Riporto un estratto da ” Il Sole 24 Ore ” del 22 luglio 2013 .
” Il Dlgs 23/11 istituisce dal 1° gennaio 2014 l’imposta municipale secondaria, che dovrà sostituire tutti i tributi “minori”: non solo quelli tradizionali – cioè la tassa per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche (Tosap), l’imposta comunale sulla pubblicità (Icp) e il diritto sulle pubbliche affissioni – ma anche i prelievi alternativi introdotti dal Dlgs 446/97 come il canone per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche (Cosap) e il canone per l’installazione di mezzi pubblicitari (Cimp).
Ma la disciplina applicativa è solo abbozzata dal Dlgs 23/2011 e viene rimessa all’apposito regolamento statale attuativo, non ancora adottato. Peraltro i criteri direttivi contenuti nell’articolo 11 del Dlgs 23/11 fanno già intravedere alcuni profili critici. In particolare, il presupposto della tassazione sarà riconducibile all’occupazione degli spazi pubblici e non già alla diffusione dei messaggi pubblicitari. Sarebbero pertanto escluse tutte quelle forme di pubblicità che non occupano aree pubbliche: si pensi alle vetrine dei negozi e in genere ai messaggi pubblicitari esposti in ambiti privati. Soluzione però in contrasto con l’imposizione della pubblicità esposta su gru e torri installate in cantieri edili, introdotta dal decreto sulle semplificazioni fiscali (articolo 3 comma 16-sexies della legge 44/12). Inoltre, trattandosi di un tributo unico, non sarà più applicabile la doppia imposizione – ora possibile tra Icp e Tosap – in caso di pubblicità effettuata su suolo pubblico, come affermato dalla giurisprudenza (si veda Cassazione 11377/12 e 13476/12). Tutto ciò dovrebbe comportare una perdita di gettito, al momento non quantificabile, facendo così venire meno l’effetto neutrale sui bilanci comunali che era stato invece previsto dalla relazione tecnica allegata al Dlgs 23/11. Senza considerare, poi, che dal 2014 il servizio delle pubbliche affissioni sarà facoltativo e i Comuni potranno individuare modalità alternative. Insomma, si profila uno scenario piuttosto incerto che rende peraltro difficile per i Comuni procedere agli affidamenti esterni, specie nel caso di concessioni in scadenza (prorogabili fino al 31 dicembre ) .”
La domanda che personalmente mi sono fatta è la seguente : per quale motivo si è voluto procedere a Ventimiglia ad un affidamento esterno (peraltro sembrerebbe non ancora perfezionato, il condizionale è d’obbligo perché nulla abbiamo visto all’albo pretorio o letto sui quotidiani locali ma non possiamo esserne sicuri, mediante stipula di contratto ……) per un servizio ( Pubblicità e Pubbliche Affissioni ) , già svolto all’interno del Comune , ben sapendo che fra pochi mesi la normativa rivoluzionerà la materia e consentirà ai comuni di farne anche a meno ? Cosa c’era che non andava bene nella gestione definita dalla passata Amministrazione ? Ah ma scusate , forse mi sono appena risposta da sola ! Si è deciso di smantellare a prescindere ……. !! Saluti a tutti . B.M.
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