La politica vince sempre il suo gioco con i cittadini perché i cittadini dimenticano in fretta. Noi cittadini soffriamo di un terribile difetto della memoria a lungo termine che non ci permette di rimanere indignati o avanzare richieste per più di 2 giorni consecutivi. Soffriamo acutamente nel breve termine per un incidente stradale (la priorità diventano le strade, le buche), accatastiamo parole su parole per i danni di pioggia e vento (la priorità diventa la cura del territorio), sfioriamo il collasso isterico quando per 3 km di strada impieghiamo lo stesso tempo di un volo Roma-Newyork (la priorità diventa trovare nuove rotte).
Ma resettiamo tutto maledettamente in fretta, pronti alla nuova protesta sulla priorità del momento. E la politica ci segue, elargisce risposte immediate, contingenti, mai programmate veramente. Risponde al nostro bisogno del momento con proclami (del momento) senza mai minimamente farsi sfiorare dall’idea che dopo qualche mese qualcuno chiederà il conto. Riuscirà il nuovo sindaco a fissare le priorità (in ordine di urgenza) e affrontarle, indipendentemente dagli eventi che caratterizzeranno ogni singolo giorno del suo mandato?
7 novembre 2018 – Albino Dicerto