Mi permetto di fare una piccola precisazione alle parole della Lucianò: “Io sono lo Stato” dovrebbe essere corretto in “Io sono parte dell’apparato Statale al servizio dello Stato composto dai cittadini, Albino compreso”. Faccio questa precisazione per poter guadagnare visibilità con la querela che ne conseguirà.
In effetti volevo parlare di tutt’altra cosa. Me ne stavo bel bello tra i banchi della chiesa a leggermi il mio bravo Vangelo quando vengo colpito dalle seguenti parole dette da Gesù: “Io sono la luce del mondo”. Sarà che era giornata, sarà che la Lucianò con il suo “Io sono” mi aveva messo sulla buona strada ma, quello su cui mi è capitato di riflettere è che quell’ “io sono” pronunciato da Gesù è stato poi seguito (e preceduto) da una vita esemplare da vera “luce”. Ecco che, proprio mentre pronunciava quell’io sono, il Maestro sapeva esattamente di cosa stava parlando, stava autogiudicandosi ed esponendosi al giudizio di chi gli stava intorno, senza timore di poter essere smentito. Insomma, l’insegnamento che ne ho tratto è che al prossimo “io sono” che pronuncerò, di qualsiasi cosa io stia parlando nello specifico, dovrò sapere che mi esporrò al giudizio di coloro che mi sentiranno pronunciare quelle parole. E sarebbe bello se tutti gli “io sono” potessero essere la riflessione serena e sincera sul proprio “io”, pronunciato senza tema di essere smentito o svergognato da una condotta non coerente con il mio “essere”.
5 settembre 2013 – Albino Dicerto