Domanda: Nell’esercizio delle Sue funzioni pubbliche, come Consigliere Regionale e come Sindaco, qual’è stato il rapporto con i lavoratori frontalieri?
Risposta: Innanzitutto la disponibilità al dialogo, l’ascolto della gente che interpreta in modo obiettivo, e non strumentale, i propri desideri e ci fa conoscere i problemi, anche i più piccoli. Come Consigliere Regionale, il mio intervento è stato determinante per il finanziamento della rivista della F.A.I. ”Frontiere aperte”, il primo strumento di comunicazione pubblica della categoria dei frontalieri liguri.
Come Sindaco, ho partecipato, in modo attivo, alla concessione, da parte dello Stato, del “bonus fiscale” a favore dei frontalieri nel Principato di Monaco, dal 2003 al 2012, ampiamente descritto nel libro. Nell’anno corrente ero accanto ai Dirigenti della F.A.I., assieme ad altri Sindaci, di fronte ad una folla di oltre mille frontalieri, che gremiva la piazza del municipio, in una giornata fredda e ventosa, nella grande assemblea pubblica lodevolmente ed efficacemente organizzata dall’Associazione per promuovere la mobilitazione dei frontalieri contro l’abolizione del bonus di cui sopra. Ho partecipato al Forum dedicato alla questione fiscale, organizzato dalla F.A.I., aderendo alla mozione proposta dall’Associazione che impegna le istituzioni a intervenire presso il Ministro dell’Economia al fine che sia ripristinato il bonus (com’è poi avvenuto) e sia emanata una legge ordinaria che preveda l’integrazione della franchigia nel Testo Unico delle Imposte sul Reddito (TUIR), in modo che il giusto ed equo beneficio divenga anche stabile e sia esteso ai frontalieri pensionati. La mia amministrazione ha sostenuto l’annuale Festa dei frontalieri, organizzata dalla F.A.I., come momento di coesione sociale tra frontalieri, cittadini e turisti. Numerose famiglie di frontalieri che abitano in Ventimiglia Alta fruiranno dell’organico e rilevante progetto di riqualificazione urbana del Centro Storico, avviato ad attuazione dalla mia Amministrazione.
Domanda
A circa metà del 2013 si concluderà il commissariamento del Comune. Sarà, per la comunità dei ventimigliesi, e per il governo che eleggeranno, “il Tempo delle Scelte” . La scelta, di fronte ad un bivio: il prolungamento della recessione economica in atto che grava sulle imprese e sulle famiglie, e crea disoccupazione, oppure un’inversione di tendenza verso un graduale ma concreto sviluppo sostenibile. Qual’è la Sua opinione in merito?
Risposta
Ventimiglia dovrà guardare al futuro, volgendo lo sguardo anziché a levante, verso Imperia, Savona e Genova, a ponente, verso la Provenza e, soprattutto, verso il Principato di Monaco.
Dovrà qualificare l’offerta commerciale e artigianale , ma soprattutto sarà interessante sviluppare le grandi potenzialità turistico-culturali da decenni trascurate che certamente daranno un grande rilancio alla città. L’azione del Comune, nei severi limiti delle proprie competenze istituzionali e delle risorse umane e finanziarie a disposizione, dovrà assumere le caratteristiche di una vera strategia di sviluppo, condivisa e sostenuta dalla popolazione e supportata da istituzioni pubbliche e private, nazionali ed estere.Il perno dell’azione sarà il Centro Storico, riconosciuto dagli esperti come il più importante della Liguria. La mia Amministrazione ha concretizzato una significativa azione, passando in tempi brevi dalle idee alla progettazione e realizzazione di importanti interventi che favoriranno il concreto rilancio del Borgo Antico; i più significativi sono: la costruzione dei parcheggi del Funtanin e di Porta Piemonte; la pedonalizzazione degli spazi pubblici; la ristrutturazione della Biblioteca Aprosiana (il cui fondo antico ha fama internazionale); la realizzazione del belvedere di San Michele; la pedonalizzazione di piazza Borea; il completamento del recupero della sala polivalente di San Francesco; l’istituzione del Centro di Architettura Medievale; la ristrutturazione del Forte dell’Annunziata; il museo fotografico; il rifacimento generale della illuminazione artistica; oltre ad altri numerosi interventi ai sotto-servizi e di arredo in stile. Importantissimo sarà il recupero e tinteggiatura delle facciate dei palazzi, che darà una nuova e accattivante immagine alla città alta. Un accenno breve ma importante desidero dedicarlo ai progetti definiti, finanziati, e in via di esecuzione: la ristrutturazione del Chiostro di Sant’ Agostino, che con la nuova Biblioteca Aprosiana formerà il polo culturale della città; il collegamento viario sul torrente Nervia, attraverso la costruzione di due ponti già finanziati con fondi F A S Europei; in quest’opera pubblica si configura la “Promenade sul mare” collegando Ventimiglia a Camporosso, Vallecrosia e Bordighera.
E’ doveroso mettere in risalto un’ altro grande intervento: la costruzione del Porto di Ventimiglia, l’opera pubblica più rilevante dal dopoguerra ad oggi, fiore all’occhiello della nostra Amministrazione. Con il nostro impegno e la nostra passione, e la riconosciuta determinazione, abbiamo raggiunto questo obiettivo, importante fattore di sviluppo della città. Un sogno che è diventato realtà!!!.
Una attenzione particolare sarà necessario riservarla alla riqualificazione delle aree di proprietà del Demanio Statale e delle FF.SS. dismesse e abbandonate da anni. Mi riferisco al Parco Ferroviario del Roja, all’area del Campasso a Nervia, e a gran parte del sedime ferroviario della zona di San Secondo; questo ultimo amplissimo spazio é propedeutico alla realizzazione di centinaia di posti auto a servizio del centro cittadino. Il Parco ferroviario del Roja, in base agli accordi, è destinato a promuovere l’insediamento di attività produttive; commerciali, artigianali e industriali, con la consequenziale offerta di un migliaio di nuovi posti di lavoro. Nell’intento di raggiungere questo risultato ho firmato nell’anno 2009 un accordo di programma per la riqualificazione dell’area, con l’ amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato Mauro Moretti, il Presidente della Regione Liguria Claudio Burlando, il Presidente della Provincia di Imperia Gianni Giuliano, in presenza del Ministro Claudio Scajola presso la sala consigliare di Ventimiglia. Nell’accordo si è stabilito, oltre alla nuova destinazione urbanistica, la costruzione, a carico delle FF.SS. della nuova e importante viabilità di “variante nord” in galleria da levante Nervia a ponente Roverino e la realizzazione dei tre sottopassi ferroviari: San Secondo, Tenda e Peglia . Il Governo del Principato, da parte sua, intende aprire, nel prossimo decennio, un cantiere immensamente più grande, che non è retorica definire “epocale”. Mi pregio di citare soltanto alcuni elementi: la costruzione di un’isola di circa venti ettari, collegata a Montecarlo da un ponte sul mare; altre rilevanti costruzioni a terra , fra i quali alberghi e grattacieli residenziali, centro direzionale, collegamenti viari sotterranei urbani ed extra urbani, nuovo ospedale con annessa residenza sanitaria, scuola alberghiera. La cultura fondante di questa strategia consiste nel rapporto, il più stretto e solidale possibile, con il Governo del Principato, da me instaurato con la solenne consegna al Principe regnante Alberto II di Monaco della cittadinanza onoraria di Ventimiglia. Un rapporto di amicizia, destinato a generare scambi economici, culturali e sociali, in un ambito territoriale storicamente e culturalmente omogeneo, a vocazione turistica. Le istituzioni dovranno impegnarsi a sviluppare le politiche del lavoro del Ponente ligure, che coordinate dal Comune di Ventimiglia, affinchè venga realizzata una Scuola di formazione professionale, aderente alle esigenze del capitale umano, emergenti in quel grande cantiere, in misura da creare una forte e duratura offerta di lavoro manuale e intellettuale. In questo quadro di riferimento, appare realistico prevedere che il frontalierato, messo in crisi, in questi ultimi anni, dal processo di delocalizzazione delle industrie da Montecarlo, avrà una provvidenziale opportunità di crescita esponenziale, qualitativa e quantitativa.
A tale proposito occorre precisare che la strategia qui sommariamente descritta impone tre condizioni essenziali:
• la partecipazione dei cittadini ventimigliesi, favorita da un’amministrazione comunale trasparente.
• la cooperazione delle imprese ventimigliesi, supportata da un organismo tecnico analogo a quello istituito dal Comune di Cuneo, previsto dall’Unione Europea (Eurocin G.E.I.E.).
• l’esercizio, da parte di un sindaco eletto direttamente dai cittadini, e non nominato dalle istituzioni, della rappresentanza politica della città, di cui Ventimiglia attualmente è priva, con conseguenze negative gravissime, che sono sotto gli occhi di tutti: la perdita del Tribunale, dell’ospedale Saint Charles, del Catasto, dell’Ufficio del Registro, di collegamenti ferroviari, e, per quanto paradossale possa sembrare, la chiusura della Dogana storica, Direzione Superiore, localizzata nel moderno autoporto, in una città di confine!
E’ questa, la condizione più importante, perché oggi assistiamo ad una metamorfosi della democrazia rappresentativa. Come osserva un esperto di chiara fama, Bernard Manin “i partiti cedono spazio alla personalizzazione, l’organizzazione alla comunicazione, mentre le identità collettive si indeboliscono. Il rapporto con la società e gli elettori avviene sempre più attraverso i media e il marketing politico. I partiti si allontanano dalla società e si trasformano in comitati al servizio di un leader”. Oggi soltanto i Sindaci esercitano la rappresentanza politica della loro comunità.
Domanda
Con il D.P.R. del 9 febbraio scorso è stato sciolto il Consiglio Comunale di Ventimiglia, democraticamente eletto nel maggio 2007, per “presunte forme di ingerenza della criminalità organizzata” . Può esprimere, se vuole, la Sua opinione in merito ?
Risposta
Questa mia visione del futuro della città è stata drammaticamente e ingiustamente interrotta, a pochi giorni dalle elezioni amministrative del 2012, senza nessuna prova né riscontro. Le istituzioni statali hanno dato credito, sbagliando clamorosamente, ad esposti-denunce falsi , ad invidie e cattiverie provenienti da persone e associazioni che non accettavano una Ventimiglia diversa, migliore e più giusta. Noi abbiamo amministrato con impegno e passione, perseguendo sempre il bene della collettività. A questa ingiustizia hanno contribuito altresì alcuni politici che giudicano nemici da abbattere chi non la pensa come loro ….. il tutto condiviso e amplificato da giornali e giornalisti, fortemente ostili alla nostra visione moderata della politica. Probabilmente se io fossi stato schierato in un altro partito (magari di sinistra) tutto questo non sarebbe successo.
Ecco perché, a ragione, giudico quanto è accaduto “una grande ingiustizia”.