Londra come Ventimiglia

A proposito dei 10 metri di ciclabile tra Ventimiglia e Camporosso (tempo necessario alla progettazione: 2 anni a metro, non oso pensare alla realizzazione) ecco un curioso esempio di quanto possa essere ridicola la nostra politica: a Londra sono partiti i lavori per la realizzazione della prima pista ciblabile sopraelevata, una «SkyCycle» che dovrebbe coprire tutti i punti principali della città, collegandosi alle principali stazioni metropolitane. SkyCycle permetterà ai ciclisti di “volare” su tre livelli con numerosi accessi alla pista, senza intralciare il traffico dei mezzi urbani […]Ha l’appoggio della società di trasporto ferroviario di Londra e vedrebbe oltre 220 km di percorsi pedonali installati sopra la rete ferroviaria suburbana della città a cui vi si accede da oltre 200 punti di ingresso. Ciascuna delle dieci rotte potrà ospitare fino a 12mila ciclisti all’ora e migliorare i tempi di percorrenza fino a 29 minuti, secondo i progettisti.

Certo, Londra non è Ventimiglia. Va anche detto che 10 metri di ponte non sono 220 km di strade sopraelevate… Dite che possiamo vergognarci abbastanza?

10 gennaio 2014 – Albino Dicerto

Un pensiero su “Londra come Ventimiglia

  1. Si, si, si e decisamente si, possiamo vergognarci. Soprattutto, riferendomi al caso Ventimiglia, devono vergognarsi coloro che hanno cavalcato la caduta dell’Amministrazione Scullino. L’unico sindaco che ha dimostrato che i fatti si possono fare anche a Ventimiglia è stato Scullino (ponte compreso, che sarebbe già oggi realizzato se non avessero fatto cadere l’amministrazione).
    I cittadini non sono però così stupidi come qualcuno crede e non si faranno fregare alle prossime elezioni amministrative. Non è sufficiente, per farsi eleggere, vestirsi qualche giorno da “picciotto”, fare un po’ di teatro, definirsi un’associazione intemelia “alternativa” per poi trasformarsi in formazione politica di estrema sinistra e candidarsi (vantandosi che erano presenti alla loro riunione circa 60 persone, bambini e familiari compresi). Il buon De Leo Domenico, invece, l’hanno escluso dalla competizione elettorale direttamente i suoi amici di partito.

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