Il riferimento normativo dell’aumento è l’art.40, comma 1-ter, del DL 6 luglio 2011, n.98 (differito al 1° ottobre ad opera dell’art. 11 del DL n. 76/2013).
Per avere chiarimenti interpretativi su come applicare concretamente detto aumento dell’aliquota IVA ordinaria è possibile far riferimento al precedente aumento e quindi alla Circolare dell’Agenzia delle entrate n.45/E del 12/10/2011. In ogni caso ricordiamo che da oggi l’aliquota IVA ordinaria passa dal 21% al 22% (l’aliquota del 21% non è più vigente per alcun bene o servizio).
Per sapere su quale operazioni è obbligatorio applicare l’aliquota del 22%, occorre far riferimento al momento di effettuazione dell’operazione di cui all’art.6 del D.P.R.633/1972 (non rileva invece il momento dell’esigibilità).
Esaminiamo alcuni casi particolari per capire se dobbiamo applicare o meno la nuova aliquita del 22%.
Avviso di Parcella (o Parcella pro-forma): se è stato emesso prima dell’entrata in vigore della norma e la fattura definitiva viene emessa successivamente all’entrata in vigore della nuova aliquota, è necessario cambiare l’aliquota da 21 a 22%.
Consegna merce (DDT): si considera il momento di consegna della merce per determinare l’aliquota da applicare; quindi se la merce è stata consegnata prima dell’entrata in vigore della legge con emissione del documento di trasporto, la fattura deve indicare ancora il 21% anche se viene emessa dopo l’entrata in vigore della legge stessa.
Acconti: se prima dell’entrata in vigore della nuova aliquota è stato pagato un acconto con fattura al 21%, il 22% si applica solo sull’imponibile residuo.
Note di variazione: se si rettificano, anche dopo l’entrata in vigore della norma, operazioni già fatturate in precedenza al 21%, l’aliquota applicabile è quella del 21% della fattura originaria.
Operazioni con Amministrazioni pubbliche: l’aliquota rimane al 21% a condizione che la fattura sia stata emessa ed anche registrata, entro il 30 settembre 2013, giorno precedente dell’entrata in vigore della nuova aliquota.
E’ irrilevante il fatto che la fattura sia stata pagata o meno entro il 30 settembre 2013.
1° ottobre 2013 Marco Prestileo
I governativi del governo cadente hanno deciso che ci volevano chiedere più soldi con l’iva però io l’o capito che la manovra è buona. Il mio amico che fa l’economia e commercio mi ha spiegato che l’iva poi te la togli dal debito col credito e così alla fine quelli che hanno i debiti ripagano i crediti e anche al contrario funziona lo stesso. Così alla fine nessuno paga però abbiamo tutti più debiti e all’europa gli diciamo che tanto poi ci devono comprare i bot con l’interesse. E guadagniamo anche lì con i cedolini che si staccano una volta all’anno o anche due.