Questa mattina è esploso il dibattito su negozi e intere aree commerciali che verranno spazzati via dal web, dal nemico amazon. Oltre ad essere un discorso che questo blog aveva già affrontato nell’articolo Breve storia di un eroe ventimigliese si tratta di un incubo ricorrente di tutti i nostri commercianti. Ma, a parte discuterne e attendere l’oblio, c’è qualcosa che si può fare? Si, sicuramente si. Un esperimento interessante che mi è stato segnalato da una attenta collaboratrice del blog
è quello di alcune città, di dimensioni pressochè simili a quella di Ventimiglia, che creano la propria piattaforma web accompagnata da una logistica urbana di pronta consegna dei prodotti. In pratica, tutta la città diventa ANCHE virtuale e diventa possibile acquistare su un’unica piattaforma e-commerce – del tutto simile ad Amazon per funzionalità e ampiezza – i prodotti e i servizi che si desiderano, comodamente da casa. Naturalmente, la differenza con Amazon è che i prodotti provengono da negozi del territorio e che il cliente, al momento del reclamo o della necessità di un servizio post-vendita, sa esattamente dove andare e a chi rivolgersi. In più, la piattaforma è accessibile anche da non residente quindi, pur non potendo pretendere di competere con Amazon, sicuramente è possibile che i clienti arrivino anche al di là della frontiera cittadina.
Naturalmente, quanto sopra, richiede una certa progettualità che non può essere demandata al singolo commerciante: deve intervenire la mano pubblica, quantomeno nel coordinare e ispirare il tutto. E allora, sino a che non avremo un governo cittadino “progettuale” non ci sarà speranza. Ci sarà qualcuno abbastanza coraggioso da includere questa o altre ambiziosi proposte nel proprio programma elettorale?
12 novembre 2018 – Albino Dicerto