Quando a Torino studiavo “in utroque iure” diritto canonico e diritto ecclesiastico alla cattedra del canonico Luigi Maffeo, futuro Arcivescovo Titolare di Castello di Numidia e Ordinario Militare d’Italia col grado di Generale di Corpo d’Armata, mi ero imbattuto a mia insaputa in un bisavolo di Baby Yoda, vissuto ai tempi di Papa Gregorio IX e dei suoi Decretali.
Il Pontefice era un fine giurista e quei documenti sono rimasti in vigore come “Corpus Iuris Canonici” fino al Codice del 1917 e come “extra vagantia” nel mondo laico hanno potentemente influenzato la pandettistica prussiana del Secondo Reich con giganti come Georg Beseler e Otto von Gierke.
Successore vulcanico di San Pietro, Gregorio IX aveva gettato le basi degli “Acta Apostolicae Sedis”, la futura Gazzetta Ufficiale vaticana che sopraggiungerà poco dopo, aveva organizzato la sesta crociata ad Acri, aveva legittimato i due ordini religiosi dei frati predicatori domenicani e minori francescani e portato sugli altari i loro fondatori, Domenico di Guzmán e Francesco d’Assisi e due discepoli di quest’ultimo, Elisabetta, Regina d’Ungheria e terziaria francescana, e António da Padova e “de Lisboa”, portoghese come José Mário dos Santos Mourinho Félix, Patrono della Roma che domani sera gioca a Napoli.
Baby Yoda era raffigurato in un manoscritto su pergamena nel personaggio biblico di Sansone mentre perde la pazienza con i Filistei che gli avevano tagliato i capelli.
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Col saio indosso lì per lì avevo scambiato Baby Yoda per un altro frate domenicano, Girolamo Savonarola, quello che nel Quattrocento voleva fare il “Campo Largo” a Firenze e “mal gliene incolse”, come è capitato l’altr’anno con i cinque stelle a Letta.
Ma poi la somiglianza con l’immagine dell’incunabolo mi ha riportato indietro ai tempi dei miei studi giovanili a Torino e ho capito che Baby Yoda è uno dei “nostri”, anche il Divo Giulio aveva le orecchie larghe come le sue, il genoma è lo stesso.
E pure Gaetano Scullino detto “Tano” ha il medesimo codice genetico però la sua è la “Variante Intemelia” che non si trasmette dal pulpito ma “porta a porta”, in campagna elettorale.
A primavera si vota a Ventimiglia e per Tano è un invito a nozze.
L’esame pre-matrimoniale dei sondaggi lo ha superato con un 36,9 % ma con lui la Commissione Esaminatrice è stata troppo severa, Tano meritava molto di più e magari anche con qualche credito da spendere nelle elezioni provinciali di secondo livello.
Così con la scusa del bisavolo biblico e della genetica andreottiana ho intervistato “fra Baby Yoda” per sentire come lui vedeva da Saturno la situazione della nostra corrente “Primavera” qui a Ventimiglia.
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“Figliuolo, mai confondere il sacro con il profano!”, ha esordito, “un conto sono le politiche e un altro le amministrative, alle politiche voi terrestri votate con il cuore e con il cervello, alle amministrative invece votate con tutti gli altri organi, soprattutto con orifizi e corpi cavernosi che ignorano i simboli dei Partiti.”
“Ventimiglia non fa eccezione e questa volta non sarà la pancia l’organo più attivo ma il fegato per via dello stop traumatico che si è verificato proprio nel momento cruciale per cose che toccano tutti i cittadini, le opere pubbliche in cantiere e diversi servizi essenziali sovracomunali.”
“L’amaro del fiele finirà in bocca ai Partiti, gran parte dei loro elettori andrà in libera uscita”, la risposta alla prima domanda.
Nelle interviste, diceva uno che se ne intendeva, “rispondono le domande, non le risposte che si limitano a confermarle” e io ho fatto a Baby Yoda le domande “furbe” che si intuiscono dalle risposte.
“Sicuramente, senza il minimo dubbio”, risponde fra Baby Yoda, “il prossimo sindaco sarà un disintossicante del fegato e visto che la cirrosi epatica è figlia della sbornia dei Partiti nel 2019 sarà espresso da una COLLETTIVITÀ SOCIALE, come l’avrebbe definita von Gierke.”
Lo sentivo caldo e gli ho fatto una seconda domanda “furba”.
“Sicuramente, senza il minimo dubbio,” risponde fra Baby Yoda, “la terapia epatica comporta la presenza di un PRINCIPIO ATTIVO che deve essere ATTUALE, AUTENTICO e CONCRETO, veicolato da eccipienti che in questo momento sono in elaborazione.”
Terza domanda “furba”.
“Sicuramente, senza il minimo dubbio” risponde fra Baby Yoda, “la confusione del quadro elettorale a Ventimiglia è da attribuire agli eccipienti. Fuor di metafora, se i quattro o cinque Partiti di centrodestra unito coagulano sarà la fotocopia del 2019, altrimenti da “Lista Scullino Sindaco” civica la COLLETTIVITÀ SOCIALE diventerà indipendente e i suoi apparentamenti, e relative contropartite, saranno OPEN, non più supportata da una coalizione di Partiti ma da una pluralità di liste di area che non siano tra di loro incompatibili.”
Quarta e ultima domanda “furbissima”.
“Sicuramente, senza il minimo dubbio” risponde fra Baby Yoda, “i Partiti hanno gli anticorpi, un loro sistema immunitario, e sinistra e destra nel secondo caso avranno i loro candidati-sindaco. Però come highlander ne rimarrà solo uno al ballottaggio a giocarsela con la “Lista Scullino Sindaco” indipendente, aperta alle liste di transfughi dai Partiti, ai “figliuoli prodighi pentiti” e alle “new entry” ecologiche & giovanili.”
A questo punto, nel congedarmi da Baby Yoda, mi è venuta in mente la consolazione di quello con la bella moglie che in paese la dava a tanti: “Meglio mangiare una Saint-Honorè in compagnia che una merda da soli.”
Ecco.