La campagna era, all’epoca, l’unica fonte di reddito del paesino di xxxxx. Non so dire con certezza a che età cominciò a lavorare la terra, a volte dice 5, a volte 6 anni. L’idea che mi sono fatto è che non lo sappia nemmeno lui, semplicemente ha sempre lavorato fin da piccolo. La scuola era una perdita di tempo e la fame tanta, soprattutto nelle famiglie del SUD degli anni ‘30 e ‘40. La mafia era radicata sul territorio, era (ed è?) un’organizzazione sovrastatale in grado di proteggere e dare lavoro, al di fuori della quale era impossibile ottenere qualsiasi cosa. Era uno stato “sociale” in grado di prendersi cura dei bisogni dei poveri molto più di quanto potesse fare lo Stato, organizzato in gerarchie piuttosto rigide e funzionali al mantenimento dell’ordine: nonno Miccu rispondeva direttamente al Guardiano che aveva il compito di girare nelle terre del padrone (o del boss, come lo si vuole chiamare) e controllare che tutti i braccianti svolgessero il proprio lavoro nel migliore dei modi, senza rubare le ricchezze della terra. Non era concesso portare a casa nemmeno la frutta per sfamare la famiglia senza l’autorizzazione del Guardiano. Il Guardiano conosceva tutto, non era cattivo. Non più di quanto potrebbe essere cattivo un datore di lavoro dei giorni nostri. Aveva instaurato con molti dei braccianti un rapporto di fiducia reciproca che permetteva un certo equilibrio e una certa serenità a tutti. Un giorno, il Guardiano arrivò, salutò mio nonno, ormai sposato e adulto, e gli disse: Micuzzelo, io vado, mi hanno chiamato. Se stasera non mi vedi arrivare, vuol dire che ci salutiamo qui. La sera, il Guardiano non tornò. Il mattino dopo, un nuovo Guardiano si presentò alle maestranze: se mi vedete andare a destra, io sono andato a sinistra, se mi vedete andare a sinistra, io sono andato a destra. Passarono pochi giorni, una macchina dei Carabinieri si avvicinò a mio nonno:
Carabinieri: Il guardiano, diteci, dov’è il guardiano?
Miccu: Andate piano? E facite bene se andate piano!
Carabinieri: Voi siete sordo, non vi ho chiesto dove andate!
Miccu: Le patate? Eeeeeeeeh, ancora per le patate!!!
Capirono la situazione e se ne andarono. Lui tornò a casa, pianse, salutò la moglie e il bimbo appena nato e decise che mai avrebbe più fatto quella vita. La Calabria aveva appena vissuto una tremenda alluvione che aveva portato via alle famiglie quel poco che gli era rimasto dalla guerra. La Liguria era abbastanza vicino alla Francia da poter rappresentare il futuro per un analfabeta in fuga dalla mafia e dalla povertà.
5 luglio 2013 – Albino Dicerto