Oggi dopo aver letto la locandina dello storico giornale genovese, diffuso principalmente in Liguria, e l’intervista all’interno che avrebbe dovuto essere conseguentemente altrettanto d’effetto, abbiamo forse capito perché alcuni dicono che questa gloriosa testata sia un po’ in crisi e perchė La Stampa di Torino, quotidiano concorrente, sembra riuscire a vendere molte più copie del suo antagonista genovese, anche nella provincia di Imperia.
La gente ė stanca di leggere ricostruzioni fantasiose! La gente ė soprattutto stanca di farsi prendere in giro. Quindi, potendo scegliere, tende a preferire un quotidiano che ritiene più “serio”, quello che magari ha locandine e titoli meno suggestivi ma che tende a raccontare il fatto, la notizia più corrispondente alla realtà.
Vi ė una ragione specifica che spinge questi soggetti a raccontare fatti e circostanze non vere? Si, probabilmente più di una. La più banale ė quella che con un titolo suggestivo si riesce a spingere il lettore occasionale all’acquisto del quotidiano che diversamente non comprerebbe. La soluzione più complessa vede alle spalle della singola falsa notizia una cospirazione, condotta da un gruppo ristrettissimo di “potenti” che si incontrano in qualche salotto genovese e/o romano e decidono di cambiare gli equilibri economico – politici della nostra provincia. Vi sono poi soluzioni intermedie o complementari, a seconda dei casi, che passano dall’invidia alle ripicche personali o dalla sete di protagonismo alla frustrazione.
Qualunque sia il vero motivo, la notizia falsa resta tale e la verità emergerà. Resta l’amarezza della persona onesta che contro l’offesa ricevuta nulla puo’, tranne che sporgere querela, e la pochezza e immoralità di chi offende senza motivi, nascondendosi dietro (il sacrosanto) diritto di libertà di stampa.
Ventimigliablog
Non è un discorso diverso da quello fatto sui blogger: la faziosità sta pian piano diventando la stessa, un lento scivolare verso il ridicolo. Col tempo è stato gettato fango su persone con notizie false, senza mai avere il buon gusto di fare mea culpa una volta verificata la falsità della notizia. Lo stesso discorso fatto per i blogger: le persone intelligenti sanno leggere e farsi un’idea.. Quelle che non ne hanno voglia leggeranno la locandina e andranno in giro col sorriso credendo di aver avuto l’illuminazione divina e la verità assoluta. Questa è la realtà e questa è l’Italia. Ho imparato per esperienza, e voi piu di me, che a pagare è sempre chi ci mette la faccia, mai chi ci mette la firma.