e puntualizzato in sede di discussione, di non FORMALIZZARE, prima della definizione nel merito della controversia”, cioè prima di giovedì 11 maggio prossimo.
Non sono bruscolini, il valore stimato, IVA esclusa, è di € 636 885 000,00 avete letto bene, “seicentotrentaseimilioniottocentoottantacinquemila euro virgola zerozero”, non mi sono sbagliato e la durata è di 780 mesi, una vita lunga 65 anni.
Ma non è questo il punto perché non siamo ancora alla conclusione, fissata alle nove di lunedì 13 febbraio prossimo, quando si apriranno le buste delle offerte che avrebbero dovuto pervenire in Comune entro le 13 di lunedì scorso 30 gennaio, termine fissato dal bando di gara europea.
Il punto è il verbo “FORMALIZZARE”, il capolinea.
Questo perché la forma è l’involucro della sostanza.
Sostanza che in questo caso si chiama “affidamento” nella legittimità di una offerta all’asta di chi, prima della sentenza del TAR, ha impegnato risorse in un contratto aleatorio ma non soggetto, dopo il suo annullamento, a una condizione risolutiva.
“Non si cambiano le regole con la gara in corso”, conclude Baby Yoda, “e in questo caso le regole non cambiavano alle 13 di lunedì 30 gennaio ma cambieranno se alla 9 di lunedì prossimo 13 febbraio Biancheri aprirà la/e busta/e anche senza “FORMALIZZARE” l’esito della gara che per sua natura aleatoria non deve necessariamente concludersi con una “AGGIUDICAZIONE” (come si legge nell’Ordinanza) ma può andare deserta.

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“L’indovinello riguarda il comportamento di Portosole Club Nautico Internazionale Sanremo S.p.A.” mi spiega Baby Yoda, “la società convenuta che non si è costituita in giudizio per resistere al ricorso presentato contro di lei dalla società che ha appena acquistato, ma che è portatrice di un doppio affidamento, rispetto alla legittimità dell’offerta in gara e anche di non aver comprato una patacca con vizi occulti.”
Baby Yoda su questo punto non smetteva più di ridere: “Hanno presentato buste separate? Oppure una sola? E in questo secondo caso, come annunciato, al ribasso? Prelazione al ribasso, non al rialzo come il rilancio a poker? E le varianti al ribasso non cambiano anche loro le regole in corso di gara?”
Indovinala grillo.

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Il mistero che avvolge il tutto riguarda infine una curiosa espressione che si legge nell’Ordinanza per giustificare la decisione di “inibire, nelle more, l’efficacia esecutiva della sentenza impugnata”.
Si tratta del “ragionevole bilanciamento degli interessi in conflitto”.
Curiosa perché di interesse dovrebbe essercene uno solo, quello PUBBLICO, che non deve essere bilanciato ma riconosciuto oppure escluso.
E questo per Baby Yoda è il mistero.
Tutte cose che nel buio e nel silenzio cosmico andavano dette, anche col Festival alle porte
Bruno Giri

In primo piano

Uno spettro si aggira per Ventimiglia, è lo spettro di Mazzini e della Carboneria”, scherza Baby Yoda mentre chiude “Das Kapital” con la dedica autografa di Marx.
È il commento a un “ballon d’essai” lanciato dai leghisti “carbonari” che il giugno scorso hanno pugnalato alla schiena il sindaco Gaetano Scullino detto “Tano” e che alle politiche di tre mesi dopo sono stati castigati dagli elettori.
“È un sondaggio del livello attuale di discredito che si sono tirati addosso e un emetico per fermare l’emorragia di GRANDI ELETTORI e di voti verso la fronda di Bossi”, conclude l’osservatore alieno.
Si tratta dell’annuncio che il capo dei congiurati si candida a succedere alla sua vittima e che il Presidente del Consiglio comunale che lo ha marchiato a fuoco come “carbonaro” considera “di alto profilo” la sua candidatura.
Baby Yoda lo aveva previsto ieri, era la variante CIVICA della “Lista Scullino Sindaco”, che così si allontanerebbe da una definizione positiva già al primo turno a beneficio della variante INDIPENDENTE che aggrega liste di entrambe le aree, un po’ come Scajola senior sta facendo a Imperia, ipotesi comunque sicura vincente al secondo turno.

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“La maggior parte dei sudditi crede di essere tale perché il re è il Re. Non si rende conto in realtà che lui lo è perché loro sono sudditi”, scrive Marx con una riflessione che si adatta a pennello ai sindaci.
Su Saturno in questo sono marxisti però alla rovescia nel senso che la consapevolezza lassù la misurano non sui sudditi ma sul Re e Baby Yoda adesso lo fa sul sindaco di Ventimiglia
“Gaetano Scullino detto Tano sarà anche un tiranno con i suoi collaboratori”, osserva l’alieno, “però con i suoi concittadini si è sempre comportato da suddito, qualche volta indisciplinato, però sempre devoto a Sua Maestà il Popolo Sovrano”.
I leghisti “carbonari” insubordinati in agguato dal notaio credevano di compiere un tirannicidio e invece pugnalavano un suddito e la vendetta di tutti gli altri sudditi si è consumata alle elezioni politiche di settembre scorso.
Ipse dixit.

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A questo punto ho chiesto a Baby Yoda: “Ma Scullino se da INDIPENDENTE si apre alla sinistra come la mette dopo il <<Sie ist das Opium des Volks>> di Marx con la Curia intemelia e con Monsignor Antonio Suetta?”
E lui mi ha ricordato che per il Presule la religione non è solo teologia, lui in Cielo con San Paolo saprà certamente “cui credidit” però sulla vostra Terra crede nella “Caritas” e in Tano che si è immolato per averla difesa nel “Campo Roya” e poi per aver tentato di trasferirla nel “Valun da Sorba” a Latte.
“E poi Marx non era ateo”, ha aggiunto, “è stato frainteso”.
E qui Baby Yoga mi ha tradotto dal tedesco il brano testuale: “La religione è il sospiro di una creatura oppressa, il cuore di un mondo senza cuore, così come è lo spirito di un ordine senz’anima. La religione è l’oppio del popolo”.
Quindi oppio inteso in senso positivo come lo intendeva il teologo cristiano Charles Kingsley, cioè un lenimento al dolore, come adesso la cannabis.
Se vince Bonaccini alle primarie e torna Claudio I° e se la Paita come Salomè farà la danza del ventre a Scullino va a finire che lui come Erode Antipa le offrirà la testa di San Giovanni”, Berrino.
Bibbia a parte, con il “carbonaro” che tiene famiglia e da sistemare, chiaramente un pesce fuor d’acqua al Nomentano, l’Ufficio Collocamento di via Bellerio dovrebbe trovargli un altro reddito di cittadinanza perché qui a Ventimiglia neppure la pentastellata Silvia Malivindi è disposta a darglielo.
Bruno Giri

Elezioni amministrative a Ventimiglia viste da Saturno.

In primo piano

Quando a Torino studiavo “in utroque iure” diritto canonico e diritto ecclesiastico alla cattedra del canonico Luigi Maffeo, futuro Arcivescovo Titolare di Castello di Numidia e Ordinario Militare d’Italia col grado di Generale di Corpo d’Armata, mi ero imbattuto a mia insaputa in un bisavolo di Baby Yoda, vissuto ai tempi di Papa Gregorio IX e dei suoi Decretali.

Il Pontefice era un fine giurista e quei documenti sono rimasti in vigore come “Corpus Iuris Canonici” fino al Codice del 1917 e come “extra vagantia” nel mondo laico hanno potentemente influenzato la pandettistica prussiana del Secondo Reich con giganti come Georg Beseler e Otto von Gierke.
Successore vulcanico di San Pietro, Gregorio IX aveva gettato le basi degli “Acta Apostolicae Sedis”, la futura Gazzetta Ufficiale vaticana che sopraggiungerà poco dopo, aveva organizzato la sesta crociata ad Acri, aveva legittimato i due ordini religiosi dei frati predicatori domenicani e minori francescani e portato sugli altari i loro fondatori, Domenico di Guzmán e Francesco d’Assisi e due discepoli di quest’ultimo, Elisabetta, Regina d’Ungheria e terziaria francescana, e António da Padova e “de Lisboa”, portoghese come José Mário dos Santos Mourinho Félix, Patrono della Roma che domani sera gioca a Napoli.
Baby Yoda era raffigurato in un manoscritto su pergamena nel personaggio biblico di Sansone mentre perde la pazienza con i Filistei che gli avevano tagliato i capelli.
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Col saio indosso lì per lì avevo scambiato Baby Yoda per un altro frate domenicano, Girolamo Savonarola, quello che nel Quattrocento voleva fare il “Campo Largo” a Firenze e “mal gliene incolse”, come è capitato l’altr’anno con i cinque stelle a Letta.
Ma poi la somiglianza con l’immagine dell’incunabolo mi ha riportato indietro ai tempi dei miei studi giovanili a Torino e ho capito che Baby Yoda è uno dei “nostri”, anche il Divo Giulio aveva le orecchie larghe come le sue, il genoma è lo stesso.
E pure Gaetano Scullino detto “Tano” ha il medesimo codice genetico però la sua è la “Variante Intemelia” che non si trasmette dal pulpito ma “porta a porta”, in campagna elettorale.
A primavera si vota a Ventimiglia e per Tano è un invito a nozze.
L’esame pre-matrimoniale dei sondaggi lo ha superato con un 36,9 % ma con lui la Commissione Esaminatrice è stata troppo severa, Tano meritava molto di più e magari anche con qualche credito da spendere nelle elezioni provinciali di secondo livello.
Così con la scusa del bisavolo biblico e della genetica andreottiana ho intervistato “fra Baby Yoda” per sentire come lui vedeva da Saturno la situazione della nostra corrente “Primavera” qui a Ventimiglia.
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“Figliuolo, mai confondere il sacro con il profano!”, ha esordito, “un conto sono le politiche e un altro le amministrative, alle politiche voi terrestri votate con il cuore e con il cervello, alle amministrative invece votate con tutti gli altri organi, soprattutto con orifizi e corpi cavernosi che ignorano i simboli dei Partiti.”
“Ventimiglia non fa eccezione e questa volta non sarà la pancia l’organo più attivo ma il fegato per via dello stop traumatico che si è verificato proprio nel momento cruciale per cose che toccano tutti i cittadini, le opere pubbliche in cantiere e diversi servizi essenziali sovracomunali.”
“L’amaro del fiele finirà in bocca ai Partiti, gran parte dei loro elettori andrà in libera uscita”, la risposta alla prima domanda.
Nelle interviste, diceva uno che se ne intendeva, “rispondono le domande, non le risposte che si limitano a confermarle” e io ho fatto a Baby Yoda le domande “furbe” che si intuiscono dalle risposte.
“Sicuramente, senza il minimo dubbio”, risponde fra Baby Yoda, “il prossimo sindaco sarà un disintossicante del fegato e visto che la cirrosi epatica è figlia della sbornia dei Partiti nel 2019 sarà espresso da una COLLETTIVITÀ SOCIALE, come l’avrebbe definita von Gierke.”
Lo sentivo caldo e gli ho fatto una seconda domanda “furba”.
“Sicuramente, senza il minimo dubbio,” risponde fra Baby Yoda, “la terapia epatica comporta la presenza di un PRINCIPIO ATTIVO che deve essere ATTUALE, AUTENTICO e CONCRETO, veicolato da eccipienti che in questo momento sono in elaborazione.”
Terza domanda “furba”.
“Sicuramente, senza il minimo dubbio” risponde fra Baby Yoda, “la confusione del quadro elettorale a Ventimiglia è da attribuire agli eccipienti. Fuor di metafora, se i quattro o cinque Partiti di centrodestra unito coagulano sarà la fotocopia del 2019, altrimenti da “Lista Scullino Sindaco” civica la COLLETTIVITÀ SOCIALE diventerà indipendente e i suoi apparentamenti, e relative contropartite, saranno OPEN, non più supportata da una coalizione di Partiti ma da una pluralità di liste di area che non siano tra di loro incompatibili.”
Quarta e ultima domanda “furbissima”.
“Sicuramente, senza il minimo dubbio” risponde fra Baby Yoda, “i Partiti hanno gli anticorpi, un loro sistema immunitario, e sinistra e destra nel secondo caso avranno i loro candidati-sindaco. Però come highlander ne rimarrà solo uno al ballottaggio a giocarsela con la “Lista Scullino Sindaco” indipendente, aperta alle liste di transfughi dai Partiti, ai “figliuoli prodighi pentiti” e alle “new entry” ecologiche & giovanili.”
A questo punto, nel congedarmi da Baby Yoda, mi è venuta in mente la consolazione di quello con la bella moglie che in paese la dava a tanti: “Meglio mangiare una Saint-Honorè in compagnia che una merda da soli.”
Ecco.

Mareggiata

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https://www.sanremonews.it/2023/01/18/mobile/leggi-notizia/argomenti/cronaca/articolo/ventimiglia-la-mareggiata-danneggia-la-passeggiata-a-sbalzo-scullino-il-danno-ce-ma-la-struttur.html?fbclid=IwAR1nbf0m_A1kQ83IBJoyA_fi1u3Tq1zm-r-e-LDfEgJzmPYEAveChTRU4N4#google_vignette

sanremonews.it

Ventimiglia, la mareggiata danneggia la passeggiata a sbalzo. Scullino: “Il danno c’è ma la struttura ha tenuto” (Foto e video)

Elisa Colli

La mareggiata di ieri ha provocato diversi danni alla passeggiata a mare a sbalzo a Ventimiglia. La forza del mare è riuscita a sollevare le assi di legno, rappresentando di fatto un pericolo, e così la zona è stata transennata per impedire il passaggio alle persone. Sul posto, questa mattina, sono giunti i tecnici del comune per verificare i danni e poi procedere con la messa in sicurezza e la sistemazione della pavimentazione. I lavori di ripristino dureranno diversi giorni. Intanto la strada è stata chiusa sul lungomare nel tratto tra via Lamboglia e via Tacito visto che la mareggiata ha invaso la carreggiata portando pietre e sabbia.

 

“Il danno c’è ma non alla struttura, che ha tenuto perfettamente. La forza dell’onda ha rotto qualche griglia e strappato una parte di tavolato in legno precompresso, i danni sono perciò più di immagine che sostanziali. Si tratta di cambiare due griglie e ripristinare il tavolato nella parte in cui si è sollevato a causa della forza del mare. Bisognerà fare solo un po’ di manutenzione e togliere la sabbia che è stata portata dal mare. Con una grande pulizia, un accurato controllo della parte elettrica e il veloce ripristino del pavimento ritornerà bella come prima. I tecnici sono già sul posto. Per quel punto lì, che è la parte più vicina al mare, era stato progettato un reef di protezione, cioè una scogliera di protezione. Sono infatti arrivati oltre tre milioni di euro. Si sapeva che era la zona più a rischio perché la scelta del tavolato in legno precompresso è stata fatta proprio perché nell’eventualità in cui il mare avrebbe potuto alzare il tavolato poi si sarebbe potuto ripristinare. In questo modo non si sarebbe danneggiata la struttura. Già l’anno scorso in quella zona era arrivato il mare. Infatti, l‘anno scorso proprio in questo periodo, avevamo fatto intervenire le ruspe per fare mucchi dei mucchi di sabbia a protezione e infatti era stata protetta, quest’anno invece non è stato fatto e così il mare è arrivato“ – ha detto l’ex sindaco di Ventimiglia Gaetano Scullino“Abbiamo avuto finanziamenti regionali di tre milioni e centottantasette mila euro per il reef di protezione a mare, praticamente una scogliera, ma non c’è stato il tempo per farlo. Chi ha fatto il progetto della scogliera è un ingegnere di Savona. È tutto pronto si tratta di togliere gli scogli davanti alle barche dei pescatori amatoriali, però bisogna ancora fare la gara ed iniziare i lavori. Il commissario, comunque, ha già assegnato i lavori per la continuazione della passeggiata. A breve inizieranno perciò i lavori da via Tacito a via Dante. Ringrazio il commissario per il lavoro eccezionale che ha fatto, è riuscito a fare il bando, che era pronto, per la continuazione di questa bellissima ciclabile a mare. Visto l’attivismo e la professionalità dell’ufficio tecnico il danno sarà ripristinato, com’era, a breve. Spiace tanto, però, vedere alcune persone che anziché dispiacersi per questo danno provocato alla bellissima e unica passeggiata ciclo/pedonale sul mare, che ha avuto un grandissimo successo e apprezzamenti positivi, invece oggi gioiscono del danno, facilmente ripristinabile e già preventivato, che la furia del mare ha provocato. Purtroppo lo capisco, è il gioco delle parti”. 

A riguardo è intervenuto anche Marco Prestileo, tra i promotori della passeggiata: “I danni, soprattutto sul tavolato, erano previsti per una mareggiata eccezionale come quella di stanotte e, in quel tratto da via Lamboglia a via Dante, è previsto il progetto di protezione della costa”.

Era chiaro a tutti che una ciclabile a sbalzo in un punto esposto alle mareggiate fosse una scelta irrazionale e sconsiderata. Era chiaro a tutti, meno a chi ha voluto a tutti i costi realizzarla. Spesso per la forza delle mareggiate la strada viene chiusa per la presenza di materiale da riporto dal mare: pensare che una struttura a sbalzo potesse resistere a tali intemperie era assurdo”. Con queste parole il consigliere regionale Enrico Ioculano (Pd) ha commentato i danni patiti dalla pista ciclabile a sbalzo a seguito della mareggiata delle ultime ore. “Quando con gli altri consiglieri comunali e il Pd abbiamo invitato l’amministrazione Scullino alla riflessione, ci hanno risposto che eravamo negativi, ridendoci in faccia. Quando nel novembre 2021 ho presentato un’interrogazione in Regione in merito, la Giunta Toti se n’è lavata le mani: i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Forse sarebbe il caso di attendere la messa in sicurezza del litorale prima di iniziare il successivo lotto di passeggiata a sbalzo” – ha sottolineato Ioculano – “Ciclopedonale distrutta, soldi pubblici sperperati e cittadini senza passeggiata a mare. Il risultato è davanti agli occhi di tutti: sotto i colpi della mareggiata è collassata la pista ciclabile voluta dall’amministrazione Scullino”.

Il circolo frontaliero del Partito Democratico è invece intervenuto dicendo: “Inutili sono stati gli appelli e gli inviti alla riflessione in Consiglio comunale da parte dei consiglieri del Partito Democratico per far sì che si rimettesse mano al progetto, consci dei possibili danni in condizioni meteomarine avverse, che ciclicamente si verificano, senza alcuna eccezionalità, in quel tratto di litorale. La precedente Giunta Scullino si è assunta la responsabilità di aver realizzato un’opera fragile a costi altissimi, poiché, mentre la previsione iniziale per il prolungamento della ciclabile esistente era previsto in 300mila euro (grazie a un finanziamento europeo Edumob), quella attuale è costata oltre 1,3 milioni a carico delle tasche dei cittadini ventimigliesi che hanno contratto un mutuo per pagare la differenza”.

“È di queste ore il commento di Scullino e Prestileo – va avanti il Pdsimile in tutto e per tutto, i quali candidamente dicono che ‘era previsto che la struttura reagisse così’. Era previsto che un’opera pubblica si distruggesse a meno di un anno dalla sua inaugurazione? Era previsto un enorme esborso di soldi pubblici per la sua riparazione? Era previsto il pericolo che tale struttura ha procurato a cose e persone nell’attesa della chiusura strada? Era previsto che rimanessimo senza passeggiata al mare? Non occorre rispondere, davvero. Avete già fatto abbastanza e i cittadini se ne sono resi conto”.

“Il nostro appello va al commissario straordinario De Lucia – termina il Pdperché riveda il progetto del secondo lotto di passeggiata a sbalzo, sperando che le scelte dell’ex amministrazione Scullino non facciano pagare troppo in termini di costi e tempi di realizzazione”.

· La wave è iniziata ….

In primo piano

Ave popolo atroce. Se ieri non siete stati testimoni della magia che è accaduta sui social (non qui su fb a quanto pare), eccomi pronto a raccontarvi tutto.
Una influencer (Darina Gritsenko) è venuta a visitare le nostre zone e tra i vari video che ha fatto, uno di questi, dove si trovava al mercato della frutta e della verdura di Ventimiglia, ha avuto un ottimo successo: 14 MILIONI di visual su tik tok e un’ottimo seguito pure su Instagram (a proposito, seguitemi su Instagram pls https://www.instagram.com/latroceintemelia ).
In questo video è stato ripreso per un attimo anche Scullino e nei commenti al video è stato scambiato molte volte per BILL CLINTON!
Questo è il reel di Instagram, stesso video, stessi commenti: https://www.instagram.com/reel/CnXUFLzI2U6/…
In alternativa, qui sotto ci sono alcuni commenti magici.
TUTTO BELLISSIMO! GRAZIE INTERNET

Il Partito della chiarezza, della coerenza e della lealtà alla fine vince sempre.

In primo piano

Le stagioni condizionano le tematiche delle campagne elettorali, le “Politiche 2022” l’anno scorso si sono svolte d’estate sotto gli ombrelloni, sui pedalò e tra le sdraio, e così la “Questione Balneari” è stata sempre in testa alla classifica dopo aver dormito nelle retrovie dal 2006, anno di nascita della direttiva UE “Bolkestein”.
Per capire cosa bolliva in pentola nove giorni prima delle votazioni del 25 settembre 2022 Baby Yoda, il mio consulente alieno, ha fatto un salto a Maruggio, in provincia di Taranto, al Convegno dal titolo “Le concessioni demaniali marittime: una fine o un inizio?” e ha preso appunti.
Il 1° ottobre scorso ha integrato le annotazioni a Salerno al Convegno dal titolo “Concessioni demaniali. Correzioni di rotta e nuovi approdi” e quando a gennaio 2023 è stata l’ora della verifica al TAR Liguria su 43 sentenze-fotocopia lui ha fatto la sua sporca figura.
Ma è stata una vittoria di Pirro, erano sentenze che hanno tolto il fuscello negli occhi dei liguri lasciandovi la trave della decadenza delle concessioni il 31 dicembre 2023.
Così Baby Yoda mi ha proposto di fondare il “P.S.I.”, Partito Saturniano Italiano, all’insegna della chiarezza con un programma fatto di parabole.
E le concessioni demaniali marittime per finalità turistico-ricreative vanno benissimo come parabola “zero” a titolo d’esempio.

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Siamo una penisola con un clima dolce, immersa in un mare temperato con 8.300 chilometri di coste in larghissima misura e per svariati mesi all’anno balneabili, senza contare i fiumi e i laghi.
Con Stati europei che hanno caratteristiche geografiche e territoriali completamente diverse dalle nostre abbiamo dato vita a una Comunità che il 12 dicembre 2006 ha adottato norme vincolanti come fossimo tutti uguali con caratteristiche identiche, uniformi e condivise.
La cazzata fatta dalla Commissione Prodi col suo Commissario, l’olandese Bolkenstein, viene al pettine ogni volta che la rimuoviamo, come se non l’avessimo mai fatta.
I Governi Conte II e Draghi hanno stipulato con la Comunità in questione un Piano finanziario di prestiti e di sostegni a fondo perduto, però condizionato a determinate riforme interne italiane.
Lo sfruttamento in concessione dell’uso turistico-ricreativo delle nostre coste è tra quelle, come dire che dobbiamo finalmente smettere di rimuovere la cazzata e le dobbiamo applicare aprendo il nostro demanio marittimo al primo venuto che arriva da uno dei 27 Paesi della Comunità, magari senza avere il mare a casa sua.
Il PNRR, così si chiama il Piano, è stato il formaggio per attirare il topo nella trappola.

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Ambientata in questi termini questa è la perfetta parabola dei quattro capponi di Renzo mentre va dall’avvocato Azzeccagarbugli.
“… quelle povere bestie, così legate e tenute per le zampe, a capo all’in giù … s’ingegnavano a beccarsi l’una con l’altra, come accade troppo sovente tra compagni di sventura.”
O Dio! forse la similitudine non è del tutto perfetta perché la sventura non è equamente distribuita tra i nostri capponi, ce n’è uno che ci lascia le penne per tutti gli altri.

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Fuori dalle aule e dentro i Convegni i magistrati si beccano tra loro, il Consiglio di Stato becca il TAR Lecce che l’11 maggio 2022 lo ha scavalcato e ha osato ricorrere direttamente alla Corte di Giustizia del Lussemburgo.
Il Consiglio di Stato è permalosetto perché qualsiasi Giudice Nazionale poteva farlo in applicazione della “Nota informativa” della Corte di Giustizia dell’Unione Europea 2011/C 160/01 del 28 maggio 2011 “riguardante le domande di pronuncia pregiudiziale da parte dei giudici nazionali” e alla “Raccomandazione 2019/C 380/01 dell’8 novembre 2019 “all’attenzione dei giudici nazionali, relative alla presentazione di domande di pronuncia pregiudiziale.”
Ma dietro a questo broncio c’è dell’altro, la “politica”.
Il dubbio è che Frattini buonanima ci abbia messo lo zampino, lui che sui balneari quando era Ministro degli Esteri con Berlusconi premier aveva ricevuto nel 2010 la prima notifica di infrazione alla “Bolkestein” e aveva fatto il furbo con la Commissione Europea dalla quale era uscito qualche anno prima con José Manuel Barroso.
Adesso era Presidente del Consiglio di Stato, aveva preso il posto di Filippo Patroni Griffi che aveva presieduto le due “Sentenze Gemelle” numeri 17 e 18 emesse in sede giurisdizionale dall’Adunanza Plenaria il 9 novembre 2021 con le quali l’Italia giudiziaria ha issato bandiera bianca e si è arresa all’Europa.
Si trattava di due ricorsi per annullamento delle sentenze emesse, rispettivamente, dal TAR di Catania e da quello di Lecce e la “Politica Giudiziaria” su di essi ha celebrato una specie di “Messa Pontificale” per consacrare come dogma e verità di fede il “Verbo” della sentenza “Promoimpresa Srl (C-458/14)” del 14 luglio 2016 della Corte di Giustizia Europea con la quale la Sezione Quinta presieduta da J.L. da Cruz Vilaça santificava Bolkestein e lo metteva sugli altari.
Adesso il TAR Puglia, succursale di Lecce, aveva osato tornare in Lussemburgo a mettere tutto in discussione? Sacrilegio!! Inde irae.

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Ma la cattedrale della “politica” è il Parlamento, un posto dove, fin dai tempi di Catilina e di Bruto, si beccano i rappresentanti del popolo.
Nel nostro caso lo hanno fatto sulla “Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2021” figlia del Governo Draghi-Giorgetti, quello dei migliori, con dentro Lega e Forza Italia e fuori il Partito della Meloni.
Legge promulgata col n. 118 il 5 agosto 2022, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale il 12 agosto 2022 e entrata in vigore 15 giorni dopo, il 27 agosto successivo, con la quale l’Italia “politica” ha issato bandiera bianca e si è arresa all’Europa.
Con norme dirette, tipo la scadenza delle concessioni demaniali marittime al 31 dicembre 2023 in base all’articolo 3, primo comma, oppure con una delega semestrale al Governo che scade tra 37 giorni, il 27 febbraio prossimo.
Come dire, “adesso tela metto in culo e poi delego il Governo a risarcirti entro 180 giorni”, peccato che a cazzeggiare tra elezioni balneari e formazione del Governo Meloni di giorni ce ne siano rimasti soltanto più 37 e che il trenino delle deleghe ad altrettante inculate sia lungo.
Cito, vado a braccio, quella sull’energia e sulla sostenibilità ambientale, le famose “rinnovabili” (articoli da 12 a14), cito la tutela della salute (articoli da 15 a 21), cito lo sviluppo delle infrastrutture digitali e servizi di comunicazione elettronica (articoli da 22 a 25), cito la rimozione degli oneri per le imprese e parità di trattamento tra gli operatori (articoli da 26 a 31” e cito il rafforzamento dei poteri in materia di attività antitrust (articoli da 32 a 35).
E che deleghe! Adesso finite in mano al Partito della Meloni premier che ha votato contro ma con dentro Giorgetti e Pichetto Fratin, ministro e vice-ministro di Draghi il papà della legge e suoi chierichetti a dir Messa sull’altare dell’Europa.

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Baby Yoda ha concluso la parabola dei capponi di Renzo con le dichiarazioni finali in Aula:
“Riccardo Zucconi …voto contrario di Fratelli d’Italia a questo disegno di legge… l’Unione europea non ci ha proposto, ma ci ha imposto non soltanto obiettivi, ma anche, in pratica, contenuti, dando, anche attraverso la minaccia di procedure di infrazione, il senso di voler costringere il Parlamento…. il principio è giusto, però non ci possiamo scordare che l’Europa è immobile sotto tanti altri aspetti….. I balneari sono stati il capro espiatorio di questo passaggio, perché molto si è rimandato, giustamente, secondo noi, in alcuni casi come i taxi, qualcosa si è deciso, ma, in questo caso, gli operatori della balneazione sono stati messi in croce più di tutti. È oggettivo e sottostà a un diktat preciso da parte dell’Europa, un diktat a cui il Presidente del Consiglio ha aderito, non sappiamo se per convinzione o per costrizione. Di fatto, questi concessionari balneari sono stati demonizzati a livello comunicativo, perché molti organi di stampa, le televisioni, li hanno dipinti come mostri, come privilegiati. Ricordava il collega Caiata che alcuni privilegi o alcune agevolazioni potevano essere evidentemente sanati o ridotti o eliminati semplicemente intervenendo su questo aspetto. Ma non abbiamo aumentato i canoni – non se ne parla -, non sono stati regolamentati meglio i controlli sugli accessi alle spiagge: cioè, di tutte le problematiche che sono state messe a motivazione di questa misura, poi, non vi è traccia.
E, allora, è chiaro che non è vero che è questo, è altro.
CONTINUA SEMPLICEMENTE, SENZA GRANDI CLAMORI, LA SVENDITA DELL’ITALIA (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d’Italia). Questa è la verità e colpiscono un settore – lo ricordava il collega Fassina in precedenza -, come per le guide turistiche.
In un regime di vera concorrenza, deve valere anche la RECIPROCITÀ: nel tuo Paese si pagano le stesse tasse che si pagano negli altri, i salari sono a livelli uniformi rispetto all’Unione europea.
E la reciprocità deve valere anche per le concessioni balneari: mettiamo che un cittadino italiano voglia andare a comprare all’asta un’azienda in Spagna, in Croazia, in Portogallo: non lo può fare, perché lì le aste non ci sono, le concessioni sono state PROROGATE DI 75 ANNI.
Ma questo non vale soltanto per le concessioni balneari, vale anche per le concessioni idroelettriche.
Anche in tale ambito, provate ad andare in Francia a comprare una centrale idroelettrica o a prenderla in concessione. Non c’è assolutamente possibilità, ti guarderebbero FOSSI PAZZO, così come io, francamente, a volte, ho guardato alcuni esponenti che peroravano la questione della messa all’asta delle concessioni delle centrali idroelettriche.”
Fine della parabola.
Bruno Giri

Cose grosse, mica bla-bla-bla.

In primo piano

Al mio consulente alieno, il professore e avvocato Baby Yoda con studio su Saturno, ho fatto vedere il manifesto del Convegno “Ripartiamo da qui” dopo domani a Arma di Taggia, Villa Boselli, e lui mi ha risposto in latino: “Dum Armae consulitur, litorem expugnatur” con la foto di Bolkestein al posto di Annibale.
Questo non significa che il TAR Liguria sia Dunkerque, però almeno ha avuto il merito di fotografare la situazione e smascherare le prese per il culo ai danni dei concessionari marittimi ad uso turistico e ricreativo, partendo da quelle dei politici e dei sindacati, per arrivare ai burocrati comunali e ai maestri dell’illusionismo legale.
Con l’occasione Baby Yoda ha completato la rassegna delle sentenze depositate dal TAR Liguria martedì scorso.
Ce ne sono altre 17 delle quali 6 di Genova, 5 di Monterosso, 2 di Recco, e una ciascuna di Portovenere, Rapallo, Sori e Lavagna per un totale di 15 concessionari privati.
Le due sentenze mancanti sono anche loro di “improcedibilità” per sopravvenuta norma del Governo Draghi che ha anticipato di 10 anni la scadenza al 31 dicembre 2023 e sono state rese nei confronti della “Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato”, che nelle altre 37 cause era intervenuta solo incidentalmente.
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A questo punto ho fatto vedere a Baby Yoda il mio “curriculum vitarum” tra le quali c’è anche una vita trascorsa a Sanremo a Villa Zirio dal 1° giugno 1967 e il 31 dicembre 1972 da direttore dei gabellieri.
I quali tra diverse altre imposte accertavano e riscuotevano anche la tassa sul “plateatico”, cioè sulla occupazione temporanea di suolo pubblico dovuta dai concessionari del demanio comunale.
Anche loro, gli ho chiesto, adesso dovrebbero essere finiti nelle maglie della direttiva “Bolkestein” studiata dall’omonimo commissario olandese quando la Commissione Europea era presieduta da “Mortadella”, e lui me lo ha confermato.
È così che mi sono sentito promosso nella categoria di chi “se ne intende” e autorizzato a trattare alla pari con il consulente alieno.
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Concordiamo su un punto fermo: “La Direttiva Bolkestein è la spada di Damocle sulla nostra testa, in caso di infrazione salta il PNRR e sui mercati finanziati internazionali i nostri titolo diventano carta straccia.”
Concordiamo su un secondo punto fermo: “La spada è affilata come un rasoio, ti cade sul collo quando il numero di autorizzazioni disponibili per una determinata attività è limitato a causa della scarsità delle risorse naturali o delle capacità tecniche utilizzabili, come dice l’articolo 12”.
Concordiamo su un terzo punto fermo: “La ghigliottina è la scadenza generale delle concessioni esistenti a una data precisa improrogabile e la scelta dei nuovi concessionari deve avvenire mediante procedura ad evidenza pubblica, cioè con adeguata pubblicità al suo avvio e poi con svolgimento e completamento rispettosi dei principi di concorrenza e di libertà di stabilimento anche in ambito transfrontaliero.”
Concordiamo, infine, su un quarto punto fermo: “Dobbiamo sfidare il boia”.
Tutte le altre cose, come la riforma del catasto, vanno bene quando “le autorizzazioni disponibili” sono ILLIMITATE, altrimenti, come in questo caso, sono prese per il culo in attesa di porgere il collo al boia.
Stessa cosa per la “stabilità per le attuali concessioni” cioè per una infrazione confessa e conclamata, quella che da dodici anni ci tiene nel braccio della morte in attesa di porgere il collo.
A febbraio dell’anno scorso nel “Governo dei Migliori” il ministro Patuanelli voleva la nostra resa incondizionata già con i bandi comunitari mentre i ministri Giorgetti, Gelmini e Garavaglia studiavano una surreale “Legge Ossimoro” e alla fine la mediazione di SuperMario si è tradotta in una data: 31 dicembre 2023 quando la mannaia cadrà sul collo dei concessionari attuali.
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La sfida al boia è in Lussemburgo, alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea, e l’ha lanciata il TAR di Lecce.
Intanto, in via pregiudiziale, con la denuncia di violazione del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea, perché la “Bolkestein” 16 anni fa è stata adottata solo a maggioranza invece che all’unanimità come prescrive l’articolo 115 per le direttive di armonizzazione.
Ma poi si arriva al cuore della sfida, sulla interpretazione di “numero limitato” di concessioni disponibili, cioè se lasci spazio al legislatore nazionale e quindi non sia “auto-esecutiva” come oggi invece si pretende.
Seguono a cascata altre sette questioni di diritto comunitario sollevate dal Tribunale salentino per il quale Baby Yoda fa il tifo.Dice che lo vorrebbero anche a Saturno.

Bruno Giri