Mi assento un secondo e dei 40 candidati sindaci che si erano proposti negli scorsi mesi ne è rimasto solo 1. Io. Mi autoproclamo sindaco della città di Ventimiglia già ora, in modo da avere tempo di capire chi votare alle Europee. Silvio rimane, ovviamente, la mia scelta principale: dopo aver votato Rifondazione, Ulivo, PD e 5stelle, Silvio mi si presenta davanti come il nuovo che avanza. Avendo tanto tempo libero da dedicare alle lettura (i miei pc sono ancora sequestrati) ho preso in mano, svogliatamente, “le mie prigioni” dell’ormai defunto Adolf Hitler. Ogni cosa che leggevo, dalla selezione meticolosa del proprio esercito alla definizione della propria linea di pensiero, mi parlavano di Grillo. Non è un giudizio negativo il mio, in fondo la democrazia sta scavando, disastro dopo disastro, la fossa in cui andremo a morire tutti quanti. La mia è la constatazione della mancanza di originalità dell’essere umano, dei cicli della vita che proseguono incessanti. L’uomo non impara nulla, i burocrati si sentono intoccabili, i Re si sentono non decapitabili. E poi tutte queste certezze crollano con una ghigliottina o con la guerra mondiale, pronte a ricomparire esattamente com’erano. In ogni caso, trovare attuale un libro di un pazzo vissuto 70 anni fa non è un bello spot per la razza umana, nemmeno per quella bianca, civile ed evoluta.
17 marzo 2014 – Albino Dicerto