La strategia di contrasto all’evasione da parte della Guardia di Finanza differisce in base alla dimensione dell’impresa.
La Guardia di Finanza ha pubblicato il 19 novembre 2014 una circolare in cui fa il punto delle strategie di controllo per combattere l’evasione fiscale.
Combattere l’evasione è un obbligo e un dovere, su questo principio nulla da dire, abbiamo invece spesso contestato, anche da questo blog, i metodi utilizzati e i risultati di questa lotta.
Di recente avevo commentato favorevolmente, ma anche con un po’ di stupore, la nuova strategia dell’Agenzia delle Entrate alla lotta all’evasione (vedi qui l’articolo).
Sembra però che sul metodo non ci sia molto coordinamento tra la strategia annunciata dall’Agenzia delle Entrate e quella della Guardia di Finanza. O meglio, sembra che non ci siano grosse novità. Non pare infatti cambiare di molto il metodo della Guardia di Finanza che pare continuerà a controllare le piccole e medie aziende con i sistemi tradizionali dell’accesso in loco.
In particolare, nella circolae della Guardia di Finanza, viene effettuata un’importante distinzione tra i contribuenti di piccole e medie dimensioni e le imprese più grandi e organizzate per le quali si può configurare la costituzione di stabili organizzazioni in Italia o la simulazione di residenza fittizia all’estero.
Per le imprese di minori dimensioni che hanno omesso gli obblighi dichiarativi, la Gdf terrà conto della movimentazione delle merci e degli altri fattori legati alla produzione. A tal fine, gli accessi per rinvenire documenti, appunti, agende e contabilità parallele potranno essere eseguiti anche presso i domicili privati dove più verosimilmente possono essere custoditi tali documenti.
Per i soggetti che, invece, hanno una struttura aziendale avanzata, e, quindi, in genere con impianti contabili ben organizzati, coerenti e attendibili nel loro complesso, spesso soggetti a rendiconto da parte degli organi di controllo interno o da parte di altre società controllanti, controllate o collegate, i verificatori procederanno alla ricostruzione del volume d’affari e della base imponibile, tenendo comunque in considerazione anche le rilevazioni contabili mediante un confronto continuo con il contribuente. (Fonte: Il Sole 24 Ore e Fisco e Tasse.com).
Controlli serrati quindi e alcuni anche invasivi della sfera privata e familiare (quelli presso il domicilio privato). La grande professionalità della Guardia di Finanza e le tutele riconosciute al contribuente (LEGGE 27 luglio 2000, n. 212 Disposizioni in materia di statuto dei diritti del contribuente) faranno da “moderatore”.
29 novembre 2014 – Marco Prestileo
Dialogo intercorso tra la sottoscritta e una agiata signora piemontese :
” guarda , mio marito che è avvocato , principalmente lavora con grandi aziende alle quali insegna come evadere legalmente il fisco”.
Sono rimasta basita, e anche se non sono piu’ una ragazzina ho conservato un po’ di ingenuità mista a fiducia per le istituzioni per cui sentire che ci sono professionisti che lavorano per scoprire come evadere legalmente il fisco mi provoca una serie di sentimenti che mi sottolineano la decadenza della nostra società e anche tanto schifo!!!! E dire che Brunetta qualche anno fà tuonava contro i dipendenti pubblici considerati la rovina dell’Italia!!!