Appunti di colore per l’edifico Ex Seminario a Ventimiglia Alta

seminario ante interventoA volte per raccontare una vicenda complessa si può iniziare da un paradosso e in questo caso addirittura da un indovinello che riporta agli anni della scuola tanto è ingenuo e surreale, eccolo: come fa un elefante a mimetizzarsi in un campo di fragole ?

La risposta al quesito “senza soluzione” che inevitabilmente faceva scattare l’ingenua risata era: facile … si dipinge le unghie di rosso.

Un paradosso appunto che rendeva evidente da un lato l’impossibilità che la cosa accadesse perché l’elefante burlone non poteva certamente riuscire nella mimetizzazione e dall’altra la constatazione stessa della diversa scala dimensionale tra il soggetto e l’ambiente in cui si collocava.

Ora, se di Ventimiglia visualizzate la bellissima immagine della Città Alta potete vedere sia l’elefante che il campo di fragole e da qui avviare voi stessi il ragionamento che a suo tempo venne applicato per trovare una soluzione al problema. La nostra percezione si basa sia su elementi razionali che istintivi, vediamo un’immagine ne cogliamo gli elementi salienti e la rendiamo parte della nostra quotidianità. Questo vale per ogni soggetto che compone il nostro “mondo” abituale e a maggior ragione per gli scenari urbani che di questo nostro ambiente sono la parte dominante assieme al concetto più esteso di paesaggio.

Tornando alla Città Alta, osservando dal basso ciò che compone il disegno unico e suggestivo di quella sovrapposizione di muri antichi e facciate vi accorgerete che esistono delle “quinte sceniche” paragonabili a ciò che accade negli spettacoli teatrali dove le scenografie presentano su molteplici piani la profondità, l’atmosfera, la forma, la suggestione di una ambientazione.

La bellezza è data dal risultato ottenuto ed i tessuti urbani storici possiedono spesso questa capacità evocativa data dalla loro complessità generata dalla somme delle stratificazioni che nei secoli li hanno formati aggiungendo di volta in volta parti “nuove” a parti preesistenti. Se avete individuato queste quinte ritagliando nell’immagine della Città Alta i diversi contorni siete già a buon punto per passare ad una seconda fase.

Si tratta ora di individuare gli elementi omogenei e quelli non omogenei ben sapendo che l’immagine che determina la bellezza di ciò che osserviamo è generata proprio dalla presenza contemporanea di edifici che di per sé hanno caratteristiche uniche ed una loro precisa identità. Nel nostro caso uno degli elementi meno “omogenei” che compongono l’immagine che osserviamo è senza ombra di dubbio l’edificio in questione, l’Ex Seminario, risultato di storie complesse, di trasformazioni lontane e più recenti. Presenta una facciata molto più estesa di ogni altra nelle vicinanze, è altissimo e in primo piano, è ingombrante come chi a spintoni si vuole mettere in prima fila nelle fotografie pur essendo più grande dei compagni.

L’edificio oltretutto ha perso nel tempo parte della sua “autorità” divenendo in ultimo residenza neppure “blasonata” con il risultato che non riesce così facile accettare quello per Mura antiche, Fortezze o Chiese sarebbe dovuto. Per il passato questa situazione non era così evidente perché la fotografia che si osservava era alquanto sbiadita, sdrucita, macchiata da un colore seppia che sfumava i contorni. Bisognava mettersi d’impegno per distinguere da lontano i singoli elementi di quel mosaico monocromatico.

Ma era venuto il momento di cambiare e di riproporre quell’idea di centro storico ligure caratterizzato sì dalla forma unica e caratteristica ma anche dal colore sulla scorta della capacità di entrare in sintonia con un ambiente mediterraneo e solare che delle facciate dipinte ha fatto il suo marchio di qualità. Grande responsabilità perché quella vista panoramica è un’icona e come tale andava trattata.

Voleva dire cambiare l’immagine urbana e cioè quello che ogni persona avrebbe da lì in poi riconosciuto e identificato come Città Alta. In questi casi gli strumenti sono collaudati e attraverso uno studio specifico aiutato dalla lettura della storia si possono individuare soluzioni e risultati condivisi. Tutto “nella norma” per l’edificazione più facilmente assimilabile all’idea di centro storico. Ma rimaneva il “caso” elefante per il quale bisognava rielaborare in modo diverso i concetti che altrove erano scontati. Come fare?

Attraverso la prefigurazione di possibili “scenari” dove la volumetria veniva considerata come elemento particolare verso il quale definire alcuni criteri interpretativi:

– mimetizzazione attraverso l’applicazione di un colore e modanature marcapiano o di contorno finestre del tutto assimilabili al resto degli edifici;

– scomposizione della facciata con coloriture diversificate per fasce verticali a simulare un edificio non omogeneo;

– caratterizzazione dell’edificio riconoscendone l’unicità rispetto al resto dell’abitato.

Da qui i ragionamenti successivi che per selezione hanno portato ad evitare una “mimetizzazione” che in ogni caso non avrebbe avuto come risultato l’integrazione nel contesto e ad escludere una frammentazione verticale che ne avrebbe snaturato la storia e ne avrebbe reso un’immagine “camuffata” priva di qualità.

La scelta si è orientata quindi sulla “caratterizzazione” che riconoscendone la particolarità ne definisse l’immagine e quindi una presenza rispetto al paesaggio urbano. Si erano definite alcune proposte cromatiche che sicuramente erano poi state sottoposte al Condominio per le scelte definitive. In ultimo vale la pena di ricordare che una coloritura muta nel tempo acquisendo sfumature, variazioni cromatiche, perdendo man mano una omogeneità per l’esposizione al sole, alla pioggia e più in generale al trascorrere delle stagioni.

seminario oraAvverrà che ad un certo momento della storia della Ventimiglia Alta si dovranno riconsiderare interventi di riqualificazione o un nuovo piano del colore che potrà modificare i parametri percettivi. Le premesse concettuali e le soluzioni adottate con il mutare delle sensibilità potranno definire una nuova elaborazione della teoria del colore da applicare in questo caso particolare.

Una cosa è certa, il nostro “elefante” non potrà mai passare inosservato indipendentemente dal “trucco” che deciderà di adottare.

6 dicembre 2017 – Mauro Marsullo, architetto, ha fatto parte del gruppo di lavoro che ha redatto il Progetto del Colore per Ventimiglia Alta nell’anno 2009 , Amministrazione Scullino, con Finanziamento Regionale anno 2008, in qualità di consulente per Arred Liguria

 

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