Noi minorenni

L’imprenditore arriva, chiede le autorizzazioni ed è pronto a partire. Ma, qualcosa, va storto. Un’intera amministrazione comunale si scaglia contro la libertà d’impresa, calpesta e distrugge l’articolo 41 della costituzione ed ogni libertà di iniziativa economica abitualmente riconosciuta a qualsiasi imprenditore nel mondo occidentale.

In nome del Comunismo, spererei. Ho un sussulto, finalmente ma. No. Mi viene detto di no. Non è ancora tempo.

Mi viene detto che, il grosso problema è che un’orribile sala scommesse sta per aprire di fronte ad una scuola. Orrore e sdegno. Bisogna intervenire, questo è certo. E visto che siam con il manganello in mano, segnalo, sempre nell’area limitrofa alla scuola, Pino il Pizzaiolo Fino che produce pizze talmente buone da esporre i nostri giovani al rischio di obesità. Poco più in qua, proprio sulla via principale – orrore!!! – c’è un’edicola dove è possibile acquistare ogni genere di giornale – persino Top Girl e Playboy!!! -, che espone le nostre adolescenti alla distruzione mentale certa. Infine, di fronte alla scuola, da anni ahimè, c’è una chiesa cattolica, chiaro sintomo della mancanza di pluralità religiosa e di libertà di culto. Il male è in ogni dove. Sindaco, salvaci tu. Oppure,  comincia a pensare che le scommesse, noi minorenni, le facciamo online da almeno 5 anni, che nelle sale scommesse ci scacciano come la peste perché hanno paura di chiudere baracca e burattini non appena ci mettiamo piede. Che online facciamo molte altre cose. Noi viviamo on-line, ci innamoriamo on-line, discutiamo on-line. Nel vostro mondo reale, di voi anziani, caro Sindaco, non perdiamo tempo a fare nulla. Continuate pure a litigare, continuate pure a distruggere l’economia della città, continuate pure a scacciare i Piemontesi e l’iniziativa privata. Tanto, noi, troveremo un pezzo di pane on-line.

1 dicembre 2014 – Albino Dicerto

 

4 pensieri su “Noi minorenni

  1. Certo che questa amministrazione comunale che si scaglia contro la libertà d’impresa è veramente distruttiva!!
    Facciamo una bella cosa: mettiamo la sala scommesse direttamente nelle scuole e negli oratori, anzi procediamo meglio e mettiamola anche nel giardino di una scuola materna! Cosi’ le piante possono crescere subito dritte e non si avranno problemi in futuro.
    Se offriamo la possibilità di scommettere fin dalla più tenera età creeremo una doppia impresa: quella dell’imprenditore della sala e daremo un gran lavoro agli operatori sanitari che si dovranno occupare della ludopatia!!!!
    Per quanto riguarda il gioco on-line, direi che per incrementarlo e produrre soldi occorra continuare a non sostenere la famiglia, mantenere la povertà culturale, non offrire stimoli positivi ai giovani, non promuovere luoghi di sana aggregazione ecc ecc……

  2. Doppi sensi, sottile ironia, provocazioni per far riflettere e altro spesso sono un pungente modo di Albino per sottolineare il paradosso del sistema italiano.
    Altrettanto, in modo incisivo e maestrale, sempre provocatoriamente, Maria Luisa ha saputo evidenziare alcune delle tentazioni dell’essere umano, alcune deviazioni, spronandoci a riflettere e a cercare rimedi culturali, educativi.
    Leggendo entrambi gli interventi, forse un po’ callidamente, fuoriescono parole chiave come iniziativa private e libertà d’impresa, scuola, cultura, famiglia che paiono scontrarsi con l’iniziativa pubblica monopolistica dello Stato burattinaio del gioco. Gioco d’azzardo e scommesse che sono fonte di importanti entrate statali: una buona parte delle quali usata per curare la ludopatia e la disgregazione sociale che lo stesso gioco provoca. Altra apparente contraddizione, ma c’è ne sono troppe, é che il Consiglio comunale di una Città debba cercare con un regolamento comunale di impedire il rilascio di un’autorizzazione del Questore che a sua volta agisce, naturalmente, secondo le disposizioni di legge. Leggi emesse da quello Stato per guadagnare sul gioco. Personalmente sono contro le sale gioco e scommesse per i danni che provocano, ma mi piacerebbe agire in sinergia con lo Stato e non contro le sue leggi.

  3. Perché non impedire l’apertura dei tabacchini che vendono le sigarette sul cui pacchetto é scritto: attenzione il fumo uccide?
    Perché non tornare al proibizionismo, l’alcool distrugge fisicamente e mentalmente: chiudiamo le bottiglierie che vendono alcolici?
    E via di seguito …..
    Chi abbiamo dietro questo commercio? Accise, monopoli di stato sono ottime entrate pubbliche dello Stato.
    Sono contrario ad una sala scommesse vicino ad una scuola, ma …. lo Stato però ….. Buona notte.

  4. Lo Stato, purtroppo è diventato un’istituzione schizofrenica: da una parte cerca di curare le dipendenze da alcool, da fumo e dal gioco e poi con un messaggio , forse piu’ potente invita al gioco, all’alcool e al fumo.
    Alla base del pensiero malato dello Stato c’è forse la convinzione che dalla promozione alle dipendenze il guadagno sia maggiore rispetto alla spesa per curarle o forse c’è qualche altra motivazione che non conosco , o meglio che faccio finta di non conoscere. E non dico altro!!!
    Siamo noi cittadini che dovremmo impegnarci a promuovere l’autocoscienza e a costituire reti sociali piu’ forti che obblighino lo Stato a comportarsi diversamente

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