Sul pasticcio della messa in liquidazione della Ventimiglia Servizi abbiamo già scritto. Non avevamo messo in discussione la scelta discrezionale della Commissione Straordinaria (anche se non condivisa) di mettere in liquidazione la società anche se molto utile al Comune, ma di averlo fatto senza pensare alle conseguenze e senza prima programmare come sostituire l’importante servizio che la stessa società dava al Comune.
Noi sappiamo molto bene che le vere motivazioni della messa in liquidazione non erano certamente quelle riportate nella delibera che autorizzava, ma ben altre: a nostro parere la scellerata decisione nasceva dal essere prevenuti e dal voler fare pura propaganda.
Avevamo quindi evidenziato come questa decisione avrebbe provocato danni ingenti al Comune di Ventimiglia (mancati incassi) e quindi ai suoi cittadini se non si fosse corsi ai ripari entro il 31 dicembre 2013. Avevamo quindi lealmente suggerito dove andare a guardare per evitare detti danni.
Avevamo poi anche sottolineato come per correre al riparo, si sarebbe rischiato, visto l’assenza di un’adeguata programmazione (la stessa cosa sta accadendo per Civitas che verrà messa in liquidazione senza prevedere nuovamente le conseguenze…. ma vi diremo in un altro articolo), di fare errori anche potenzialmente penalmente perseguibili e che saranno certamente sottoposti all’esame della Corte dei Conti.
Avevamo previsto che avrebbero dovuto riassumere chi avevano ingiustamente licenziato.
Avevamo infine detto: ma la responsabilità, alla fine, ricadrà sui “poveri” funzionari comunali? Ci aspettavamo che prima o poi uscisse una delibera da brivido suggerita da “occhi azzurri”. È uscita invece una determina dirigenziale da paura, ma lui non l’ha firmata. E’ stato infatti richiesto il sacrificio al vertice massimo. Pensate al Direttore generale? No, no e no. Figuriamoci se un Segretario generale e Direttore generale del Comune avallerebbe mai, con la propria firma, scelte del genere (anche se la sua opinione almeno adesso potrebbe esprimerla). Vi è stata una delibera della Commissione straordinaria? Ma noooo, i tre saggi rappresentano lo Stato, non potrebbero mai firmare una delibera contro legge. Non risulta neanche una semplice delibera d’indirizzo. La responsabilità resta quindi tutta del dirigente che ha firmato. Anzi, forse i tre saggi non sanno neanche cosa sia successo, potrebbe risultare che è stato fatto tutto a loro insaputa! Loro, al massimo, si sono fidati solo dei loro consulenti. Sono quindi in buona fede, anche se leggendo quello che scriviamo dovrebbe almeno far controllare……. Adesso faccio come un altro blogger, scrivo loro una mail certificata e vediamo cosa succede.
Volete sapere chi ha firmato? Leggete l’atto amministrativo che prevede la riscossione tributi diretta senza gara + servizi affidati direttamente, rendendo il corrispettivo volutamente sotto la soglia di legge dei 40.000 (hanno messo euro 39.990!), peccato che di servizi non si tratta essendo un vero e proprio contratto di affitto di manodopera.
Leggi violate a mio parere:
1. è stato internalizzato il servizio di riscossione coattiva dei tributi locali da Ventimiglia Servizi al Comune senza assumere nessun atto amministrativo obbligatorio (solo per non dire che si sono sbagliati a mettere in liquidazione la Ventimiglia Servizi);
2. dopo aver grossolanamente internalizzato il servizio (manca la delibera della commissione straordinaria con i poteri del consiglio comunale), è stato affidato all’esterno il servizio di riscossione coattiva a Poste e Tributi spa (che è una società di diritto privato, non fatevi confondere dal nome) senza la necessaria gara ad evidenza pubblica;
3. è stato “riassunto”, con un contratto che potrebbe essere definito, per essere buoni, simulato, il dipendente di Ventimiglia Servizi ingiustamente licenziato solo un mese prima. Fatto uscire dalla porta di forza e fatto rientrare dalla finestra pregandolo (siamo contenti per lui, una bella soddisfazione), per di più ad un costo annuo di 39.990 euro oltre IVA, quindi per un totale di euro 48.787,80, prendendo – di fatto – in affitto manodopera, sottoscrivendo un contratto di servizio (sotto i 40.000 euro per soli euro 10) assolutamente contestabile, sotto ogni aspetto;
4. il solo contratto di “servizio” di cui sopra, euro 48.787,80 (perché per il Comune l’IVA è un costo, essendo indetraibile) costa al Comune più dei due dipendenti licenziati in Ventimiglia Servizi messi insieme.
A me sembra un vero e proprio pasticcio, altro che l’affidamento diretto della tinteggiatura del mercato coperto e il rifacimento di due marciapiedi.
Riassumendo:
– abbiamo il Comune che gestisce il servizio senza una delibera che lo autorizzi da parte dell’organo competente;
– abbiamo una società di diritto privato che svolge un servizio senza che sia stata fatta un gara di evidenza pubblica;
– abbiamo il riconoscimento provato che non vi erano motivi oggettivi per licenziare i due dipendenti, visto che uno di loro é stato riassunto dopo un mese;
– abbiamo la sottoscrizione di un contratto di affitto di manodopera simulato da un contratto di servizio;
– abbiamo dei funzionari pubblici, e non so chi altri, che hanno contrattato ufficiosamente un accordo con un ex dipendente offrendogli un contratto antieconomico e costruendo un contratto a partita IVA ad personam;
– abbiamo, molto probabilmente, un agente della riscossione che continua il lavoro iniziato con Ventimiglia Servizi senza “cambiare” il dovuto accreditamento presso la Prefettura;
– abbiamo il rischio di una serie infinita di possibili ricorsi avverso le ingiunzioni fiscali già emesse dalla Ventimiglia Servizi;
– ecc.
Auguri a tutti i soggetti coinvolti.
15 dicembre 2013 – Marco Prestileo
Come si suol dire: la toppa è peggio del buco, ma tantè “lo stato siamo noi”.
Senza parole… Mi dispiacerebbe davvero se da tutto questo pasticcio dovessero uscire “scottati” dirigenti e funzionari del Comune di Ventimiglia. La cosa sta diventando davvero gigantesca e, mi pare, fuori controllo…
Anche a me dispiacerebbe molto, ma io non posso fare più nulla per loro. Sino a quando ho avuto la direzione generale li ho fatti lavorare più del solito ma non ho mai scaricato su di loro responsabilità che mi appartenevano. Io non l’ho mai fatto.