La carica degli Unicorni

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Riceviamo e pubblichiamo la consueta analisi macroeconomica del nostro prezioso esperto ! Buona lettura a tutti!

Viene chiamata « Unicorno » una Start-Up, che superi il miliardo US$ di Market Capitalization. All’inizio del 2016 erano 229. Quasi tutte in campi fortemente innovativi. La numero uno resta la Uber, con un Initial Public Offering, che l’ha valutata $68 Miliardi. Parto da questa, perché mi sembra ben incarnare quella rivoluzione, che si prepara a sconvolgere molte delle nostre certezze e dei nostri pregiudizi. L’idea fondante della Uber era abbastanza semplice : gestire una flotta di vetture in continua circolazione, ottimizzata grazie ad una rete di Smart Phone, in grado di soddisfare al meglio qualunque esigenza di spostamento del singolo con bassi costi e flessibilità assoluta: lo Smart Ride-Hailing . Questo é stato solo l’inizio e mi ricorda gli albori dell’auto alla fine del XIX secolo. Anche a quei tempi se ne compresero subito le grandi possibilità di sviluppo, ma non si riusciva a capire, quali compagnie ne avrebbero beneficiato, l’unica cosa chiara era la fine dell’uso dei cavalli per il trasporto privato. Vi ho già parlato della Didi Chuxing cinese, che ha ripreso l’idea dello Smart Ride-Hailing, impiegando già più di un milione di tassisti. Dal canto suo la Uber sta investendo $300 milioni con la Volvo per sviluppare un modello XC90 totalmente automatico, che solo nel periodo di test porterà a bordo un autista. Un ulteriore passo lo ha fatto il Presidente della Ford, annunciando l’introduzione di un’auto completamente …..autonoma, perdonatemi il bisticcio. Insomma dopo 130 anni l’automobile diverrà veramente un’ ….auto. In buona sostanza sarà disponibile sul mercato nel 2021 un veicolo senza volante, accelleratore e freno, che diverrebbe la base di una rete di trasporto individuale utilizzabile 24/24 e 7/7. Una cosa sola é chiara: questo prodotto avrà un impatto distruttivo sull’industria automobilistica. La ragione é semplicissima : attualmente l’utilizzo di un’auto é pari al 3% delle sue possibilità, una rete intelligente potrebbe raddoppiare questo utilizzo al 6% e quindi la necessità di autovetture circolanti negli US scenderebbe da 17 milioni a 8,5 milioni. Insomma sarebbe praticamente un suicidio per l’industria, ma non si vede alcuna alternativa, tanto che la General Motors ha deciso di fare la stessa cosa insieme alla Lyft Inc. Ora il dubbio é: scommettere su Tesla Motors, Google, Apple o su un produttore tradizionale capace di rivoluzionare se stesso. L’unica certezza é l’arrivo di tempi grami per gli assicuratori di auto, poiché questa applicazione, a differenza del tradizionale Car-Sharing e dello stesso Smart Ride-Hailing non fa perdere mai il totale controllo del mezzo alla società di servizio.
Questo é solo un esempio, ma ve ne sono molti altri: la distribuzione tramite droni volanti, che Amazon ed Ali Baba stanno studiando, il mercato in ebollizione delle APP e della Realtà Aumentata Augmented reality (AR) , l’Indutainment, la Mobile Television Servicing, ancora la distribuzione di pasti da parte società come Deliveroo e Just Eat ( anche loro Unicorni ). Anche i Social Network ed i gestori delle Carte di Credito non dormono sonni tranquilli. Il Professor Leon C. Megginson, della Louisiana State University di Baton Rouge, sintetizza il pensiero di Charles R. Darwin con la massima « Non é la specie più forte o la più intelligente a sopravvivere, ma quella più capace ad adattarsi al cambiamento » . Questo vale senza dubbio per l’investitore nei prossimi anni a venire. Il motto del mio primo datore di lavoro era « THINK », che la sua consociata italiana aveva tradotto miseramente in ” RIFLETTETE ” . Beh … anche l’IBM dal 1980 in poi non é riuscita a stare al passo coi tempi ed ha perso il suo primato.
Due notarelle, assolutamente non correlate : gli USA stanno trasferendo le 50 bombe atomiche B61 dislocate nella base turca di Ircirlik ( la stessa concessa ai bombardieri russi per « rifornimento » ) alla Romania; dopo la fiammata di lunedì 15 le Borse si sono ammosciate: ricatto alla Yellen o dubbi sulla prossima fine delle “magnifiche sorti e progressive” ?

– 21 agosto 2016 – Bea M. –

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