Questa mattina un galoppino della Lega Carbonara a corredo di un servizio di Pietro Zampedroni su Sanremonews.it dal titolo: “Ventimiglia ultimo e unico laboratorio politico in provincia tra fratture interne al centrodestra e moti di protesta per le strade” mi ha fatto avere il dispositivo della sentenza di condanna a morte del dittatore e tiranno Adolfo Benito Francisco Franco Scullino detto “Tano”, emessa a Ventimiglia, provincia di Norimberga, dalle “segreterie cittadine e provinciali di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia” in data 23 giugno 2022, giorno dello sciacallo.
Francamente non mi aspettavo la prosa gelida e curiale della Santa Inquisizione e neppure quella alchemica, forbita e al veleno che nella DC in casi come questo le correnti distillavano con l’alambicco.
Ma qualcosa di sensato e in pace con consecutio temporum, logica, buonsenso, grammatica e sintassi, beh! almeno questo mi era dovuto, e invece niente, neppure il minimo sindacale.
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Lacuna che però con la pagliacciata dell’inaugurazione del point elettorale in via Cavour aiuta a separare la realtà dalla sua rappresentazione romanzata che trovo nel servizio di cui sopra, al netto di alcune verità.
La prima verità riguarda la ribellione al “pensiero unico” attraverso le Liste Civiche. Nel 2019 in Consiglio comunale erano 5 a fronte di 4 Partiti, avevano 7 consiglieri a fronte di 10 con la tessera in tasca, e con “Tano” Scullino esprimevano il sindaco.
Nei tre anni successivi mentre le Liste Civiche, di destra e di sinistra, marciavano compatte il marasma dei Partiti ha gettato benzina sul fuoco della ribellione.
Un Partito, Forza Italia, è sparito dai radar, un altro, Fratelli d’Italia, si è dimezzato, un altro, Cambiamo! è nato, la Lega in ammollo si è colorata di rosso e ha cominciato a perdere i pezzi e solo il PD coi suoi due tesserati è rimasto stabile grazie al “rigor mortis”.
Una seconda verità è la “deflagrazione del centrodestra”, espressione corretta in fisica, ma romanzata in politica e crimine amministrativo al cospetto della Città.
Mi spiego.
1°. I 9 consiglieri necessari e sufficienti per sciogliere il Consiglio comunale sono stati PD (2), Liste Civiche di sinistra (4) e Lega (3 su 5). Dunque la deflagrazione “politica” è di 3 da una parte e 8 dall’altra parte poiché la maggioranza di centrodestra era di 11. Ergo 9 versus 8, una scorreggia ha “deflagrato”, non una bomba.
2°. L’operazione non ha nulla di politico ma è stata, come si usa dire, “di bassa Lega”. Il miracolato sulla via di Montecitorio consapevole che i miracoli non si ripetono, specie dopo il taglio delle poltrone e i sondaggi al ribasso, si era pianificato un lunario di dodici mesi, da onorevole calante, da commissario politico pieno e da sindaco crescente. Ma un mese dopo aver sciolto il Consiglio comunale di Ventimiglia Mattarella gli ha sciolto la Camera e il suo piano di collocamento personale a fasi lunari è saltato.
3°. Ma è in amministrazione che la “deflagrazione” ha profili di autentico dolo che però non compare nella sgrammaticata e farneticante sentenza di condanna che addirittura ignora la materia, ma dalla affannosa e maldestra difesa dalle accuse del “Duce” Scullino.
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Troppo da dire, mi limito a un solo flash che dice tutto della malafede dei tre leghisti carbonari e dei loro mandanti e sodali.
Pratica COOP: il 28 giugno il caporione carbonaro replica a “Tano”: “Ci siamo schierati contro, da sempre, perché non riteniamo quel luogo adeguato e non rileviamo l’interesse pubblico per un nuovo supermercato alimentare in centro città. Glielo hanno detto i residenti, le associazioni di categoria dei commercianti, il centrodestra, perfino un consigliere comunale della sua lista, ma niente, ha preferito votare con il PD (a proposito di inciuci).” “Abbiamo aperto la crisi perché Scullino ha votato con il Pd, non la Lega.”
Leggo il dispositivo dell’Atto n° 499-2022 – Seduta n° 3741 – del 01/06/2022 – Numero d’Ordine 25 Prot/2022/391754 della Giunta Regionale Ligure, organo competente ad approvare la variante del distretto di trasformazione per realizzare una Media Struttura di Vendita commerciale.
Alessandro Piana è vice Presidente dell’Organo deliberativo, è presente e votante ed è pure Commissario Provinciale della Lega e attuale capolista al Senato nel proporzionale.
Ecco la decisione: “Delibera: 2) di approvare la variante al vigente PUC del Comune di Ventimiglia … consistente nella creazione, all’interno del distretto di trasformazione… di un nuovo Ambito di Riqualificazione denominato “A.RI.com3 – Cabagni Baccini”.
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L’antefatto comunale sulla “procedibilità” della pratica sarebbe stato un misfatto comunale se l’istruttoria tecnica non fosse stata portata nei termini di legge all’esame dell’Assemblea cittadina, cosa avvenuta il 5 agosto dell’anno scorso.
Quel giorno la Lega intemelia ha votato CONTRO il medesimo provvedimento sul quale la Lega provinciale e regionale, politicamente e giuridicamente titolare della competenza esclusiva, voterà A FAVORE e il bello è che tutti gli altri Partiti del centrodestra hanno votato anche loro A FAVORE.
Neppure il PD, non ostante la cinghia di trasmissione COOP, ha votato compatta, 2/3 A FAVORE e 1/3 CONTRO e ASTENUTO.
Però il capro espiatorio è “Tano” per aver compiuto da Sindaco un atto dovuto.
È solo un flash, ma lascia intuire il resto sui deliri della Lega carbonara.
Bruno Giri