La “pria Margunaira” e il porto

A beneficio di chi non naviga in facebook, riportiamo un pensiero che riteniamo molto interessante sul quale riflettere: “Nella vita occorre passare attraverso la trasformazione delle cose, i ricordi sono bella cosa ma ci impediscono di guardare al futuro ancorandoci a una situazione di immobilismo. In natura tutto quello che immobile è destinato a morire ed è quello che avviene nella nostra società destinata al declino in quanto non più in grado di guardare avanti.

Certo il cambiamento crea scombussalamento interiore, paura dell’incerto e di come sarà,  ci ancoriamo a un passato che non c’è più e che vorremo ripetere perchè conosciamo già, certo  sappiamo come affrontarlo invece  dovremmo ricominciare a guardare al cambiamento con occhi diversi, pretendere che sia migliore. Questo va fatto soprattutto  per le generazioni future mostrargli il bello del domani che verrà, non dipingendollo tutto rose e fiori: un futuro con tutte le sue difficoltà e contraddizioni invogliandoli ad affrontare le nuove sfide e non deprimendoli con “ai nostri tempi era meglio”.

L’argomento in discussione esaminava i possibili insabbiamenti che il nuovo porto provoca alla “pria Margunaira” e se questo prezzo da pagare è ben controbilanciato dalla realizzazione di un’opera importante come il nuovo porto di Ventimiglia, varato dall’Amministrazione Scullino dopo oltre 50 anni di chiacchiere.

6 ottobre – la Redazione

 

Un pensiero su “La “pria Margunaira” e il porto

  1. Io ho messo il rosso per il post. Perchè io il porto lo voglio e non li faccio i drammi ma per la Margunaira io avevo l’affezione di quando portavo mia moglie a fare le passeggiate e pensavamo che era una balena incagliata e che prima o poi si svegliava e ci portava insieme in un posto di sogno. E poi noi ci viviamo in un posto di sogno e quindi non saremmo partiti con la balena, però ci piaceva pensare alla balena che dormiva lì.

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