Quei fatidici 50 metri

I pendolari diretti a Sanremo, quelli delle 8 del mattino, vivono, tutti i giorni con me, uno strano fenomeno: si arriva in modo quasi indolore sino all’Oviesse per poi incanalarsi in una lunga coda che, lentissima, a volte ferma, distrugge i nostri sogni di arrivare in orario al lavoro (o dormire 5 minuti in più al mattino). Continua a leggere

Sogno una bancarella di italico miele (controreplica)

Il meccanismo che avevo in mente, è, in realtà, molto più semplice. Il fatto che il mercato del Venerdi attiri ancora una certa quantità di francesi (quanti? 1.000? 2.000?) dovrebbe metterci in una posizione interessante rispetto al vero made in Italy. Andiamo da un’azienda italiana, gli diciamo che abbiamo una vetrina che garantisce 2.000-3.000 visite in una giornata e gli vendiamo lo spazio. La rappresentazione dei loro prodotti sarà, a sua volta, volano per il mercato, sarà ricchezza per la città. Continua a leggere

Sogno una bancarella di italico miele

Leggo di Tano che vuole ricominciare. Dopo due anni di massacri mediatici personali e di distruzione sistematica della città messa per coatta punizione dei liberi cittadini che lo hanno votato, credo che un suo ritorno non possa che essere la miglior cosa per questa città. Io e il movimento delle 40.000 pezze, ancora in attesa di collocazione, saremmo molto lieti di ascoltare i suoi programmi e capire se coincidono con i nostri. Continua a leggere

Dai, questa ognuno può commentarla…

…da solo. Riporto solo due considerazioni su estratti che mi hanno colpito:

“[…]..questi e numerosi altri interventi di minore entità hanno caratterizzato l’attività della Commissione nel biennio esaminato per un importo di complessivi pagamenti di €. 4.630.757,68 per opere già programmate in precedenza, e di cui € 945.313,42 per interventi inseriti nel piano delle priorità. […] Continua a leggere

Lo stato dello Stato

In questo meraviglioso sabato di pioggia e nebbia padana, ho deciso che era ora di approfondire le motivazioni del Renzi per fare quello che ha fatto. Per fortuna ho subito cambiato idea. La politica è sempre più distante da noi e lo Stato, nelle sue manifestazioni locali e nazionali, vive di pochezze che avvantaggiano pochi e distruggono il resto. Lo Stato si limita a nutrire un manipolo di consulenti e cortigiani assetati di denaro che, anziché generare ricchezza, la distruggono. Continua a leggere