No coins no bus

 

Scena 1 – Autobus Inglese (22 aprile 2008)

Mi presento sull’autobus con il mio biglietto da 5 sterline.

Autista: Coins please

Albino: No coins…

Autista: Then no ticket…next please!

L’autista mi lascia a piedi nell’ultima corsa possible della sera, colpevole di essere entrato sull’autobus senza gli spiccioli contati per comprare il biglietto. Dal giorno dopo, tutte le volte che sapevo avrei dovuto prendere l’autobus, controllavo di avere gli spiccioli per il biglietto.

Scena 2 – Autobus Italiano (19 settembre 2013)

– Ragazzi, arriva il controlloreeeeeeeeee!

Segue una catena umana di biglietti che vengono vidimati in fretta e furia mentre un gruppo di ragazzini si lancia giù dalla parte sul retro del bus mentre il controllore sale da quella anteriore.

Rifletto. Capisco che in Inghilterra sono stronzi ma almeno tutti quanti sono obbligati a pagare il biglietto (o andare a piedi). Qualcuno mi spiega per quale motivo mentre la gente viaggia gratis, si potrebbe pensare, con un po’ di cattiveria, con la connivenza  o disinteresse di autisti, controllori o dirigenti RT, la provincia o la regione o chiunque altro, deve ripianare i debiti con i soldi di tutti (anche quelli che si mantengono uno scooter di tasca loro) che potrebbero essere destinati ad altro?

19 settembre 2013 – Albino Dicerto

 

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