Il D.L. Sviluppo interviene anche sui tempi della giustizia civile.

Il legislatore mira a imprimere una significativa accelerazione ai tempi
della giustizia civile italiana. Tropo tempo per vedersi riconoscere le
proprie ragioni. Il decreto legge Sviluppo prova a porre un rimedio agli
effetti negativi della lentezza dei giudizi sull’economia. Lentezza che
secondo le stime di Banca d’Italia si traduce in una perdita di un punto di
PIL all’anno, insomma tanti, troppi soldi buttati via a causa dei tempi
lumaca della nostra giustizia civile (e non solo, anche i tempi di  quella
penale non scherzano, ma rimaniamo in tema di sviluppo economico).

Ma come si è scelto di ridurre questi tempi ? Probabilmente avrete pensato a
leggi più snelle e di facile interpretazione, minori tempi burocratici,
verifica dei tempi lavoro e dell’adeguatezza delle strutture di supporto dei
giudici, e via di seguito.  No, prima di tutto si è pensato di mettere un
filtro. Cioè la strada ritenuta più giusta è stata quella non di ridurre i
tempi dei processi ma di ridurre i processi e conseguentemente i tempi di
quelli che rimangono. Speriamo che funzioni. Occorre comunque provarci.
Ispirandosi ai modelli inglese e tedesco, il legislatore ha introdotto un
filtro di inammissibilità dell’appello nei giudizi civili, incentrandolo su
una prognosi di non ragionevole fondatezza del ricorso. In altre parole, il
giudice, preliminarmente alla trattazione della causa, laddove ravvisi la
detta infondatezza, si spoglierà del gravame con una sintetica ordinanza,
senza troppe motivazioni.

Ma per fortuna non ci si è fermati al filtro di cui sopra. Il decreto
Sviluppo è, poi, intervenuto con alcune modifiche della cosi detta Legge
Pinto ed ha previsto che comunque sia la durata massima dei vari gradi di
giudizio non può superare i tre anni. In “soli” tre anni si potrà quindi
sapere se uno ha ragione o torto? Magari!!! Tre anni per il primo grado, i
due anni, per il secondo grado e un anno per giudizio di legittimit�
(cassazione). Probabilmente il nostro legislatore a ritenuto “ragionevole”
se il giudizio viene definito in modo irrevocabile in un tempo non superiore
a sei anni!
2 luglio 2012 – Marco Prestileo

Lascia un commento