Il dovere dell’onestà

Tassello dopo tassello, emerge una verità inquietante: chi si autoproclama “giusto” e ha costruito le proprie fortune sulla “giustizia” viene, pezzo dopo pezzo, svergognato pubblicamente. Che sia blogger o politico. Di destra e di sinistra: i primi prendendo le distanze dall’operato di Tano sono riusciti nel complicatissimo compito di perdere le elezioni, gli altri hanno vinto le elezioni e, ora, onestà vorrebbe che facessero un passo indietro: chi ha preso i voti sulla base delle menzogne (che in buona fede poteva pure ritenere fondate) ora dovrebbe restituirli al legittimo proprietario. Continua a leggere

Il deserto dei tartari

Comincio a pensare il Parco Roja sia il deserto dei tartari di noi (ex) giovani Ventimigliesi. Qui chiude tutto:

“La notizia – viene evidenziato dalle organizzazioni sindacali – che già da alcuni giorni circolava, ma mai confermata dalla direzione, viene appresa con sgomento da quanti prestano la propria attività presso la Cipriani Srl: per loro, sarà certamente, ironia della sorte, un bruttissimo primo maggio”.

Le motivazioni sono da ricercare nell’attività di riorganizzazione aziendale, posta in atto da parte della Montagu Private Equity, che ha acquisito la stessa nel luglio 2014. La cessazione totale dell’attività dovrebbe avvenire entro i primi mesi del 2016 con possibilità di ricollocazione, soltanto per pochissimi dipendenti, presso la sede francese. In definitiva, questa procedura determinerà il licenziamento di circa sessanta persone e ciò desta grande preoccupazione, in un periodo di forte disagio sociale com’è quello attuale.”

chiude la Cipriani, come possono farci credere che qualcuno delocalizzerà a Ventimiglia qualcosa? Continua a leggere

Centro di analisi

Sarà quel bicchiere in più a tavola ma condivido in pieno la necessità espressa dal presidente di Confcommercio di portare il progetto del parco Roja in un “centro di analisi marketing”. Ma andrebbe bene anche mandare in un centro di analisi chi da anni se la mena su questo e gli altri problemi della città… Continua a leggere

Il gusto estetico della chiacchiera

Scrivo questo post in memoria della politica estinta. C’era stato un momento, o almeno così mi era parso, in cui la sinistra era la sinistra, la destra faceva la destra e la legava diceva cose da neo-fascismo. In ogni caso, quel che pareva a me, è che si potesse riscontrare un’identità precisa – un prototipo quasi – di ogni fazione politica, almeno di quelle estreme. Insomma, se eri un neo-nazi, facevi il saluto romano, pestavi i “negri” durante le ronde notturne e mettevi, anche con il completo, gli stivali neri, rigorosamente militari. Se eri un comunista, sventolavi il pugno alzato, mettevi la Kefia e professavi la povertà (quasi) come un francescano. Cantavi bella ciao con la chitarra, di fronte al fuoco. Continua a leggere

Basta un ramo spezzato per vedere un cacciatore che punta un fagiano

Sono, come tanti (o pochi?) Ventimigliesi, un appassionato del nostro mercato del Venerdì. Il lavoro mi tiene lontano (ancora per poco, spero) dalle bancarelle. L’ultima volta, un soleggiatissimo venerdì dei primi giorni del 2015, ho approfittato delle ferie per un po’ di acquisti al mercato. Porto sempre amici e parenti, quando riesco, quando sono in visita, a spendere un po’ di soldi, metter qualche spicciolo in quel meraviglioso giocattolino ventimigliese che, altrimenti, si fermerebbe. Continua a leggere

Dal diario di una sorella emigrata

..l’impressione, dopo tutto, è quella di un Paese profondamente radicato nelle sue tradizioni, leggermente ossessionato dalla qualità in tutti gli ambiti. L’Italia ricerca vestiti di qualità e ingredienti di prima scelta; in tempi di recessione può offrire poco, ma quel che offre è materiale difficile da reperire altrove. Continua a leggere

Unici ed irripetibili

Della giornata di ieri,  l’unica cosa di cui noi “occidentali” possiamo permetterci di soffrire è l’uccisione di uomini, donne, di pezzi unici ed irripetibili del nostro mondo. Che ognuno di noi è unico e irripetibile. Per il resto, i nostri rappresentanti dello Stato sono molto più abili nell’attività di repressione della libertà di pensiero, stampa e satira di quanto possano esserlo le cellule di Al Qaeda. Agiscono nell’ombra, sempre attenti a vivere sotto copertura, a colpire da dove non possono essere colpiti. Preferibilmente, con l’uomo a terra. Continua a leggere

Dignità

Anche Cracovia, come altri viaggi, è riuscito a donarmi qualcosa, qualche ricordo, qualche elemento da assumere a spunto di riflessione per i giorni immediatamente successivio. In pochi altri posti ho visto materializzarsi, in modo così perfetto, il concetto di dignità. Il centro di Cracovia è un esempio concreto di come si possa essere poveri ma puliti, ordinati, felici. Tutto è sobrio, tutto è perfettamente in ordine, persino i mendicanti in coda per ricevere il panettone di Natale non sembrano poveri: ognuno di loro sa che “povero” non equivale a “straccione” e, quindi, si mette per bene in fila, pettinato e vestito con ciò che dignitosamente ha trovato nell’armadio. Nessuno chiede monetine per strada per strada. Non troviamo un mercimonio di effigi di Wojtyla, vissuto per molto tempo in quei luoghi. I locali sono pieni di nativi e turisti: i turisti, attratti dal basso prezzo, ordinano tanto e sprecano di più; i nativi mangiano tutto ciò che hanno nel piatto, non si lasciano intimidire da una golonka da 2kg e mezzo o dal boccale di birra da litro. Continua a leggere