Liberté, Égalité, Fraternité

…e mentre il governo si diLetta a giocare con le scadenze IMU, gli studenti scioperano, i frontalieri scioperano, i cittadini scioperano, gli autotrasportatori scioperano. Acceleriamo ogni giorno di più con la vecchia gloriosa fiat topolino degli anni ’60 verso il nulla, convinti che saremo in grado di saltare fuori all’ultimo, proprio un secondo prima del baratro. Continua a leggere

Dedicato a tutti i Ventimigliesi che giocano con me.

                                           

“Quanti in questi anni ci han deluso
quanti ci hanno preso e poi di peso ci hanno buttato
Si alza dalla sedia del bar chiuso
lentamente Cisco fa un sorriso e dice:
“Noi abbiam capito tutto è un po’ come nel calcio”
E’ la dura legge del gol
gli altri segneranno però
che spettacolo quando giochiamo noi 
non molliamo mai

6 dicembre 2013 – Albino Dicerto

Defecatio e dintorni

Leggo Beveraedintorni quando, sommesso come un Ragioniere iscritto all’albo dei Dottori Commercialisti, leggo il mio nome associato ad un certo Diogene. Umile come un consulente che chiede consulenza, vado su wikipedia, ancora aperto alla pagina “responsabilità del liquidatore”, e riempio la stringa di ricerca col fatidico nome. Con gran stupore e sgomento, mi si para davanti una sfilza di “Diogene di qui” e “Diogene di lì”. Continua a leggere

Ma Battisti dove sei!!?!

Ormai l’epopea Civitas ha raggiunto livelli di tale elevazione cultural-professionale che si commenta da sola (sopratutto perchè se li commento io poi mi becco una querela…) Un consulente che chiede consulenza alla Corte dei conti su quali sono le responsabilità del “liquidatore” e del “socio” è fatto di sicuro interesse (anche antropologico). Continua a leggere

L’ottobre di parecchi anni fa

Ieri mi ha telefonato Keynes, non ha gradito il mio appunto sulla sua “pochezza” accademica. Ci siamo chiariti, in ogni caso, e abbiamo avuto modo di ricordare i bei tempi.

Era l’ottobre di parecchi anni fa, ricordo il freddo di New York e lo spettro della povertà che aleggiava sull’intera Manhattan. Era il primo weekend dopo “il giovedi nero” e, come accadeva spesso in quel periodo, ci incontrammo in un anonimo bar, giusto dietro Times square. La calma e la tranquillità del posto, molto inglese nell’arredamento e nei modi del titolare, ci conferivano la perfetta tranquillità per le nostre chiacchierate. Lui era già famoso all’epoca, io preferivo vivere nell’anonimato, quasi trasparente rispetto al mondo che mi circondava. Pensavo spesso alla mia Ventimiglia. Continua a leggere