Province e comitati di quartiere

Bene, ormai sulla via della salvezza il governo, cade la provincia. Poco male, il cambio ci sta. Da persona poco informata, tenuto conto che il balletto “province si” “province no” è andato avanti per mesi (anni?) mi pare di intendere che con oggi si sia conclusa definitivamente l’avventura della Provincia di Imperia. Saremo accorpati ad altre Province? Cuneo? Savona? Saremo ceduti alla Cote d’Azur? Lascio ogni commento a chi ne sa più di me e può darci qualche spiegazione maggiore.

La mia idea – idea che sto cercando di formalizzare nel mio programma elettorale – è che il principio di sussidiarietà debba avere sempre più spazio: sinteticamente, se un ente che sta più vicino al cittadino è capace di soddisfare un bisogno allora l’ente che sta più lontano deve farsi da parte. In questo senso, il mio governo della città prevede la possibilità per i comitati di quartiere di “strutturarsi” e ricevere budget da gestire nell’ambito del proprio territorio. Resteranno al Comune le incombenze generali e trasversali. Devo ancora capire qual’è il meccanismo migliore per ripartire le risorse e definire quali devono essere le caratteristiche del comitato di quartiere. Un minimo di struttura deve esserci, ovviamente. Non si possono buttare via i soldi dei cittadini ma è fondamentale che i cittadini si sentano responsabilizzati e agiscano di conseguenza. Tutti i quartieri cercaranno di fare il meglio possibile, una sana competizione non potrà che produrre interessantissimi vantaggi per la collettività.

1 ottobre 2013 – Albino Dicerto

4 pensieri su “Province e comitati di quartiere

  1. Io l’idea non l’avevo mai pensata però se ragiono il ragionamento di Albino capisco che la ragione ce l’a lui perchè se vado a Soldano da mio cuggino vedo tutto bello e se vado a Calvo vedo tutto brutto. Anche se gli abitanti sono gli stessi però uno ha il badge tutto per lui e l’altro invece lo scurta con gli altri e quindi poi rimane tutto al centro della città e i quartieri e i frazioni poi non hanno i soldi e sono brutti. Io poi andrei dai quartieri a dire che i soldi glieli do però un pò se li cercano nelle feste che fanno la pentolaccia così poi fanno le opere senza chiedere sempre i soldi a Scullino.

    • Hai perfettamente colto nel segno. Tutti i piccoli comuni della zona (cito, per brevità, Dolceacqua, Apricale, Soldano) pur avendo dimensioni paragonabili alle nostre frazioni sono stati classificati come Comuni autonomi. Questo gli ha permesso di svilupparsi concentrandosi solo su di loro mentre le nostre frazioni hanno un pò sofferto, oscurate dal centro cittadino, essendo prive di autonomia. Il mio intervento si muoveva proprio in questo senso.

      • Agosto 2001 e’ da allora che ci muoviamo per fare quello che e’ la sua idea, bello , perche’ no , noi ci stiamo , Comitato di Quartiere di Torri e niente politica mi raccomando !

        • Il compito che dovranno assumersi i comitati sarà molto gravoso. C saranno quartieri che, in un primo momento resteranno indietro, nn riusciranno a strutturarsi. Ma il meccanismo sarà a regime in poco tempo, a partire dalla manutenzione ordinaria per proseguire con impegni più complessi. Sono contento di sapere che il quartiere di Torri (a mio avviso, una delle aree più belle di Ventimiglia) è già pronto!

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