Ho visto gente battere uno scontrino a 2200 metri s.l.m., lontano mille miglia dalla Guardia di Finanza;
Ho visto intere vallate di mele e, laddove una malattia ha distrutto tutte le coltivazioni pochi anni fa, ho visto sorgere un consorzio capace di esportare i nostri prodotti agricoli (agricoli!) in tutto il mondo;
Ho visto 5.200 famiglie lavorare insieme;
Ho visto vecchiette al supermercato che mi parlavano della più piccola delle chiese di paese come se fosse un monumento di inestimabile valore da dover assolutamente visitare;
Ho visto gente innamorata della propria terra;
Ho sentito dell’emigrazione e del ritorno di intere popolazioni alla loro terra mai dimenticata;
Ho visto italiani desiderosi di essere tedeschi e gente finita in prigione pur di essere italiana;
Ho visto giovani parlare dialetto, ricordare le fiabe dei vecchi, credere nelle loro leggende;
Ho visto cose che in auto o in moto non avrei visto;
Ho visto cose che si vedono meglio con quattro occhi che con due;
Ho visto che quando una comunità di persone decide di collaborare, non esiste crisi economica che possa distruggere il loro sogno;
Ho visto la forza dei paesi e dei villaggi e la debolezza delle grandi città e degli imperi economici;
Ho visto che la mia Città e il mio Ponente non hanno nulla da invidiare al Trentino se non la voglia di combattere, crescere, vivere e stare bene.
31 agosto 2013 – Albino Dicerto
Quanto tu hai visto, mi incuriosisce e mi stimola nel continuare a credere che quello che sembra irreale è possibile. Ad uno dei tuoi miti, Che Guevara, ah,ah, ah, è stata attribuita invece una frase opposta o forse simile, dipende dall’interpretazione che si vuole dare: “Siate realisti, chiedete l’impossibile”. Comunque sia, credo che se diciamo che quello che inizialmente ci sembra irreale, se visto con gli occhi “giusti” e con la voglia di cambiare, di credere in quello che facciamo e pensiamo, può diventare possibile, diciamo (forse) il vero.