Chi non si è mai rifugiato nella logica assolutoria del gruppo, e ha saputo mantenere la propria individualità

Coperti dal segreto e senza vincolo di mandato i senatori ieri a Roma hanno confermato di essere “boni viri” e al primo turno hanno eletto Ignazio La Russa loro presidente.
Poi, sul fatto che il Senato per Cicerone sia una “mala bestia” faccio un distinguo perché non tutto il male viene per nuocere.
Per esempio diventa un bene quando la malvagità collettiva e impersonale del Senato non serve ad assolvere ma a condannare il pugno di congiurati che ha assassinato Cesare e che ha pugnalato Scullino e quelli che nel quadrunvirato elettorale di centrodestra non hanno votato La Russa.
Lo penso nel tirar fuori dall’album di famiglia di tre anni fa il triangolare tra Berrino, La Russa e Scullino a Ventimiglia in un quadretto da aggiornare e che vede il primo conquistare il laticlavio, il secondo salire alla presidenza del Senato e del terzo mostrare al popolo di Ventimiglia la tunica insanguinata come Marco Antonio con quella di Cesare.
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Tre pecore nere che per un verso o per l’altro non si sono mai rifugiate nella logica assolutoria del gruppo e che hanno sempre saputo prendersi le proprie responsabilità individuali, nel Governo regionale, all’opposizione del Governo nazionale o alla guida della propria Città, ognuna nel proprio ruolo.
Oggi in una comunità politica manipolata da meccanismi ultra sofisticati non condividere la banalità del male è follia suicida.
Né più né meno come ai tempi di Gesù quando a metterlo in croce è stato il gruppo, cioè prima il Sinedrio e poi la folla convocata da Ponzio Pilato, due entità impersonali che lo avrebbero assolto se soltanto avesse rinnegato tutto e smesso di dirsi il Messia.
Così i tre congiurati che il 23 giugno scorso hanno fatto cadere l’Amministrazione Scullino hanno un nome e un cognome però la logica perversa del sinedrio leghista li ha resi anonimi, si è assunta la paternità del gesto e ha convertito il male in bene.
Di fronte alla condanna del 25 settembre scorso la mala bestia si rifugia nella matrioska CDU, Centro Destra Unito, con una chiamata di correo che grida vendetta al cospetto di Dio e degli uomini.
Un elettore su tre a Ventimiglia ha scelto un senatore “bonus vir” e tale rimarrà, conoscendolo ne sono certo, soprattutto dopo aver visto all’opera al Senato 16 disertori assolti dalla logica della “mala bestia” che confonde tra lealtà di gruppo, omertà e complicità di cui non sa pentirsi

Bruno Giri

 

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