Con l’auspicio che i gabbiani tornino a volare

Lo “spirito del tempo” oggi è diventato il limbo di una moratoria su tutto, a partire da sé stessi e dalla propria identità perduta.
Le categorie sociali e politiche che ci rendevano riconoscibili sono scomparse, quelle giuridiche sono confuse e sbadite e le appartenenze biologiche di genere sono sotto attacco.
Chi dissente e si oppone alla deriva viene relegato nel ghetto dei complottisti che dietro alla evoluzione egualitaria e globalista vedono oscure trame sataniche.
Il Ministro della Difesa che si inginocchia davanti al Milite Ignoto adesso è simbolo dello “Zeitgeist” di tregua, un armistizio che fermi la demolizione del patriottismo italiano da troppo tempo celebrato solo notarilmente alle feste comandate come si ottempera a un atto dovuto.
Quando, più di 80 anni fa, ho raggiunto l’età della ragione mi hanno detto che la Patria era l’Italia, la sua bandiera era il Tricolore, che mio Padre era andato in Russia a difenderla, che io ero stato battezzato in una Chiesa cattolica dove avrei imparato il suo catechismo e partecipato ai suoi riti, e che la mia Famiglia era composta da Papà, Mamma e sorellina.
Ho anche capito da funzioni biologiche di essere un maschietto, il che avrebbe avuto i primi effetti di genere sul colore del mio grembiulino.
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Oggi nulla è più come allora, non sappiamo più chi siamo.
Cominciamo finalmente a aprire gli occhi e a accorgercene dall’arrivo a Palazzo Chigi di una donna controcorrente, da gesti come quello del Ministro della Difesa, dalla sconfessione dei dogmi vaccinali fino a ieri imposti come atti di fede e dalla estrema difesa contro l’invasione delle proprietà private da parte di orde di invasati.
Perché non siano una sterile geremiade le mie considerazioni le ancoro alla quotidianità.
Ieri pomeriggio i miei Nipotini facevano il ponte e Davide mi ha chiesto di portarlo a fare un giretto a Ventimiglia Alta, uno dei suoi luoghi “magici”, dove zio Tano gli aveva “WhatsAppato” di andare ad ammirare un “murale” sulla facciata di una casa alla Colletta, donato dal signor Thielen, un cittadino olandese.
Combinazione la Chiesa romanica di San Michele Arcangelo era aperta al pubblico e così abbiamo fatto un selfie e detto la preghierina anche alla Madonna di serie B, quella di Polsi, alla quale è preclusa la processione per il suo concorso esterno ad associazione mafiosa.
Abbiamo parcheggiato sotto il Palazzo dei Conti di Ventimiglia che ultimamente ospitava le suore giannelline, quelle “dell’orto” e Sandra, una anziana Signora, amica di Davide, che siamo passati a salutare ci ha parlato della devastazione di quell’angolo di Paradiso da parte di migranti in cerca d’asilo notturno.
Combinazione era la sera di Halloween e le strade al nostro rientro a Sanremo erano invase da zombie, metafora di come ci siamo ridotti negli altri 364 giorni dell’anno.
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Dettagli quotidiani che come i gabbiani del “murale” non volano via ma che restano lì a parlare alla coscienza di ciascuno di noi per farci tornare quelli che eravamo.
Il 27 maggio dell’anno scorso Tano salutava la stagione di rigenerazione che quel giorno si apriva, “urbana” per l’Advisor, “civile” per Scullino.
Ricordo le sue parole: “…sulle ceneri dell’antico palazzo dei Conti di Ventimiglia Guerra-Lascaris, poi diventato Convento, nasce il futuro della Città alta con una nuova e grande vocazione turistica.
E’ il nostro auspicio, che vogliamo fortemente diventi realtà.
Riteniamo che questo progetto pubblico-privato di enorme importanza possa completare la rigenerazione del “Centro storico”, un obbiettivo da noi avviata negli anni precedenti attraverso investimenti finanziati con i fondi comunitari Par-Fas e altri, investiti nella illuminazione, nei parcheggi, nell’arredo delle piazze dei sestieri e nel restauro di edifici.
Oggi abbiamo il nuovo porto, il collegamento verticale tra la zona della Marina San Giuseppe e il “Centro storico” attraverso un ascensore e in questo nuovo progetto inseriamo nuovi parcheggi pubblici per gli abitanti di Ventimiglia Alta.
La Chiesa Barocca e il giardino del Corsaro Nero, che sono parte di questo progetto rimarranno però esterni ad esso, come sue pertinenze ma con accesso autonomo e aperte al pubblico.
Lo storico palazzo dei Conti di Ventimiglia rinascerà a nuova vita, e mi piace dire che è il fiore all’occhiello dell’intera operazione di rilancio turistico e culturale della Città Alta”.
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Dopo un anno di intenso lavoro per realizzare questi auspici che, tra l’altro, in quella struttura “medical” di eccellenza avrebbero portato alla creazione di 180 nuovi posti di lavoro, voilà! ecco che tre zombi gli hanno fatto lo scherzetto.
Anzi lo hanno fatto alla loro Città, alla loro categoria politica e di Partito di appartenenza e a quella sociale di cittadini condannati in altre epoche all’esilio e nell’antica Roma alla “acquae et ignis interditio”.
È tempo che la moratoria finisca, che la Madonna sia promossa in serie A e che il gabbiano Tano torni a volare, lo dicono anche i muri.
Bruno Giri

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