Passati indenni alla prima vera prova della stagione. La penisola è semidistrutta dalla crisi di nervi del nostro ecosistema che, evidentemente, non ci sopporta più. Guardo con stupore al continuo adattarsi dell’uomo alla degenerazione dell’ambiente, a questo continuo preoccuparsi di come tamponare la situazione oggi, senza pensare che domani sarà peggio. Alla continua mancata presa di coscienza che qualcosa, la fuori, sta accadendo e che, con ogni probabilità, è colpa nostra. E’ colpa delle lunghe colonne di auto, è colpa dei nostri modelli di vita esagerati, è colpa dei nostri governi nazionali e locali che o non fanno assolutamente nulla o, quando fanno qualcosa, lo fanno guardando al breve periodo, al consenso immediato. Se cade un ponte lo ricostruiremo (prima o poi), se si ammalano gli alberi li taglieremo, se arrivano i migranti ce li terremo. Se fallisce un sindaco, lo cambieremo. E la vita va avanti, ancora per un pò. Forse.
30 ottobre 2018 – Albino Dicerto